Come riferisce il portale Watson, mentre la Swiss League si prepara a sua volta a diventare indipendente e a nominare Jean Brogle quale suo presidente, il futuro dell’hockey rossocrociato si sta orientando verso una rivoluzione a partire dalla stagione 2022/23.
Oltre alla già nota questione dei diritti televisivi (35 milioni a stagione) che i club potranno gestire in prima persona, la National League sta pianificando un modello che dalla stagione 2022/23 imporrà ai club di mandare sul ghiaccio almeno 12 giocatori svizzeri su 22, ammettendo così lo schieramento di 10 elementi stranieri. Verrebbe però abolito il concetto di licenza svizzera.
La Swiss League continuerebbe invece con un regolamento a due stranieri, ma i giocatori con licenza svizzera potrebbero continuare a venir impiegati come succede oggi.
Resteranno da risolvere le questioni relativi ad eventuali promozioni/relegazioni, e vi è chi non vede di buon occhio continuare ad ospitare nella lega cadetta dei farm team come Ticino Rockets, EVZ Academy oppure GCK Lions.