AMBRÌ – Rumors di qualche settimana fa volevano il ritiro di Michael Ngoy al termine della corrente stagione ma contro il Gottéron, se ce ne fosse ancora bisogno, il difensore numero 82 ha dimostrato di essere ancora un giocatore prezioso per lo scacchiere di Luca Cereda.
E non stiamo parlando solamente della rete del 3-0 – peraltro spettacolare e giunta finalmente su un tiro al volo – ma dell’atteggiamento che il vodese, a 37 anni, riesce a portare in pista ad ogni cambio.
Da riguardare il cambio in boxplay di Ngoy in occasione del 5 contro 3 ospite, durante il quale con tenacia ha dapprima recuperato un disco alle assi permettendo la liberazione e poi ha impedito, a porta sguarnita, che Sprunger riportasse sotto il Friborgo.
“Il mio obiettivo stagionale è di segnare almeno un gol, per quest’anno ormai sono a posto (ride, ndr.). Sono un giocatore che non realizza molte reti e farlo contro la mia ex squadra ha un sapore particolare. È stato un punto importante che ci ha permesso di gestire al meglio la sfida e di toglierci di dosso un po’ di pressione. Sul 2-0 la situazione era ancora delicata ma quella rete ha dato davvero molta fiducia al gruppo. È stata una bella vittoria di squadra”.
Una vittoria che, oltretutto, vi permette di abbandonare l’ultimo posto…
“Per alcuni non conta nulla, per altri conta parecchio. Io sto nel mezzo, nel senso che credo che psicologicamente lasciare ad altri l’ultimo rango possa aiutare. Stiamo vivendo un buon momento di forma, una progressione evidente che sta portando i frutti sperati. A Davos avevamo giocato bene ma eravamo usciti a mani vuote mentre venerdì ci siamo confermati su buoni livelli riuscendo a conquistare tre punti importanti. Nonostante la non rosea situazione in classifica e alcuni momenti di difficoltà, la fiducia non è mai venuta a mancare e il gruppo non ha cessato di crederci. Sono convinto che questa squadra non meriti l’ultimo posto”.
Non succede spesso che l’Ambrì realizzi due reti in tre minuti. L’impressione, nelle ultime partite, è che tiriate di meno ma con maggiore efficacia. È cambiato qualcosa a livello offensivo?
“Nell’hockey moderno sappiamo bene quanto contino i dettagli. Un po’ di traffico, un disco sporco e un uomo davanti alla porta. Lo abbiamo visto sul gol di Zwerger, basta davvero poco per concretizzare e poco importa se la rete è spettacolare o rocambolesca. La seconda segnatura si è sviluppata grossomodo sulla scia della prima, a dimostrazione di come questi piccoli dettagli possano farti vincere le partite”.
Anche venerdì si è denotata una certa solidità difensiva, favorita anche da un Conz in evidente crescita. Questo Ambrì è sempre più roccioso…
“Penso che nelle ultime uscite abbiamo mostrato compattezza difensiva. In questo senso il boxplay rappresenta uno dei nostri punti di forza, ci muoviamo bene e lasciamo poco spazio all’avversario. Resistere in quella situazione di cinque contro tre è stato determinante anche a livello di fiducia perché in quel momento ci siamo resi conto di potercela fare. Abbiamo stretto i denti ed è andata bene”.
A proposito di quel cinque contro tre ti sei reso protagonista di una bella azione, simbolo di quell’attitudine che chiede il tuo coach…
“Sono davvero contento di aver contribuito in maniera concreta, specie in un momento così delicato della partita. Una rete avrebbe davvero potuto cambiare le carte in tavola e per questo dovevamo fare di tutto per impedire al Friborgo di segnare. Il mio ruolo è di difendere e in quel frangente, grazie al timing giusto, sono riuscito a fare la cosa giusta. Sono questi gli episodi che danno fiducia a un difensore”.
Qualche giorno fa si vociferava un tuo ritiro a fine stagione. Hai davvero intenzione di appendere i pattini al chiodo?
“Io voglio assolutamente continuare! Quando ho letto la notizia non ci volevo credere. Non capivo come potesse essere uscita una voce così assurda, perché di appendere i pattini al chiodo io non ne ho mai parlato. E nemmeno ci ho pensato! Mi sono arrabbiato moltissimo e ho chiesto spiegazioni al giornalista in questione, il quale si è poi scusato con me. Se pubblichi un rumor di un giocatore che cambia squadra è un conto, ma non puoi sparare la notizia su un ritiro dandola per certo. La cosa mi ha dato davvero molto fastidio e spero che episodi del genere non ricapitino più. Fisicamente mi sento al 100%, ho ancora tanta voglia di giocare e mi trovo alla grande con il gruppo. La mia famiglia si trova bene in Ticino, i miei bimbi vanno a scuola qui e dunque… Perché mai dovrei smettere? Se l’Ambrì mi vorrà, mi piacerebbe tanto giocare un’altra stagione con la maglia biancoblù”.