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Ambrì Piotta

Muggli: “Sono fortunato di essere ad Ambrì, ma all’inizio lo scambio è stato uno shock”

Il giovane sta lottando per un posto in squadra: “È un club perfetto per crescere, qui i giovani giocatori possano prendersi delle responsabilità e rivestire ruoli di rilievo. Ora devo giocare semplice e mostrare le mie qualità”

AMBRÌ – A due settimane dall’inizio della stagione l’Ambrì Piotta si presenta come un puzzle composto da tanti pezzi interessanti, ma che devono ancora trovare una collocazione in quello che sarà il lineup di base con cui si inizierà il campionato.

Diversi ruoli sono ancora da conquistare e varie gerarchie da stabilire, e tra chi sta cercando di convincere coach Luca Cereda c’è anche il giovane attaccante Tim Muggli, schierato sinora in vari ruoli e martedì fatto ruotare anche negli special teams. Il match contro il Davos ha mostrato una squadra un po’ stanca, ma i biancoblù erano consapevoli che le loro gambe sarebbero state pesanti.

“Sappiamo che ci sono ancora diverse cose da sistemare, ed è a questo che serve il preseason”, ci ha spiegato il giovane attaccante. “Il nostro compito in questa fase è principalmente quello di imparare dai nostri errori, cercando di costruire qualcosa giorno dopo giorno per arrivare pronti al debutto in campionato. Siamo fiduciosi che saremo dove vogliamo essere per il 17 settembre”.

Per voi questa può essere una settimana significativa, visto che in sostanza simulerete una fase del campionato con tre partite in pochi giorni…
“Esatto, sappiamo che per noi questa sarà una settimana dura, dunque l’approcciamo con la mentalità di stringere i denti e lottare per arrivare al termine di questo periodo. In questa fase abbiamo meno energia del solito, ma era programmato e dunque bisogna semplicemente combattere la situazione senza perderci in troppi pensieri”.

Sei arrivato ad Ambrì tramite uno scambio, come avevi reagito alla prospettiva di cambiare squadra?
“All’inizio ero rimasto scioccato, ma dopo averci riflettuto un po’ ho realizzato che questa rappresenta una nuova e bella opportunità per me. L’Ambrì è la squadra perfetta per crescere, sono sempre alla ricerca di giovani giocatori che possano prendersi delle responsabilità e rivestire ruoli di rilievo. Qui è possibile guadagnarsi la fiducia dello staff, ed è per questi motivi che avevo acconsentito allo scambio. Oggi mi considero davvero fortunato ad essere arrivato in questo club”.

Che obiettivi ti poni per questa prima stagione in Leventina?
“Penso solamente a continuare lo sviluppo del mio gioco ed ottenere un posto in squadra. In rosa ci sono tanti attaccanti, ma voglio concentrarmi nel diventare un giocatore migliore e vedere poi di conseguenza cosa succederà”.

Che feedback hai avuto dallo staff nelle amichevoli giocate sin qui?
“C’è ovviamente sempre qualcosa da migliorare, specialmente alla mia età. Dallo staff ho semplicemente ricevuto l’indicazione di giocare semplice e mostrare la capacità di adattarmi ai compagni con cui scendo in pista. Devo inoltre interpretare nella giusta maniera i vari ruoli che mi vengono affidati, così da poter trovare la mia identità”.

L’ambientamento in squadra com’è stato? Il fatto che ci siano diversi giovani lo ha reso più semplice?
“Sì, non è stato difficile. Conoscevo già alcuni ragazzi per aver giocato con loro il Mondiale U20, mentre con un paio d’altri avevo già condiviso lo spogliatoio nello Zugo. Questo ha reso più facile la mia integrazione e farmi qualche amico, ma in generale non è stato difficile trovarmi a mio agio nel nuovo spogliatoio”.

Il prossimo passo è dunque imparare un po’ di italiano…
“Esatto, questa è la mia intenzione! Non so ancora se prenderò delle lezioni, ma per ora è già interessante provare a parlare un po’ con alcuni compagni e cercare di imparare il più possibile. Per ora mi accontento di iniziare a conoscere l’italiano nei termini che si usano più spesso nell’hockey, poi per il resto ci sarà tempo”.

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