AMBRÌ – Nonostante una prestazione non eccezionale, l’Ambrì Piotta è tornato al successo e lo ha fatto in un derby che ha saputo tenere tutti i presenti con il fiato sospeso sino a due minuti dalla fine, momento in cui Dominic Zwerger ha infilato la decisiva rete del 3-1.
Le moltissime interruzioni hanno reso difficile la vita ad entrambe le formazioni, le quali però non si sono mai risparmiate e le hanno tentate tutte per portare a casa la posta piena. Alla fine a spuntarla sono stati i leventinesi, ora a quota sette vittorie nelle ultime dieci uscite.
“Effettivamente non è stata la nostra miglior partita, ma è proprio in casi come questi che i punti acquisiscono maggior peso”, ha commentato Christian Pinana, al rientro dopo oltre sette settimane di stop a causa della lussazione della spalla destra. “Rispetto al derby della Cornèr Arena, la prima rete della serata ci ha dato una bella iniezione di fiducia e abbiamo portato il momentum a nostro favore. È il secondo periodo ad essere stato deludente. Non siamo riusciti ad esprimerci come avremmo voluto e abbiamo permesso al Lugano di creare gioco. Nella frazione conclusiva, invece, abbiamo cambiato registro, dimostrando di volerla vincere a tutti i costi. Credo di poter dire che è stata una vittoria meritata”.
Abbiamo assistito ad un match spezzettato a causa delle moltissime penalità e delle interruzioni di gioco. Difficile in queste situazioni riuscire a mantenere il ritmo delle operazioni…
“È vero. Per chi gioca le situazioni speciali è più facile mantenere un minimo di ritmo… Ci sono invece dei giocatori che non vengono schierati né in powerplay né in boxplay e per loro la situazione si complica perché le gambe si rilassano e diventa difficile riuscire a rientrare sul ghiaccio con la giusta intensità. In quei casi devi cercare di restare concentrato il più possibile… Contro il Lugano tutta la squadra ha risposto presente in questo senso”.
Sembrerebbe che anche in questo derby il fattore casalingo abbia influito non poco…
“Il derby è una partita speciale e giocarlo davanti al proprio pubblico aiuta moltissimo. Il Lugano davanti ai propri tifosi riesce sempre a tirar fuori quel pizzico di cattiveria agonistica in più… Si tratta di partite intense e molto equilibrate, e il pubblico acquisisce un ruolo decisivo. Sabato sera avevamo dalla nostra 6’500 persone che ci hanno spinto dall’inizio alla fine, e posso assicurare che sul ghiaccio questo tipo di aiuto lo percepisci moltissimo.”
L’Ambrì può ritenersi soddisfatto di questo weekend da tre punti?
“Sì e no. Chiaramente avremmo voluto vincere entrambi i derby… Così non è stato ma sono davvero felice per il nostro pubblico, accorso così numeroso in valle. Il derby è una partita diversa dalle altre e le emozioni talvolta possono giocare dei brutti scherzi. In entrambe le sfide non siamo riusciti a giocare il nostro hockey con costanza per sessanta minuti, ma a tratti lo abbiamo fatto e questo è positivo perché pur non disputando una partita eccezionale siamo riusciti ad avere la meglio su un top team”.
Sei stato lontano dal ghiaccio dallo scorso 23 ottobre. Come ti senti? Quanto è stata dura dover stare a guardare dalla tribuna la tua squadra inanellare tutti quei risultati positivi?
“A livello di ritmo mi sono state di grande aiuto le quattro partite disputate a Biasca con i Ticino Rockets. L’obiettivo era di ritrovare al più presto la forma fisica mettendo più minuti possibili nelle gambe. Nonostante l’infortunio non mi sono mai separato dalla squadra: mi sono sempre allenato con i ragazzi e la mia assenza si è limitata, per così dire, alle partite giocate. Sabato mi sono sentito bene sul ghiaccio. Il coach ha deciso utilizzarmi per diversi minuti e, nonostante ciò, devo dire di aver percepito delle ottime sensazioni. È sempre molto dura essere costretti alla tribuna, vedendo i tuoi compagni giocare bene e vincere… Ho sempre seguito la squadra e, specialmente alla Valascia, con questo pubblico eccezionale, più di una volta mi è capitato di maledire il mio infortunio. Diciamo che mi è pesato molto non aver potuto dare una mano ai miei compagni. Ora, però, tutto è alle spalle. Conta solo il presente”.