LUGANO – Non c’è molta voglia di parlare nello spogliatoio bianconero dopo la sconfitta con il Ginevra, ma questo fa ben capire come si stia vivendo il momento in casa bianconera. Stephane Patry va subito al nocciolo del problema: “Dobbiamo solo guardare a noi stessi – le parole del numero 78 – è questione di mentalità e di capire cosa vogliamo essere, perché in questo momento non siamo in grado di esprimerci come facevamo in passato”.
Stephane Patry, contro il Ginevra ancora una volta si è visto come giocatori di un certo peso offensivo vi abbiano messo in difficoltà…
“Il Ginevra dispone sicuramente di attaccanti di valore, questo non lo scopriamo oggi, ma il problema venerdì è stato l’approccio da parte nostra, l’avversario c’entra poco. Così come ci siamo presentati in pista contro il Servette non può andare bene, contro il Kloten dovremo cambiare atteggiamento”.
Come si ritrova una costanza da una partita all’altra in un campionato così competitivo?
“La consistenza del nostro gioco e la costanza nel proporlo possono arrivare solo con la mentalità giusta, a Berna non avevamo fatto una grande partita ma c’era perlomeno solidità difensiva, contro il Ginevra ci siamo persi sin dall’inizio”.
C’è stata una certa reazione dopo il gol di Carr, ma non siete riusciti a dare un vero senso a quella rete…
“La si può chiamare reazione se si vuole, ma è stato un momento troppo breve per definirlo così. D’altra parte risulta anche sempre un po’ inutile cercare una reazione se iniziamo le partite in una certa maniera come accade ultimamente”.
Anche l’attacco comincia ad essere un problema, otto reti nelle ultime sette partite non sono un bel segnale…
“È vero che in attacco stiamo facendo fatica, ma mi concentrerei di più sul fatto che subiamo troppe reti dagli avversari. Tutto parte da come ci applichiamo nel sistema difensivo e solo quando ci mostriamo solidi davanti al portiere possiamo avere possibilità di far partire delle buone azioni d’attacco”.