L’Ambrì Piotta è ormai in vacanza da un po’, ma non tutti i giocatori biancoblù possono già pensare al relax. Rocco Pezzullo, impegnato con il Visp, sta cercando di conquistare un prestigioso titolo. La via è tracciata, dopo la meritata vittoria in trasferta a Basilea in Gara 3 che porta i vallesani sul 2-1 nella serie.
“Abbiamo lottato tanto, sin dall’inizio, poi loro con un tiro hanno trovato il vantaggio, ma la nostra gestione è stata buona. Abbiamo continuato a fare il nostro gioco e a buttare dischi verso la porta avversaria. Prima o poi un disco sarebbe entrato, così è stato e alla fine siamo riusciti a portare a casa la vittoria”.
Come ti trovi nelle fila del Visp?
“Molto bene, la squadra mi ha accolto ottimamente. Sto ritrovando un po’ il ghiaccio che non ho avuto a fine stagione ad Ambrì. Sono felice di potermi riscattare e di trovare delle emozioni. Alla fine è la mia prima finale di sempre ed è qualcosa di nuovo per me”.
Volevo proprio arrivare qui, penso che diversi tuoi compagni ti staranno guardando con un po’ di “gelosia”. È gratificante poter disputare una finale e non capita spesso in una carriera, poco importa se National o Swiss League…
“Come dici tu, è bello, ho anche un bel supporto da tanti miei compagni di Ambrì. Mi seguono e mi scrivono prima e dopo le partite e mi fa molto piacere. Ho avuto questa grande occasione di poter giocare la finale e non potevo mica rifiutarla, solo uno stupido poteva farlo. Sono veramente grato di questa opportunità”.
Sul ghiaccio di Basilea mi hai ricordato a tratti Jesse Virtanen. Sei stato molto attivo, hai tirato parecchie volte e per poco al termine di una discesa conclusa con un “buebetrickli” segnavi. Hai dimostrato di voler essere un leader di questo Visp…
“Quando sono arrivato qui la chiave era di ritrovare un po’ il ritmo del gioco. Non è facile rientrare dopo un mese e mezzo senza giocare. Ho iniziato con il fare bene la base difensiva, poi quello che arriva in attacco ovviamente “lo prendo”. Io sono un ragazzo molto energico e quindi voglio portare l’energia anche in attacco”.
Se doveste vincere il titolo e arrivare allo spareggio, avreste delle reali chance di sconfiggere Ajoie o Lugano sull’arco della serie? Io dico di no, ma nessuno in fondo meglio di te può dare un giudizio…
“Io penso che sia tanto un aspetto mentale. Noi arriveremmo con lo spirito di voler vincere, coscienti che non avremmo nulla da perdere. La squadra di NL avrebbe molta più pressione di noi. Sicuramente sarebbe una battaglia, ma ovviamente il livello tra le due leghe è diverso. Non so dirti se potremmo farcela”.
A Visp hai ritrovato Brüschweiler e inoltre ci sono gli altri due ticinesi Ugazzi e Lurati. Ciò ti ha aiutato?
“Sicuramente, avere qualcuno con cui parlare e capire un po’ come funziona il tutto nello spogliatoio è di grande aiuto e sempre utile al fine d’integrarsi. Oltretutto divido l’appartamento con Nicolò e Alessandro. Parlo e discuto comunque con tutti i compagni indipendentemente dalla lingua e mi trovo veramente a mio agio”.
Hai trascorso la tua carriera da professionista praticamente agli ordini di un solo allenatore, ovvero Luca Cereda, eccezion fatta per qualche capatina ai Ticino Rockets. È interessante per te essere allenato da Ehlers e vedere qualcosa di nuovo? Magari ti permette di crescere ulteriormente?
“Ehlers e Cereda sono allenatori molto differenti. Ehlers è un coach con un sistema di gioco veramente molto difensivo che si concentra prima sulla difesa, quasi troppo volendo, e poi sull’attacco. Sicuramente può fare solo che bene avere opinioni diverse da allenatori diversi e capire altri stili e modi di gioco. È sempre una grande opportunità di crescere per qualsiasi giocatore, penso”.
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