ZUGO – AMBRÌ
4-3
(1-1, 2-1, 0-1; 1-0)
Note: Bossard Arena, 6’618 spettatori. Arbitri Brueggemann, Koch; Borga, Küng
Penalità: Zugo 2×2′, Ambrì 2×2′
ZUGO – Lo Zugo continua ad essere un avversario indigesto all’Ambrì Piotta, uscito battuto anche nella terza sfida stagionale con gli svizzero centrali. I biancoblù hanno però dato nuovamente prova di essere in pista in maniera più unita che mai, rimontando un match che li vedeva in doppio ritardo sino a metà partita, ma che ha infine visto gli uomini di Kossmann ottenere un preziosissimo punto.
Il “premio di consolazione” per essere stati battuti solo all’overtime si è tradotto nell’essersi finalmente issati a quell’ottavo posto rincorso praticamente per tutta la stagione e che, almeno per ora, è finalmente diventato realtà. Sebbene questo rappresenti solamente il punto di partenza in vista del rush finale della regular season, i sorrisi che ci saranno in spogliatoio nell’andare a spiare la classifica sono giustificati da addirittura otto (!) risultati utili consecutivi, bilancio che per una realtà come quella di Ambrì è assolutamente eccezionale.
Se si vuole continuare a veleggiare con questa andatura, però, alcuni grossolani errori visti alla Bossard Arena dovranno giocoforza essere eliminati – o perlomeno smussati – a partire da delle entrate in materia da dimenticare. L’Ambrì ha infatti faticato sistematicamente nelle prime battute dei vari periodi – più nei primi due e nell’overtime, meno in apertura di terzo tempo – e si è così trovato a dover spendere molte energie per rincorrere i padroni di casa, micidiali se gli si concede spazio.
Pur meno letale e spavalda del solito – lo Zugo arrivava da cinque sconfitte in sei partite – la squadra di Kreis ha potuto inizialmente approfittare di un Ambrì fermo sulle gambe e poco concentrato, scagliando sia dai primi minuti un numero elevato di puck verso Zurkirchen. Il portiere – che ha parato 41 tiri su 45 – ha giocato una partita di assoluto livello, risultando incolpevole sulle segnature locali e salvando i suoi in più di un’occasione, fermando anche un paio di chance tutto solo al cospetto degli avversari.
Superati i primi minuti di difficoltà, l’Ambrì è iniziato ad uscire piano piano da guscio – schema questo che si ripeterà anche nel secondo tempo – ed ha colpito praticamente alla prima occasione, portandosi in vantaggio con Monnet al 10’06 sulla scia di un powerplay non sfruttato. Il vantaggio leventinese appariva però generoso, ed a soli 5 secondi dalla prima sirena capitan Schnyder ha impattato la contesa, insaccando su rebound dopo tiro di Bouchard ed approfittando di una marcatura difettosa di Gautschi.
Il difensore numero 6 – settimo nella gerarchia del foglio partita – ha poi continuato a faticare ad inizio periodo centrale, quando è andato a causare un’inferiorità numerica sfruttata in soli 9 secondi da Sondell. Gautschi si è però riscattato al 29’06, insaccando il gol del 3-2 dopo un’ottima apertura di Duca, permettendo così ai suoi di restare in partita dopo la terza rete locale firmata in contropiede da Suri.
Il gol di Gautschi ha un sapore quasi storico, visto che con la maglia dell’Ambrì non segnava addirittura dal 4 febbraio 2011 (era un derby), mentre la sua ultima rete in NLA era datata 2 novembre 2012, quando ancora difendeva i colori del Ginevra.
Riportatosi sotto nel punteggio, la partita si è equilibrata e l’Ambrì ha iniziato a soffrire meno il possesso del disco dello Zugo. Sull’onda delle emozioni i biancoblù hanno sfiorato a più riprese il pareggio, in particolare con un Lhotak estremamente propositivo, ma a cui è mancato il killer instinct per fare secco Stephan in due occasioni da ottima posizione.
Nonostante il divario fosse di una sola rete, le sensazioni non erano invero le migliori con 20 minuti da giocare, dato che gli uomini di Kossmann avevano chiuso il secondo tempo chiaramente sulle gambe e con il fiato davvero corto. Nei primi 10 minuti della fase conclusiva non è così successo praticamente nulla sul fronte offensivo ticinese, mentre su quello locale è arrivato “solamente” un palo colpito da Sondell.
L’insistenza di Lauper e compagni è però stata premiata al 51’22, quando il numero 96 è riuscito in qualche modo ad infilare un puck sotto la schiena di Stephan, dando nuova linfa vitale ai suoi. Nel finale di partita c’è infatti stata una fase in cui l’Ambrì ha sfiorato a ripetizione il game winning goal, in particolare con un ferro fatto vibrare da Mäenpää.
Praticamente nulle invece le occasioni biancoblù nell’overtime, fase in cui solamente Pestoni ha tentato la conclusione in maniera pericolosa con un tiro di polso. Quell’azione rimane però una delle poche degne di nota da parte del top scorer che, così come Giroux, sarà chiamato già sabato sera a mettere una marcia in più. Difficile comunque valutare l’apporto delle varie linee, dato che Kossmann le ha cambiate più e più volte a partita in corso, mandando raramente sul ghiaccio quelle dichiarate a referto.
Infine è arrivato il gol di Immonen, che è andato a premiare uno Zugo tutt’altro che perfetto e lontano dalla forma migliore, ma che in definitiva “ai punti” ha meritato di avere la meglio. L’Ambrì però ora è sopra la linea, e questo potrebbe bastare per vedere una squadra disposta a tutto per difendere il proprio posto sabato sera alla Valascia. D’altronde, è adesso che viene il bello!
TROPPO TEMPO PER INGRANARE: L’Ambrì Piotta ha dimostrato nuovamente di saper trovare il modo di andare a punti anche nelle situazioni più intricate, reagendo a delle fasi di gioco nettamente favorevoli agli avversari.
È però evidente che questo modus operandi non rappresenta la migliore ricetta per arrivare al successo, ed ecco che gli inizi di periodo concessi allo Zugo hanno pesato sull’economia della partita.
Le due reti in apertura di secondo tempo, in particolar modo, hanno costretto l’Ambrì ad una faticosa rimonta, da cui si può tratte insegnamento. Insomma, meglio ingranare subito la quarta!