BIENNE – AMBRÌ
4-0
(1-0, 0-0, 3-0)
Reti: 17’46 Hügli (Rajala, Forster) 1-0, 40’08 Rajala (Rathgeb, Lööv) 2-0, 53’34 Künzle 3-0, 56’38 Künzle (Cunti, Yakovenko) 4-0
Note: Tissot Arena, 5’149 spettatori
Arbitri: Stricker, Hürlimann; Stalder, Huguet
Penalità: Bienne 0×2′, Ambrì 2×2′
Assenti: Giacomo Dal Pian, Cedric Hächler, Petr Cajka, Patrick Incir, Joel Neuenschwander (sovrannumero), Stefan Müller (Rockets)
BIENNE – Se l’Ambrì Piotta riuscirà a dare un senso alla fase finale della stagione, non è con prestazioni come quella di domenica che potrà riprendere vigore e dare battaglia per il decimo posto. A parte per quelle occasioni arrivate a fiammate – alcune anche ottime, ma mai sostenute da continuità nella spinta offensiva – la squadra di Cereda non ha infatti mai convinto, ed il Bienne ha così potuto cogliere una logica vittoria maturata su tutto l’arco dell’incontro.
I loro problemi i biancoblù stavolta li hanno incontrati in entrambe le zone della pista, con poco mordente in zona offensiva e degli errori grossolani commessi in retrovia, a cui più volte ha dovuto metterci una pezza l’ottimo Ciaccio. Il portiere dei leventinesi è stato tra i migliori in pista, capace sin da subito di tenere in partita i suoi – Künzle e Hofer hanno avuto delle ottime chance già nei primi minuti – e poi abile nell’evitare il più a lungo possibile di incassare quella seconda rete che sarebbe stata pesantissima.
Il raddoppio locale è infine caduto ad inizio terzo tempo, ma è durante la frazione centrale che l’Ambrì Piotta si è giocato le sue possibilità di dare una sterzata all’incontro. Il Bienne in quella fase ha infatti portato sul ghiaccio meno ritmo ed i biancoblù hanno dato l’impressione di poter crescere, ma le ottime chance in avanti non sono state sfruttate e nemmeno sostenute da un cambio di ritmo, restato per le due squadre su standard modesti.
Il gol di Rajala dopo appena otto secondi nel terzo tempo ha così di fatto chiuso la sfida, ad immagine anche di quel contropiede in shorthand orchestrato da Pestoni e Regin che ha visto il danese incartarsi proprio al momento di concludere. L’occasione si va ad aggiungere a quelle capitate sui bastoni dei vari McMillan, Hietanen (i due hanno anche colpito i ferri), Fora oppure Pestoni, ma complessivamente lo sforzo leventinese non è stato sufficiente per legittimare un risultato diverso.
Tanti infatti i duelli persi e gli errori di lettura del gioco dei biancoblù, alle prese indubbiamente con la ruggine accumulata dalla lunga pausa e dalla quarantena, ma anche frenati da una mancanza di fiducia che in alcune fasi viene a galla chiaramente.
Sono diversi gli episodi che possono riassumere l’attuale momento dell’Ambrì, come quel disco mal gestito da Grassi nello slot valso il 3-0 di Künzle, che ha poi infilato anche la doppietta personale ritrovandosi completamente libero davanti a Ciaccio per il definitivo 4-0.
La terza sirena alla Tissot Arena – particolarmente silenziosa nonostante gli oltre 5’000 presenti – è dunque suonata al termine di un pomeriggio senza troppe emozioni, ed è proprio da questa lacuna che dovrà ripartire l’Ambrì Piotta. La battaglia per riaprire le discussioni per il decimo posto parte nella propria testa, ma dopo sole tre vittorie nelle ultime 15 partite è proprio questa convinzione che sembra mancare.
IL PROTAGONISTA
Damiano Ciaccio: Finisce per incassare quattro reti con una percentuale di interventi al di sotto del 90%, ma il portiere biancoblù ha giocato un ottimo incontro sino a quando ha potuto. Ciaccio ha messo più volte una pezza agli errori commessi dai compagni, e senza i suoi ottimi interventi la partita sarebbe andata agli archivi ben prima e con un risultato più severo.