AMBRÌ – L’Ambrì Piotta domenica pomeriggio ha messo un punto esclamativo sulle sue ambizioni di raggiungere i pre-playoff, battendo in una partita combattuta il Langnau che è valsa altri tre punti fondamentali.
“Per noi era una settimana molto importante”, ha confermato Marco Müller, autore di una doppietta. “Dopo la partita giocata contro il Berna volevamo rispondere nella giusta maniera, abbiamo disputato tre incontri molto buoni e con tanta intensità… Questa è la nostra forza, possiamo essere contenti ma non è ancora finita”.
Sei tornato a segnare dopo ben 15 partite, per te deve essere stata una bella liberazione…
“Sì, certo. Come giocatore pensi sempre un po’ a questo, ma credo che anche durante queste 15 partite in cui non ho trovato il gol ho comunque fatto tante cose giuste, ma alla fine la cosa più importante è vincere come squadra anche se non si segna”.
Cereda domenica ti ha spostato all’ala, questo ti ha aiutato?
“Per me è uguale dove gioco, sono semplicemente contento di poter scendere in pista. Provo sempre ad aiutare la squadra, sia all’ala che al centro do il 100% e domenica penso che con Novotny e Grassi abbiamo mostrato una bella alchimia di linea. Parliamo tanto anche in panchina per aiutarci a vicenda, e questo è molto importante”.
Il Langnau vi ha dato battaglia, ma anche nel terzo tempo avete retto bene…
“Penso che questo sia un segnale che conferma come abbiamo fatto un piccolo step in avanti. Anche quando ci troviamo in vantaggio non giochiamo con paura, questa è una delle differenze rispetto all’inizio della stagione e trovo che le nostre ultime due partite siano state molto solide. Su questo possiamo sicuramente costruire”.
Questa volta l’allenatore ti ha separato da Zwerger, ed entrambi siete riusciti a trovare dei gol importantissimi…
“Sì, ogni tanto va così. In passato giocando insieme abbiamo potuto aiutare la squadra, stavolta invece l’allenatore ci ha separati e penso fosse la decisione giusta. Le cose a volte non hanno funzionato sul ghiaccio, ma ho sempre cercato di essere positivo mentalmente e di continuare a lavorare seriamente, perché la cosa più importante è vedere sempre il tutto in rapporto al processo che si sta seguendo. Ho fiducia nel progetto dell’Ambrì e nel mio lavoro… Provo ad essere il più onesto possibile, so quando non lavoro abbastanza e quando invece sto facendo bene, e nei momenti in cui si incontrano delle difficoltà si ha anche l’opportunità di imparare qualcosa di più”.
Tu sei inoltre un giocatore che vive tanto di emozioni, ma con la pista vuota oramai da mesi è difficile…
“Sì, oramai è così per tutti. L’Ambrì Piotta è una famiglia grandissima, di cui i tifosi fanno parte… Abbiamo bisogno di loro, sanno darti quella spinta in più e per una squadra come la nostra questo elemento manca, visto che riusciamo a giocare meglio quando ci sono tante emozioni”.