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Ambrì Piotta

Nella sua peggior serata l’Ambrì fallisce un test di maturità

I leventinesi non ne combinano una giusta contro un Rappi sul pezzo. Un pessimo inizio e un powerplay inconcludente hanno compromesso il match

Nella sua peggior serata l’Ambrì fallisce un test di maturità

AMBRÌ – RAPPERSWIL

1-5

(0-3, 0-2, 1-0)

Reti: 02’59 Dünner (Wetter) 0-1, 06’16 Henauer (Wetter, Larsson) 0-2, 10’07 Strömwall (Kellenberger) 0-3, 34’49 Wetter (Strömwall) 0-4, 36’23 Zangger (Moy, Henauer) 0-5, 49’04 Müller (Zgraggen, De Luca) 1-5

Note: Gottardo Arena, 6’590 spettatori
Arbitri: Borga, Arpagaus; Bürgy, Nater
Penalità: Ambrì 7×2, Rapperswil 7×2

Assenti: Isacco DottiAndré Heim (infortunati), Jesse Virtanen (ammalato)

AMBRÌ – È ancora alla ricerca di regolarità e solidità l’Ambrì Piotta, e la sberla ricevuta dal Rapperswil dopo l’ottima serata di Davos è lì a ricordare come questa squadra sia ancora in un pieno processo di apprendimento. La squadra di Landry ha “bucato” una serata che aveva il potenziale per essere quella di un passo avanti concreto – oltre che in classifica, anche per continuità di prestazioni – ma invece tutto è andato storto praticamente dall’inizio alla fine.

La secca sconfitta contro un Rapperswil ultimamente alle prese con varie difficoltà – e in pista con soli quattro stranieri – ha visto i biancoblù pagare un’entrata in materia ben poco determinata, con forse la vittoria nei Grigioni di giovedì che ha contribuito ad abbassare la soglia d’attenzione.

Sin dall’inizio i leventinesi si sono infatti resi protagonisti di un gran numero di errori, tra passaggi sbagliati e coperture difensive poco organizzate, prestando il fianco ad un Rapperswil che nel giro di dieci minuti ha ipotecato la sfida. La coppia BachmannZgraggen non ha fatto una gran figura sulle prime due reti, poco aiutata da un Gilles Senn che su quei due gol condivide una fetta importante di responsabilità. La terza segnatura è invece nata da un errore offensivo di DiDomenico che ha portato al veloce contropiede di Strömwall, con lo svedese che ha approfittato degli spazi lasciati dalla difesa e da un Senn troppo sbilanciato sul proprio palo.

La serata del portiere è terminata lì, e quella dei suoi compagni praticamente qualche minuto dopo. È infatti bastato vedere quanto malamente l’Ambrì abbia interpretato i quattro minuti di powerplay nati da una penalità di Lammer, per capire che quella di sabato proprio non era serata. Gli uomini di Landry praticamente non sono mai riusciti ad installarsi, ed anche per il resto della partita le fasi di superiorità numerica hanno portato più frustrazione che benefici, contribuendo anche a sgonfiare il momentum costruito negli attimi precedenti.

L’Ambrì infatti le occasioni per raddrizzare la partita le ha anche avute, con pure un paio di mischie davanti a Nyffeler che hanno visto il puck a pochi centimetri dall’andare in rete, ma i Lakers sull’arco della sfida hanno saputo mostrare maggiore volontà e precisione d’esecuzione.

I biancoblù hanno invece continuamente balbettato hockey, tanto che stavolta nemmeno Joly ha saputo distinguersi, mentre il reparto difensivo ha sofferto l’assenza di Virtanen ed ha ricevuto ben pochi contributi da un Cajkovsky che ha tanto lavoro davanti per raggiungere una buona forma.

In tutto questo la sua miglior fase l’Ambrì l’ha vissuta nel secondo tempo, quando sembrava poter crescere e aumentare l’intensità, ma non aver trovato il gol su alcune buone incursioni ha di fatto chiuso la sfida. Quando Wetter e Zangger hanno infilato altre due reti – la prima su un erroraccio di Heed, la seconda favorita dalla passività di Tierney – è calato il sipario, lasciando spazio ad un terzo tempo che non aveva più nulla da dire.

È insomma stata una serata negativa, probabilmente la peggiore con Landry in panchina, ma non è il caso di farne una tragedia. È però chiaro che l’occasione che si presentava – trovare continuità e punti importanti – è stata fallita, e l’Ambrì ha ribadito di non essere ancora maturo per attitudine e concentrazione. Le montagne russe di questa stagione insomma continuano, specialmente in una fase difensiva che per gol incassati a parità numerica è nettamente la peggiore della lega.


IL PROTAGONISTA

Gian-Marco Wetter: La linea composta da Wetter, Dünner e Lammer da molti viene sottovalutata, ma il trio alla Gottardo Arena ha saputo rendersi pericoloso, tanto da mettere assieme complessivamente quattro punti. Wetter in particolare ha trovato due assist brillanti sui primi due gol, per poi andare a chiudere la sfida segnando il 4-0 che ha ipotecato la contesa.


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HIGHLIGHTS

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