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Ambrì Piotta

Nessun gol e poi un grave errore, l’Ambrì buca i momenti chiave

Nei primi due tempi si è visto un bell’Ambrì, che ha controllato il gioco ma senza trovare il gol. Un disco perso da Joly ha segnato negativamente la serata

Nessun gol e poi un grave errore, l’Ambrì buca i momenti chiave

AMBRÌ – ZUGO

0-4

(0-0, 0-1, 0-3)

Reti: 34’13 Martschini (Hofmann) 0-1, 56’51 Kubalik (Vozenilek, Tatar) 0-2, 57’42 Künzle (Sklenicka) 0-3, 59’22 Kubalik (Sklenicka, Tatar) 0-4

Note: Gottardo Arena, 6’328 spettatori
Arbitri: Stolc, Piechaczek; Cattaneo, Altmann
Penalità: Ambrì 2×2, Zugo 3×2

Assenti: William HedlundRocco PezzulloChris DiDomenicoTim Muggli (sovrannumero), Daniele GrassiIsacco Dotti (infortunati)

AMBRÌ – Non vuole proprio saperne di decollare la stagione dell’Ambrì Piotta, che nella sfida contro lo Zugo si è arrabattato con tutte le sue energie per tornare finalmente alla vittoria, ma non c’è stato verso di trovare quel gol che avrebbe forse indirizzato la partita su binari diversi.

E questa volta può esserci sul serio del rammarico, perché i leventinesi praticamente per due tempi hanno messo in pista la giusta energia, chiudendo bene gli spazi agli avversari, operando un forecheck efficace e agendo velocemente in transizione. Si può anche dire che per due tempi si sia visto il migliore Ambrì della stagione. Le occasioni infatti non sono mancate già nel primo periodo, ma è in quello centrale che la squadra di Cereda ha mancato l’appuntamento con degli episodi chiave.

Genoni ha corso parecchi pericoli senza però mai capitolare – a volte per bravura, altre invece con un po’ di fortuna o per mancanza di prontezza dei leventinesi – e quando Joly ha commesso quel grave errore perdendo il disco sulla blu offensiva, la situazione si è trasformata in una delle più frustranti di questo inizio di campionato.

Lo Zugo ha infatti giocato una partita sostanzialmente essenziale, facendo leva sulla pericolosità di una rosa offensiva che è ovviamente su un altro pianeta rispetto a quella leventinese, ma ha operato più a fiammate che non controllando il gioco. L’Ambrì in questo senso ha fatto il suo dando poco spazio agli avversari, ma è anche chiaro che non è solamente con la foga e la volontà che si possono vincere le partite.

La poca qualità della rosa è stata sin qui un fattore che la squadra non è ancora riuscita a compensare con altri elementi, e senza un apporto straniero di ben altro spessore i leventinesi difficilmente riusciranno ad uscirne. Venerdì per la prima volta a finire in sovrannumero è stato DiDomenico – a giusta ragione viste le recenti difficoltà – ma il suo sostituto Formenton non ha praticamente lasciato traccia nel match.

Joly continua invece sulla linea vista finora, con giocate anche buone e che portano a diverse occasioni da gol, però puntualmente mancate e con il tutto aggravato da dischi gestiti con poco senso della responsabilità. Pure Tierney e Petan hanno combinato poco, mentre in difesa anche Virtanen non si sta mostrando ai suoi migliori livelli.

Il risultato nel terzo tempo ha poi assunto delle proporzioni sin troppo severe. Kubalik ha chiuso la sfida infilando il raddoppio, prima della rete a porta vuota di Künzle e della doppietta del ceco con uno dei suoi tiri imprendibili. La partita dell’Ambrì era però sostanzialmente finita alla seconda pausa, visto che la squadra nel terzo periodo non ha più mostrato di avere le risorse per continuare a spingere con un certo ritmo.

Le sconfitte consecutive sono così arrivate a sette, per un gruppo che avrebbe assolutamente bisogno di vivere delle emozioni positive, quelle che ti rendono esaltante una serata e che contribuiscono più di ogni altra cosa a creare l’identità di squadra.

Questo Ambrì invece per ora ha volontà, ci riprova continuamente, ma puntualmente viene rispedito al punto di partenza vedendo esposti chiaramente i suoi limiti. E di questo ne sta risentendo anche l’ambiente, dato che ben raramente si è visto parte del pubblico abbandonare la Gottardo Arena prima del termine come successo in questa occasione.

Contro lo Zugo c’è poi stata anche un po’ di sfortuna, e sinora sono stati pochi i dischi rimbalzati in favore dei biancoblù, ma questo soprattutto perché gli ingredienti per avere successo la squadra non li ha ancora trovati. D’altronde non aver segnato nemmeno una rete contro uno Zugo dalla difesa in emergenza – in cui ha debuttato subito Guerra con 21 minuti di ghiaccio – non è un buon segnale. Serve sicuramente una svolta, ed anche qualche condottiero che possa mostrare la via.


IL PROTAGONISTA

Dominik Kubalik: La prima da avversario del ceco è stata segnata dal classico gol dell’ex, anzi da una doppietta che ha definitivamente chiuso la partita. Il suo ritorno in Leventina è però stato accompagnato da poca fanfara, nessun coro o striscione particolare da parte del pubblico, ma come suo solito il ceco ha disputato una prova di sostanza in cui non ha mancato di lasciare il segno. Kubalik è un elemento che fa la differenza, ingrediente che l’Ambrì non ha più in squadra.


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HIGHLIGHTS

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