BELLINZONA – Ad una decina di giorni dal debutto nel loro terzo campionato di Swiss League – l’ultimo al riparo dalla retrocessione – i Ticino Rockets si sono presentati alla stampa nella giornata di mercoledì, illustrando novità e ambizioni dell’importante progetto che coinvolge Ambrì Piotta, Lugano, GDT Bellinzona e da quest’anno anche il Davos.
“Questa è per noi la stagione più importante e più difficile – ha immediatamente puntualizzato il presidente Davide Mottis – perchè è quella che chiuderà un ciclo di tre anni, considerato di prova sia da parte nostra che dal punto di vista della lega. Abbiamo dimostrato di saper portare avanti un importante lavoro per l’hockey ticinese, dunque da mesi stiamo lavorando per pianificare il futuro”.
La stagione 2018/19 viene infatti considerata dai Rockets come quella che deve lanciare l’avvenire del club, con la consapevolezza di essere passati da semplice progetto ad una concreta ed importante realtà. “Sappiamo di avere una grossa responsabilità nei confronti di tutti coloro che hanno creduto in questo progetto, comprese le istituzioni. Vogliamo dunque dare maggiore solidità alla nostra organizzazione – in quest’ottica si colloca l’arrivo di Sebastien Reuille – e siamo arrivati alla conclusione che i giocatori che arrivano dai settori giovanili di Ambrì Piotta e Lugano non sono sufficienti a garantire un livello tale per prepararci al futuro”.
La concorrenza interna andrà dunque alzata sempre di più, a partire da una collaborazione con il Davos che prevede l’arrivo a Biasca di alcuni ragazzi – a rotazione, anche per motivi scolastici – che dovrebbero garantire dei passi avanti in questo senso.
Alla fine del terzo anno andranno inoltre rinnovati gli accordi con i partner team Ambrì Piotta e Lugano, i cui termini andranno ridiscussi. “Le due società sono ad ogni modo già in contatto per rinnovare il loro impegno anche in futuro”, ha rassicurato Mottis.
Il presidente ha poi concluso il suo intervento ricordando che i Ticino Rockets “non devono rappresentare un punto di arrivo, ma un obiettivo che una volta raggiunto permette di iniziare a lavorare sul serio. Anche da parte dei giocatori deve dunque esserci la responsabilità di dare tutto, perché c’è tanta gente che lavora per loro”.
A livello finanziario il club ha fatto registrare un guadagno di 9’580 fr, mentre al termine della stagione 2016/17 la cifra parlava di una perdita di quasi 67’000 fr. Su quest’ultimo numero pesavano però in particolare i lavori resi necessari alla pista di Biasca. Per l’imminente campionato si prevede un budget di 1’550’000 fr (di cui 45’000 da prestazioni da Ambrì Piotta e Lugano).
Sebastien Reuille, responsabile sport & management, ha iniziato il suo intervento evidenziando il crescente numero di partite di NLA disputate da giocatori nell’orbita dei Rockets (raddoppiate rispetto alla stagione precedente).
“Il ruolo dei Rockets è fondamentale, perché come sappiamo il passaggio dagli juniori alla massima lega è uno step nella maggior parte troppo grande, ed è necessaria una fase intermedia. Il fatto che il Davos abbia sposato questo progetto è molto positivo, soprattutto considerando che parecchio dei giovani che metteranno a disposizione giocano nelle Nazionali giovanili…. Contiamo sulla loro presenza per spronare i giovani ticinesi a dare sempre il massimo. Per giocare nei Rockets non basterà essere ticinesi, ma bisognerà spingersi ai propri limiti“.
Per il futuro (dal 2019/20) si vuole avere un nucleo di giocatori d’esperienza (da sei a nove) che possano assicurare il livello di Swiss League, costruendo poi attorno a loro un gruppo di giovani, il tutto nell’ottica di evitare una relegazione in MySports League. Vedremo dunque altri contratti two-way, come quello attuale dello stesso Reuille.
“Il nostro obiettivo è quello di creare un gruppo pronto nel campionato 2019/20 a cogliere la sfida della salvezza di categoria”, ha spiegato coach Jan Cadieux. “Per questo vogliamo creare una forte identità, partendo da una competizione interna più importante. Tutti devono dare il 110% per il Biasca, non vogliamo essere una rosa composta da giocatori di passaggio. Vogliamo rendere orgogliosi tutti coloro che credono in noi”.
Il coach ha poi presentato la rosa per la prossima stagione, di cui fa parte anche Samuele Guidotti, che tornerà dunque a vestire la maglia dei Rockets.
Già noti i giocatori portati dall’Ambrì Piotta (Hughes, Wieszinski, Bionda, Fritsche, Anthony Neuenschwander, Joel Neuenschwander, Smith e Rohrbach), mentre il Lugano contribuirà con l’innesto di Camichel, Demuth, Vedova, Matewa e Christophe Dux. Il Davos contribuirà con 10-12 nomi, che arriveranno a rotazione.
A livello di obiettivi, i Ticino Rockets puntano a qualificarsi nuovamente per la Coppa Svizzera, il che significa terminare la regular season nei primi dieci posti. “Vogliamo imparare a vincere, perchè questo significa fare bene le piccole cose ogni singolo giorno”, ha spiegato Cadieux.