RAPPERSWIL – LUGANO
3-1
(2-0, 0-0, 1-1)
Reti: 1’05 Cervenka (Clark) 1-0, 17’32 Eggenberger (Rowe, Vukovic) 2-0, 46’18 Morini (Loeffel) 2-1, 59’59 Eggenberger (Lehmann, Rowe) 3-1
Note: SGK Arena, porte chiuse. Arbitri Stricker, Stolc; Atlmann, Wolf
Penalità: Rapperswil 3×2′ + 1×10′, Lugano 4×2′
Assenti: Tim Traber (infortunato), Matteo Romanenghi, Loic Vedova, T.J. Brennan, Eliot Antonietti, Timo Haussener, Troy Josephs (sovrannumero)
RAPPERSWIL – Ora il tempo delle parole è finito sul serio. Non esistono più discussioni sul numero dei tiri o prestazioni sufficienti, perché le parole volano via veloce come il tempo, che quando serve è sempre pochissimo.
Così veloce che non c’è nemmeno il tempo di star qua a discutere stupiti di come la situazione con il Rapperswil possessore del primo match ball per le semifinali sia tanto clamorosa quanto assurda. Non passi come un’offesa verso i sangallesi che questo risultato se lo sono guadagnato con ogni merito, lavorando, sudando e giocando con intelligenza ed umiltà, ma soprattutto con tantissimo coraggio.
Forti dei risultati positivi trovati durante la regular season contro i bianconeri, i ragazzi di Jeff Tomlinson si stanno giocando alla grande le loro carte, mentre il Lugano sembra una squadra scarica, apatica e addirittura e inspiegabilmente impaurita.
Nemmeno il gol all’overtime di Forrer di sabato sera ha avuto effetto sulle emozioni dei bianconeri, scesi in pista alla SGKB Arena molli e disattenti, subendo due reti nel primo periodo quasi in maniera naturale e tristemente. Ci sono voluti quasi quaranta minuti per vedere dei tentativi decentemente convinti, quarantasei per la prima e unica rete, arrivata non a caso per mano di Giovanni Morini, uno dei pochi che sul ghiaccio si sta muovendo come la situazione lo richiede.
Per il resto della squadra è un vagare sul ghiaccio senza costrutto, con gli attaccanti messi facilmente all’angolo dall’efficiente sistema difensivo dei Lakers e se dopo quattro partite di playoff il primo blocco è fermo alle due reti di Bürgler (lunedì spostato a favore di Bertaggia) e Arcobello.
Ma aldilà di tutto questo, per più di due terzi di partita i bianconeri hanno di nuovo mostrato un preoccupante atteggiamento passivo, quasi “depresso”, in una situazione che a questo punto della stagione richiede tutta la cattiveria agonistica possibile, sperando che la reazione – comunque limitata – trovata dopo la rete di Morini sia almeno un piccolissimo ma importante segnale.
Chissà se ora con le spalle al muro e senza più alcuna discussione da fare i bianconeri troveranno finalmente l’interruttore, anche se vedendo le prestazioni della squadra si capisce che il cambio deve avvenire in maniera non solo netta, ma totale.
Da verificare sarà anche come si comporterà adesso la squadra di Tomlinson con in mano il primo match ball, ma speculare sulla pressione dell’avversario sarebbe un altro dei molti esercizi controproducenti. A questo punto e in questa situazione sarebbe inoltre da escludere una decisione definitiva da parte di Hnat Domenichelli?
Non lo sappiamo, ma di sicuro il direttore sportivo bianconero penserà alle situazioni vissute in passato e dovrà decidere in fretta cosa fare per cercare di allungare il più possibile la stagione della sua squadra.
Guai comunque a pensare che tutte le colpe e di conseguenza la reazione richiesta siano solo dello staff tecnico, perché anche i giocatori ora devono indossare gli stivali per il fango e cominciare a spalare, troppi sono in pista a smentire quelle belle parole sulla parte più bella della stagione.
IL PROTAGONISTA
Nando Eggenberger: Premiato meritatamente dalla doppietta, l’ex attaccante del Davos incarna perfettamente la voglia del Rapperswil di stupire e si sta ritagliando un posto sempre più importante nella squadra di Tomlinson. Tanto gioco fisico, buona tecnica e sudore, Eggenberger è stato uno dei giocatori più difficili da superare nei duelli individuali dai bianconeri.
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