BELLINZONA – Siamo a poco meno di un mese dal debutto dei GDT Bellinzona Snakes nel campionato di Swiss League, e la squadra ora allenata da Nicola Pini è ancora ampiamente un cantiere aperto.
Le prime tre partite di preparazione hanno permesso di farsi una prima idea della squadra cadetta, anche se i cambiamenti in rosa sono ancora molti e bisognerà avere pazienza per vedere integrati i giocatori messi a disposizione dell’Ambrì Piotta.
“Ci siamo riuniti tutti assieme solamente all’inizio di agosto, dunque siamo un gruppo ancora abbastanza fresco”, ci ha spiegato il capitano Michael Pastori. “Sappiamo che c’è ancora tanto lavoro da fare, ma in squadra c’è davvero molta voglia di progredire e crescere insieme”.
Fai parte di questa realtà da alcuni anni, e si parte quasi sempre da zero. Ci si abitua oppure questo complica comunque il lavoro?
“Il nostro è effettivamente un gruppo che ogni anno si crea quasi da zero, e all’inizio bisogna concedersi del tempo per trovare e costruire il feeling con i nuovi compagni. Personalmente posso dire di essermi abituato a questo tipo di situazioni, non lo considero un problema. Quello che conta davvero è la voglia di lavorare di tutti”.
Deve essere una sfida rivestire il ruolo di capitano in un gruppo del genere, con ragazzi provenienti da varie realtà…
“Effettivamente è vero, nel nostro spogliatoio c’è sempre un po’ gente che va e viene, e questo comporta delle difficoltà. Mi trovo però bene nel mio ruolo, e devo ringraziare gli allenatori che già l’anno scorso mi hanno offerto la possibilità di dimostrare ai miei compagni come si lavora nella nostra squadra”.
Come te, in squadra ci sono tanti ragazzi che rincorrono il sogno del professionismo. Per voi è importante che una realtà come questa continui ad esistere…
“Sì, assolutamente. Lo step dagli U20-Elit alla National League è ancora piuttosto alto, dunque anche in Ticino è necessario avere un passaggio di mezzo, in modo da abituare i giovani a giocare con gli adulti”.
Negli scorsi anni le vittorie sono state davvero rare ed anche mediaticamente non si parla molto di voi. È difficile dover lavorare nell’ombra, incassando anche tante sconfitte?
“Noi cerchiamo sempre di lavorare ogni giorno indipendentemente da queste cose, poi tutto il resto proviamo per così dire a farcelo andare bene. Ovviamente se dovesse arrivare più pubblico a vederci in pista, e se ci fosse maggiore attenzione dei media, a noi farebbe piacere. Poter portare la nostra voce al di fuori della pista in maniera più frequente sarebbe sicuramente positivo”.
Avete lo slogan “Noi ci crediamo” in merito alla possibilità di diventare professionisti. Per te quanto pensi sia vicino questo obiettivo?
“Complessivamente ho buone sensazioni, già nella passata stagione ero vicino a fare un passo in più, ed ero stato richiamato per qualche partita dall’Ambrì Piotta. Mi sento veramente vicino e spero quest’anno di riuscire a fare lo step decisivo per esaudire il mio sogno di giocare finalmente con costanza in National League”.
Il progetto Rockets/Snakes è sempre accompagnato da una certa incertezza, tu come la gestisci?
“Durante la stagione ho affiancato il lavoro all’hockey, allenandomi alla mattina e svolgendo poi un’altra attività nel pomeriggio. Ho cercato insomma di rimanere sempre in forma, un po’ come fanno tutti gli altri elementi della squadra… Per noi è importante essere sempre ben preparati, non possiamo arrivare ad agosto senza aver fatto qualcosa nei mesi precedenti”.
La Swiss League è da qualche anno in difficoltà, anche dal punto di vista di identità. Tu quali credi debba essere lo scopo della lega cadetta?
“Negli anni è sicuramente andata indietro, anche con il fatto di aver preso una strada indipendente. La speranza è che in questa stagione si faccia complessivamente un passo avanti con giocatori che hanno ancora l’ambizione di arrivare in National League, bisogna evitare che diventi una lega fine a sé stessa giusto per il gusto di giocare a hockey. Penso che per dare un senso alla Swiss League ci debba essere un obiettivo di fondo, ovvero l’ambizione di arrivare alla categoria superiore”.
Ora avete davanti ancora qualche settimana di lavoro, qual è l’obiettivo per farsi trovare pronti?
“Dovremo arrivare al debutto in campionato con un’ottima condizione fisica, questa è la cosa più importante. Sappiamo che ci ritroveremo ad affrontare squadre che si stanno allenando anche da più tempo di noi, e per contrastarle dobbiamo davvero lavorare duro ogni giorno. Questo deve essere il nostro obiettivo in vista della prima sfida di metà settembre”.