AMBRÌ – Dopo la tanto sonora quanto sorprendente vittoria dell’Ambrì Piotta sul Davos per 7-2, i leventinesi erano chiamati a confermarsi in occasione del quarto derby stagionale in programma alla Valascia.
I 6’500 presenti hanno assistito ad un match intenso, in cui entrambe le compagini non si sono risparmiate, soprattutto per quanto concerne il gioco fisico. Il Lugano ha iniziato all’arrembaggio, mettendo sin da subito in difficoltà gli uomini di Cereda che hanno faticato oltremodo a crearsi degli spazi per impensierire un Elvis Merzlikins in formato saracinesca. Troppo tardi è arrivata quella furiosa bagarre tra Matt D’Agostini e Alessandro Chiesa, capace di ridare adrenalina ai leventinesi, ma non a sufficienza per andare oltre quell’unica rete firmata da Zwerger.
“A differenza della sfida di Davos – ci spiega ai nostri microfoni Michael Ngoy – contro il Lugano non abbiamo iniziato come volevamo. Non so spiegarne il motivo, anche perché siamo giunti al derby con molta fiducia grazie alla vittoria di venerdì. Ci siamo creati delle buone occasioni ma bisogna ammettere che Merzlikins ha giocato una grandissima partita. Loro sono stati bravi a sfruttare le chance e questo è l’elemento chiave della serata che ha fatto la differenza”.
I primi 30 minuti di gioco sono stati molto intensi: il Lugano ha spinto tantissimo, ha chiuso bene gli spazi, è stato cinico e voi avete faticato a fare il vostro gioco… Poi, però, non appena si sono aperti gli spazi dopo la bagarre siete stati superiori ai bianconeri…
“È vero, anche se, ad essere onesti, la reazione avuta a seguito della bagarre è stata troppo tardiva, considerato che mancavano poco più di dieci minuti al termine del terzo tempo quando D’Agostini e Chiesa sono venuti alle mani. In quel frangente abbiamo fatto nostro il momentum, dominando gli istanti finali della sfida, ma come ho già detto il loro estremo difensore ci ha chiuso la porta in faccia. Loro sono stati bravi a sfruttare le occasioni, mentre noi le abbiamo sprecate, penso alla ghiottissima occasione capitata a Collenberg, così come quella occorsa a Kubalik quando si è ritrovato tutto solo dinnanzi a Merzlikins… Se fossimo riusciti a trovare la rete in quei frangenti, probabilmente la sfida sarebbe andata diversamente”.
Nelle due precedenti partite avete messo a segno 13 gol, mentre contro il Lugano ne è arrivato solamente uno. È una squadra ostica, contro la quale fate molta fatica a trovare la via della rete, soprattutto in 5 contro 5…
“A dirla tutta, la vittoria per 7-2 a Davos è stata una piacevole sorpresa per tutti, me compreso. Non mi sarei mai aspettato di sconfiggere i grigionesi con uno score così ampio. Davos e Lugano sono due squadre estremamente differenti per quanto concerne il gioco, e i bianconeri stanno vivendo una stagione da protagonisti. Sabato sera abbiamo esercitato una certa pressione sui loro difensori ma ciò che è mancato, a mio giudizio, è stato il traffico davanti alla porta. Avremmo potuto lavorare diversamente davanti a Merzlikins, anche se contro una squadra come il Lugano non è mai facile”.
Cosa puoi dirci a proposito di Kubalik? Come valuti il suo inserimento in squadra e l’apporto che sta fornendo alla causa biancoblù? La sensazione è che sabato sera rispetto alla sfida di Davos il ceco abbia faticato maggiormente a crearsi degli spazi…
“Lo valuto molto positivamente, soprattutto se consideriamo la sua giovane età (22 anni, ndr.). Appena giunto in Leventina si è inserito benissimo nel gruppo. Ha iniziato sin da subito a parlare con tutti noi e questo ci ha sorpreso positivamente! È un ragazzo simpatico, e anche fuori dal ghiaccio è molto apprezzato. Ha una straordinaria visione di gioco, un gran tiro e un enorme talento. Anche nel derby ha mostrato ottime cose. Ha tutto a suo favore per divenire un grande giocatore, e sono convinto che darà moltissimo all’Ambrì. Spesso in passato abbiamo mostrato alcuni limiti in fase realizzativa, ed è per questo che l’apporto di Kubalik sarà importante per noi”.
Qual è il tuo bilancio del weekend? Avete ottenuto tre punti contro avversari difficili e confermato chel’Ambrì è una squadra che non molla mai…
“È stato un weekend positivo per noi. Non è mai facile imporsi a Davos, eppure abbiamo mostrato ottime cose, così come contro il Lugano. Per una squadra come la nostra, vincere due partite consecutive non è mai evidente, ed è per questo che tre punti in due match sono tutto sommato un buon bottino. Giochiamo bene, e anche se perdiamo non sfiguriamo mai. Questo è molto positivo. Stiamo crescendo, partita dopo partita, e non molliamo. Dobbiamo continuare su questa via”.