LUGANO – A margine del match casalingo dei bianconeri di venerdì sera contro il Langnau, abbiamo incontrato il giovane e sorridente portiere Viktor Oestlund, richiamato dalla Svezia per sopperire all’assenza di Manzato e tornato alla Resega dopo aver sconfitto la leucemia.
Viktor Oestlund, sei qui a Lugano, pronto a giocare in caso di necessità dopo un periodo molto difficile della tua vita, quanto sei cambiato dopo la malattia ?
“Penso di essere cambiato molto, la malattia mi ha reso più forte mentalmente. È stato un periodo molto duro ma adesso sono tornato, anche se devo ancora lavorare molto, soprattutto per incrementare la massa muscolare”.
Il Lugano ti è sempre stato vicino durante questo periodo, mantenendo il tuo contratto valido e anche portando sul casco un adesivo la scorsa stagione… Per te questo supporto è stato importante?
“Certo, è stato davvero molto importante! Il Lugano mi ha sempre sostenuto e questo mi ha sicurmente dato molta energia per andare avanti… È stato un gesto molto bello da parte loro”.
L’hockey si è molto sensibilizzato negli ultimi anni, con iniziative come “Hockey Fight Cancer” nella NHL oppure Movember, qual è la tua opinione su queste iniziative?
“Credo che si tratti di qualcosa di positivo, è un bene che si torni a ricordare queste tematiche durante l’anno, così che tutte le persone possano capire di che cose si tratta ed aiutare per quelle che sono le loro possibilità”.
In giugno eri sul ghiaccio con Manzato e Merzlikins per un campo di allenamento, come valuti il tuo stato di forma attuale?
“A quel tempo dopo tre tiri ero subito stanco, ora invece posso scendere in pista senza troppo problemi sostenere gli allenamenti in maniera completa, dunque sto decisamente molto meglio ora”.
Il Lugano può chiamarti in qualsiasi momento in caso di infortunio con poco preavviso, è difficile cambiare realtà così velocemente ed essere subito pronti a giocare?
“Sì, sicuramente non sono situazioni facili, ma questo è anche quello che voglio. Qui c’è più velocità e giocatori migliori, dunque è molto divertente poter giocare in Svizzera… È una bella sfida”.
Tuo padre è stato un grande portiere e ha molta esperienza, che tipo di consigli ti dà?
“Non molto per quel che riguarda lo stile di gioco, ma mi dà alcuni solo consigli soprattutto inerenti il mentale e cose di questo tipo. Lo stile di gioco è cambiato molto rispetto a quando giocava lui”.