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Interviste

Perlini: “Contro la Svizzera vogliamo fare bella figura, questi match ci servono per crescere”

Il fratello dell’ex biancoblù è impegnato al Mondiale: “Cerco di sentire Brendan tutti i giorni, ma non è facile. L’hockey britannico sta crescendo, ma è una lunga via da percorrere. Ora siamo più competitivi”

PRAGA – Perlini? Sì, ma attenzione, non stiamo parlando di Brendan, il canadese che giocò ad Ambrì nella stagione 2020/21, ma di suo fratello Brett, il quale difende i colori britannici a questo Mondiale.

Il 33enne attaccante e i suoi compagni hanno iniziato la rassegna iridata con due prevedibile sconfitte. La prima, onorevole, con il punteggio di 4 -2 contro il Canada, la seconda invece con un netto 8-0 di fronte alla Finlandia.

“Contro i finlandesi volevamo ripetere la buona prestazione fornita contro il Canada, sapevamo che sarebbe stata dura. Purtroppo a partire dal secondo periodo tutto ci è un po’ sfuggito di mano. Dobbiamo imparare da questi errori e guardare in avanti”.

In fondo nulla di drammatico, in ottica salvezza sono altre le partite da vincere…
“Esattamente, le prime partite sono durissime, ci servono per imparare, acquisire esperienza, costruire, progredire e arrivare pronti alle ultime sfide che saranno decisive per salvare il posto nel massimo gruppo”.

Indipendentemente da ciò, l’hockey britannico sta crescendo…
“È vero, è una lunga via da percorrere, siamo partiti da lontano. Quando fummo promossi nella massima serie sei anni or sono perdevamo sempre, ora siamo più competitivi, abbiamo nelle nostre fila giocatori importanti e di buon livello. Possiamo dunque essere un team pericoloso per diverse altre squadre nazionali”.

Tu sei reduce da una stagione nella terza lega germanica. Insomma essere qui a Praga e giocare davanti a 17mila spettatori è qualcosa di assolutamente fantastico e inusuale per te…
“Assolutamente, è geniale poter essere sul ghiaccio in queste circostanze in una pista del genere e disputare i Mondiali in una nazione piena di passione per questo sport”.

La prossima sfida sarà contro la Svizzera…
“Un’altra partita difficilissima per noi, contro una squadra molto forte, piena di talento e forte nel pattinaggio. Cercheremo di fare una buona figura, per riuscirci sarà necessario tornare alle basi, giocare semplice, in modo accorto e senza inventare nulla”.

Tuo fratello Brendan giocò in Svizzera qualche anno fa ad Ambrì, come sta?
“Sta bene, è reduce da una stagione in AHL. Gli piacque molto il periodo trascorso ad Ambrì, sarà divertente per me affrontare qualche faccia a lui magari familiare”.

Vi sentite spesso?
“Cerchiamo di sentirci tutti i giorni tramite Facetime, ma non sempre è semplice. C’è il fuso orario, ci sono le nostre partite, insomma deve combaciare un po’ tutto. In estate riusciamo a trascorrere qualche momento insieme, altrimenti è impossibile, nemmeno a Natale riusciamo a vederci. L’ultimo Natale trascorso assieme risale forse a dieci anni fa. Io e mia moglie siamo diventati genitori nello scorso novembre, quindi speriamo presto di poter trascorrere nuovamente un Natale assieme a Brandon e a tutto il resto della famiglia per fargli conoscere dal vivo il bebé”.

È anche a causa di questa nascita che hai deciso di lasciare Halle e la Germania per tornare in Gran Bretagna nelle fila del Cardiff?
“È una delle ragioni, la lingua inglese è un grande fattore per mia moglie e mio figlio. Avendo una famiglia e con l’età che sportivamente parlando avanza, bisogna ormai pensare al futuro. Ad esempio ci piacerebbe pure costruire una casa in Gran Bretagna. Insomma era il momento giusto per tornare alle origini”.

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