ZURIGO – È stata una finale intensa ed appassionante, che meritava sicuramente di decidersi con una settima sfida, ma alla fine gli ZSC Lions hanno saputo dimostrare di essere più forti del Losanna ed hanno conquistato il decimo titolo svizzero della loro storia.
Il gol decisivo si è rivelato essere quello firmato da Jesper Fröden a soli 44 secondi dalla seconda sirena, quando lo svedese è tornato a segnare dopo un digiuno che durava dalla serie contro il Bienne. Pochi secondi dopo i Lions avevano poi trovato anche il raddoppio sempre con Fröden, ma il gol è stata giustamente annullata dopo un coach challenge.
Con una sola rete da recuperare il Losanna non ha però mai saputo trovare dei periodi prolungati in zona offensiva, mentre lo Zurigo ha mantenuto alta la sua pericolosità nonostante assenze importanti come quelle di Balcers e Weber, a cui si è aggiunto Malgin che ha dovuto alzare bandiera bianca già nel corso del primo tempo.
Anche nel terzo periodo è stata la squadra di Marc Crawford ad essere più pericolosa, e quasi naturalmente è arrivato il raddoppio di Lammikko al 46’57, che ha messo la parola fine sulla finale approfittando anche di un intervento approssimativo di Connor Hughes.
Complimenti dunque agli ZSC Lions, che hanno saputo dominare l’intera stagione ed hanno avuto le capacità di rispettare i pronostici sfruttando ottimamente le caratteristiche di una rosa fortissima. Onore però anche al Losanna, capace di crescere in maniera netta dalla deludente passata stagione e di ritagliarsi quel posto da protagonista nel nostro hockey che andava rincorrendo da tempo.
Si è così chiusa una stagione di National League appassionante e di alto livello, forse come mai prima d’ora. Tanti i momenti appassionanti, che speriamo possano trovare continuità anche dalla prossima settimana a Praga, quando il focus degli appassionati passerà ai Mondiali. Nella speranza, tra gli altri, di poter vedere Malgin in rossocrociato.