AMBRÌ – Da quando ha fatto ritorno in Leventina, quella di venerdì sera contro il Berna è stata forse la prova individuale di maggior spessore per Inti Pestoni.
Spesso nel vivo del gioco, costante spina nel fianco degli avversari e temibile davanti alla porta avversaria, il numero 88 ha messo a segno l’importante rete del 2-1 e, al termine della sfida, è stato giustamente premiato come migliore in pista tra i suoi. Lui che in combutta con Zwerger e Grassi forma ormai un terzetto che sta imparando a conoscersi e a consolidarsi.
“È stata una partita equilibrata, dura e molto dispendiosa in termini di energia”, ha esordito il casco giallo biancoblù. “È un risultato che ci ripaga degli sforzi fatti. Abbiamo iniziato soffrendo gli affondi del Berna ma poi, col passare dei minuti, abbiamo alzato il livello del nostro gioco e ce la siamo giocata alla pari”.
È stata una partita giocata sui dettagli, come quella rete pazzesca di Kneubuehler caduta a 3 minuti dalla terza sirena. Un gran bel modo di vincere…
“Vincere in questo modo, a poco dalla fine e con un gesto tecnico così è ancor più bello e gratificante. Johnny se lo merita tutto il gol. È un ragazzo che lavora moltissimo, non si tira mai indietro e sul ghiaccio non si risparmia mai. Stavolta la gloria è tutta sua”.
Il Berna ha saputo mettervi più volte alle strette ma voi non avete mai panicato, nemmeno quando è arrivata la rete del pareggio. Avete mostrato grande maturità e lucidità, caratteristiche che stanno emergendo in positivo nelle recenti uscite…
“È vero, non abbiamo mai smesso di giocare e, anzi, lo abbiamo fatto con la medesima intensità. È da inizio stagione che siamo a caccia della costanza sui sessanta minuti e credo che contro il Berna si sia fatto un ulteriore passo avanti in questo senso. Evidentemente in tutte le partite ci sono dei momenti dove ti ritrovi a soffrire l’avversario; ciò che conta però è farlo con intelligenza e saper reagire nel modo giusto, anche grazie all’apporto dei nostri portieri. Ancora una volta Conz è stato determinante per l’esito della sfida”.
Una sfida caratterizzata da numerose interruzioni causate da chiamate arbitrali particolarmente fiscali. Questo avrebbe potuto compromettere il ritmo della partita, eppure avete risposto presente…
“Credo che il merito vada riconosciuto soprattutto al coach. Cereda sa gestire davvero al meglio i giocatori: alterna alla perfezione chi gioca in powerplay e chi invece è schierato in boxplay, e poi insiste con la rotazione costante delle linee. Questo ci aiuta moltissimo perché il carico di lavoro viene diluito su tutta la squadra con, naturalmente, diversi vantaggi sui sessanta minuti”.
Dopo tanti anni sei tornato a vestire la maglia di Top Scorer dell’Ambrì e hai dimostrato grande freddezza sotto porta con la rete del 2-1. Ti trovi in un buon momento produttivo in termini di punti…
“Percepisco che, partita dopo partita, il mio feeling con il sistema di gioco si sta affinando sempre più e io mi sento sempre meglio. Ultimamente le cose stanno funzionando bene anche a livello realizzativo, ma gran parte del merito va riconosciuto ai miei compagni di linea che mi stanno semplificando (e di molto) il compito. Il gol è arrivato perché Grassi e Zwerger hanno fatto sì che io mi potessi trovare da solo davanti a Wüthrich… E sarebbe stato un vero peccato non concretizzare un’occasione del genere!”.
Una vittoria, questa, che lancia nel migliore dei modi il derby di sabato a Lugano…
“Il derby è una partita a sé. È talmente particolare che, onestamente, conta poco se la sera prima hai vinto o perso. Si tratta di un evento che già di per se motiva moltissimo noi giocatori, pertanto starà a noi saper proseguire sulla scia dell’entusiasmo di questa vittoria contro un avversario che, lo sappiamo, da tempo sta negando alla squadra la gioia della vittoria”.