GINEVRA – AMBRÌ PIOTTA
4-2
(2-1, 2-1, 0-0)
Note: Les Vernets, 7’135 spettatori. Arbitri Eichmann, Prugger; Dumoulin, Fluri
Penalità: Ginevra 7×2′, Ambrì Piotta 4×2′
GINEVRA – L’Ambrì ci ha provato ancora, ma ancora una volta ha fallito. I biancoblù hanno concluso un weekend che doveva essere importante a livello di classifica con un bottino sostanzialmente nullo – un solo punto portato a casa sui sei disponibili – e vedono ora la linea allontanarsi e distare sette punti, pur considerando che il Bienne ha disputato un incontro in più.
Come già successo in passato, l’Ambrì è riuscito a reggere il confronto con il suo avversario, trovandosi di fronte un Ginevra Servette compatto ma tutt’altro che imbattibile, e che presentava per giunta l’assenza del portiere titolare Robert Mayer. Il suo sostituto, Christophe Bays, ha però risposto bene all’appello, compiendo alcuni interventi decisivi nei momenti chiave del match.
Parlando di “momenti chiave” si deve assolutamente sottolineare l’inizio del terzo tempo, quando i leventinesi hanno avuto l’opportunità di giocare due powerplay (e un terzo a periodo inoltrato) che avrebbero potuto riaprire la partita, o perlomeno insinuare il dubbio nella testa dei ginevrini.
Nonostante alcune buone iniziative – arrembante Steiner, in quel frangente come in tutta la partita – l’Ambrì ha avuto ancora le polveri bagnate, confermandosi il peggior powerplay del campionato ed ottenendo un solo gol su sette opportunità, giunto a cinque contro tre. Sul fronte ginevrino, invece, i gol segnati con l’uomo in più sono stati due, arrivati proprio in momenti che hanno fatto male ai biancoblù.
Dopo la partita giocata “a metà” di venerdì sera, Pelletier ha scelto di confermare praticamente la stessa formazione, con Zurkirchen tra i pali ed i soli cambiamenti rappresentati dall’innesto di Lhotak e Zgraggen, a cui hanno lasciato spazio Lüthi e Sidler.
Per quando questa scelta sia stata chiamata dai più, i veri problemi dell’Ambrì si sono evidenziati ad un livello più profondo, partendo da un’organizzazione di gioco che raramente lascia trasparire la necessaria lucidità e chiarezza nelle idee dei giocatori in pista. Questo si nota particolarmente nella copertura difensiva, con una chiusura nello slot ancora lacunosa ed alcune uscite dal terzo troppo cervellotiche.
L’Ambrì, insomma, innegabilmente mostra tanta voglia di fare, ma non sempre però dimostra di sapere “cosa fare”. Vi sono poi alcuni cali di concentrazione che puntualmente fanno male, come ad esempio sul 3-1 ginevrino, arrivato tre soli secondi dopo l’ingaggio e con Trunz e Giroux che si sono fatti sorprendere.
I biancoblù devono ad ogni modo portare sul ghiaccio maggiore cattiveria ed essere consapevoli che ogni partita oramai vale un’enormità se si vuole credere ancora nei playoff. Non possono essere tollerati in questo senso delle reti come il 2-1 di D’Agostini oppure il 4-2 di Jacquemet, lasciati liberi di fare il bello ed il cattivo tempo a due passi da Zurkirchen rispettivamente da Zgraggen e Chavaillaz.
I ragazzi di Pelletier hanno ad ogni modo avuto il merito di restare in partita sino alla fine, ritrovandosi sovente a rincorrere nel punteggio ma cercando comunque di trovare le soluzioni giuste per scardinare la difesa avversaria. Come detto, però, in assenza di un certo killer instinct nelle situazioni più delicate del match è difficile pensare di potersi imporre, soprattutto in trasferta. Emblema di tutto questo è il gol a porta sguarnita mancato da Dostoinov, la cui ricerca della “maledetta” prima rete sembra non volersi concludere.
A cercare di trarre il meglio dalla lunga trasferta ci ha pensato nuovamente la linea guidata da Steiner, anche sabato nettamente il migliore dei suoi in combutta con Adam Hall, anche lui autore di una buona prestazione. Dopo essere già andato a segno venerdì, il numero 77 ha ottenuto una doppietta, prima impattando la contesa sull’1-1 con una bella azione personale in cui ha bruciato Bezina, e poi segnando il 3-2 con un violento slapshot in doppia superiorità numerica.
Non ancora nello strepitoso stato di forma dello scorso inizio di campionato, pare che Steiner stia piano piano ritrovando il suo gioco, ed attualmente è il vero unico sniper della formazione biancoblù capace di vedere la porta. Ancora “a singhiozzo” la prestazione di Giroux e Aucoin, con il primo che ha sprecato alcune buone opportunità di trovare il gol già nel primo tempo, mentre il secondo si è visto per un fantastico passaggio proprio al compagno nelle battute iniziali, ma poi nulla più..
Se l’Ambrì ora deve guardare soprattutto alla concretezza dei suoi risultati, bisogna purtroppo constatare come quella di sabato sia stata la nona sconfitta nelle ultime dieci partite, durante le quali sono stati raccolti solamente tre punti.
La crisi che aveva afflitto la squadra lo scorso anno a partire da dicembre è dunque arrivata molto in anticipo e, senza aver messo “fieno in cascina” sinora, una vera reazione contraddistinta da un buon numero di vittoria non può più attendere. Appuntamento a martedì, alla Valascia arriva il Losanna.