ZSC LIONS – AMBRÌ
4-2
(2-2, 1-0, 1-0)
Reti: 8’18 Pestoni (Bürgler) 0-1, 12’15 Spacek (Isacco Dotti) 0-2 13’24 Riedi (Wallmark, Geering) 1-2, 16’53 Hollenstein (Andrighetto, Kukan) 2-2, 21’04 Azevedo (Kukan, Andrighetto) 3-2, 41’55 Lammikko 4-2
Note: Swiss Life Arena, 12’000 spettatori
Arbitri: Stricker, Mollard; Altmann, Gurtner
Penalità: ZSC Lions 5×2′, Ambrì 6×2′
Assenti: Dario Wüthrich, Janne Juvonen (sovrannumero), Yanik Burren, André Heim, Rocco Pezzullo, Stefan Müller (infortunati)
ZURIGO – Era da metà ottobre che l’Ambrì Piotta non metteva in pista una prestazione intensa ed ispirata come quella vista nei primi due tempi della Swiss Life Arena, ovvero da quella sfida del 15 ottobre proprio contro gli ZSC Lions che i leventinesi avevano giocato ottimamente, salvo poi perdere ai rigori e fare da preludio al periodo molto difficile che tutti conosciamo.
Purtroppo questo non è bastato per piegare uno Zurigo che ha messo in pista una qualità a tratti impressionante, ma che con qualche episodio in più a proprio favore sarebbe stato sicuramente battibile. Alla squadra di Cereda sarebbe inoltre servita una prestazione completa, mentre nel terzo tempo i biancoblù hanno tolto il piede dal gas ed hanno subito il contraccolpo della rimonta locale, suggellata da quella quarta rete di Lammikko che ha di fatto chiuso ogni discorso.
Peccato, perché il gruppo ha reagito bene a dei cambiamenti importanti nel lineup. Conz e Shore hanno ritrovato il ghiaccio dopo diverse partite, mentre Kneubuehler è stato promosso con i due cechi e Bürgler spostato con McMillan e Marchand. Gli stimoli ci hanno restituito un Ambrì che ha iniziato la partita come meglio non poteva, con la prima decina di minuti che hanno visto gli ZSC Lions subire le arrembanti iniziative ospiti.
Hrubec è stato immediatamente messo sotto pressione ed il meritato vantaggio è arrivato in powerplay con Pestoni, che ha appoggiato in rete dopo palo pieno colpito da Bürgler. Il ticinese si era così preso la rivincita dopo essersi visto annullare una rete qualche minuto prima, a risultato di una presenza ritenuta irregolare (e su questo si può discutere) di Zwerger davanti al portiere.
Poco male però, anche considerando come l’Ambrì abbia saputo colpire di nuovo proprio quando lo Zurigo stava iniziando a trovare ritmo, con il 2-0 di Spacek che dopo 12 minuti di gioco era indubbiamente meritato.
I successivi minuti hanno però ben riassunto alcune tendenze in campo, con lo Zurigo che alle prime occasioni ha colpito con Riedi e Hollenstein impattando la contesa, mentre l’Ambrì ha lasciato per strada alcune ottime chance – su tutte un 3-contro-1 che non ha generato alcun tiro – su cui si può recriminare.
Il risultato ingeneroso ha poi assunto dei connotati più complicati ad inizio periodo centrale, quando i Lions hanno sfruttato anche il secondo powerplay di serata per ribaltare la sfida grazie ad Azevedo. Nonostante questo però la partita restava alla portata dall’Ambrì, in pista con ritmo ed intensità e che sul fronte offensivo ha mostrato una buona costanza contro la miglior difesa del campionato.
I vari Pestoni, Spacek oppure Bürgler (clamorosa la sua asta) hanno ricordato come lo Zurigo visto all’opera sabato non fosse al suo meglio in copertura, ma un po’ come successo la sera precedente i biancoblù hanno mancato l’appuntamento con le giocate decisive.
Spacek ha fornito nuovamente una grande prestazione vincendo anche diversi ingaggi, mentre Kneubuehler ha sicuramente fatto bene nella sua prima uscita con i cechi. Buona anche la prova di Pestoni, mentre Zwerger continua purtroppo a faticare troppo dal punto di vista del pattinaggio per essere efficace, anche se in qualche occasione si è reso pericoloso.
Troppo anonima invece la prova di Shore, che ha di fatto ricalcato la sua intera stagione. L’americano non ha commesso errori particolari, ma il suo impatto sulla sfida è stato una volta di più marginale e senza particolare personalità. Dopo diverse partite in sovrannumero non ha insomma sfruttato l’occasione per dare motivi a Cereda di avere maggiore fiducia nei suoi confronti.
Nel terzo tempo la partita ha poi preso una chiara direzione. Il gol dopo 1’55 di Lammikko è stato infatti pesantissimo per i leventinesi, che hanno anche provato a chiamare il challenge per evitare di ritrovarsi in doppio svantaggio. È possibile che l’azione fosse viziata da un offside, ma purtroppo le immagini video si sono rivelate inconcludenti – qui si potrebbe riaprire il tema della loro qualità, che in questi casi non riesce ad aiutare gli arbitri – e la chiamata sul ghiaccio è dunque stata inevitabilmente confermata.
L’Ambrì Piotta si ritrova così con un weekend da zero punti, nonostante due prestazioni perlopiù positive ma che non sono state utili ad una classifica che è comunque cortissima. Come squadra i biancoblù rimangono però un cantiere, reso più complicato dall’infortunio di Heim e con vari cambiamenti di linee a cui è difficile dare continuità partita dopo partita.
La squadra di Cereda è insomma viva, ma in una fase che continua ad essere delicata.
IL PROTAGONISTA
Michael Spacek: Tra i tanti giocatori di grandissima classe in pista, il ceco dell’Ambrì Piotta è spiccato per la sua classe ed intraprendenza, garantendo nuovamente una prestazione di qualità e costanza ad ogni cambio. Nelle ultime 10 partite ha ottenuto 11 punti, e nell’occasione ha anche vinto il 60% di ingaggi, risultando dinamico e pericoloso praticamente ad ogni cambio.
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(Berend Stettler | Clicca le frecce per scorrere le fotografie)