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Interviste

Pelletier: “Non predico pazienza, ma lavoro e giusto atteggiamento per sbloccare le cose”

Il coach è tornato a Lugano: “Vogliamo adattare il gioco alla rosa a disposizione, per permettere a tutti di esprimersi al meglio. C’è un buon potenziale, ma bisogna trovare equilibri, continuità e soprattutto fiducia”

LUGANO – Il Lugano è pronto a girare pagina, e lo farà con il volto conosciuto di Serge Pelletier, che tornerà dunque in bianconero dopo aver iniziato proprio all’allora Resega la sua carriera da allenatore.

“Serge conosce molto bene la realtà dell’hockey svizzero ed anche del Lugano, questo era uno degli elementi principali che cercavamo. Torna da noi con grande passione, è un motivatore e tatticamente sa cosa significa dover lavorare con squadre composte da giocatori stranieri e giovani elementi”, ha spiegato il DS Hnat Domenichelli.

Il contratto del canadese e del suo staff ha una durata che andrà sino al termine della corrente stagione, ed in questo senso non si parlerà di eventuali rinnovi sino a quando il campionato non sarà terminato. Lo stesso vale per gli acquisti che il Lugano farà in vista del torneo 2020/21, che verranno tutti annunciati solamente al termine della corrente stagione.

Pelletier sarà già in panchina per la sfida di sabato a Davos, supportato da Conne e Cantoni. DiPietro e Cookson arriveranno nei prossimi giorni, anche se per vedere il secondo iniziare il suo lavoro a Lugano bisognerà attendere i necessari permessi di lavoro.

“Per me questo è un momento speciale, sono molto emozionato di essere qui e di poter dirigere di nuovo il Lugano”, ha debuttato Serge Pelletier. “Oramai sono passati 19 anni dall’ultima volta, e per questa opportunità ci tengo a ringraziare il club”.

Com’è cambiato Pelletier dall’ultima volta che era in Ticino?
“Nelle ultime stagioni ho viaggiato parecchio, lavorando con diversi club che mi hanno permesso di accrescere la mia esperienza. Mi sento migliorato come allenatore, ma anche come uomo”.

Da dove partirà la tua nuova avventura a Lugano?
“Ho già allenato alcuni giocatori di questa squadra, ed ho osservato il Lugano all’opera durante la stagione. Il punto numero uno sarà l’atteggiamento verso il lavoro, questo è il mio primo obiettivo a partire da oggi, come ho già comunicato alla squadra”.

Che tipo di approccio hai in mente di avere nell’iniziare a lavorare con il gruppo a tua disposizione?
“Ci saranno sicuramente alcuni cambiamenti nel nostro gioco in futuro, ma naturalmente per la prima partita di sabato saranno pochi. Mi fido di quello che Hnat ha trasmesso alla squadra per proseguire dal primo passo fatto contro il Bienne. Cercheremo comunque di adattare il gioco del Lugano in base ai giocatori a disposizione, per permettere loro di esprimersi al meglio. Ci sarà da lavorare sulla fiducia, che immagino non essere attualmente alle stelle”.

A livello personale è per te un’opportunità per guadagnarti una conferma…
“Questo non è un argomento a cui penso adesso. Mi metto a disposizione del Lugano con grande umiltà, mentre i discorsi contrattuali non mi toccano molto… In carriera ho firmato accordi di ogni tipo, su più anni ma anche della durata di pochi mesi. Ora ci concentriamo sul vincere le prossime partite ed aiutare la squadra a crescere”.

Che idea ti sei fatto sul potenziale della squadra osservandola in questi mesi?
“Il potenziale sicuramente c’è, ma bisognerà trovare equilibro per arrivare ad avere continuità. Non voglio giudicare il lavoro fatto da chi c’era prima di me, ma sicuramente la squadra ha mancato di continuità, non soltanto in termini di risultati ma anche di gioco. Vogliamo che i giocatori sappiano cosa fare in tutte le zone della pista. Non sono qui a predicare pazienza, adesso è tempo di iniziare a “mangiare con due forchette”, perché dobbiamo sbloccare le cose”.

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