AMBRÌ – L’Ambrì Piotta si presentava martedì sera alla Valascia con la certezza matematica di disputare la finale di playout contro il Kloten. Difficile dunque pretendere qualcosa da una sfida che, di fatto, non aveva nulla da dire. I leventinesi, scesi in pista con una formazione rimaneggiata visto il turno di riposo concesso a cinque titolari – tra cui D’Agostini e Plastino –, si sono portati fin sul 2-0 per poi essere rimontati ed infine superati da un Langnau affamato nonostante le vacanze assicurate.
“Ci è occorso qualche minuto per riuscire a prendere il ritmo partita e per alcuni di noi non è stato evidente, penso in particolar modo a coloro che debuttavano in NLA in questa stagione come Dotti e Sterchi”, ha spiegato il giovane difensore Misha Moor. “Nonostante ciò, siamo riusciti a portarci sul 2-0, ma subito dopo ci siamo spenti. Sia per noi che per i Tigers questa partita non contava assolutamente nulla, ma loro sono stati bravi a metterci sotto pressione e a scagliare molti tiri verso la nostra porta. Noi, invece, non siamo stati bravi a reagire come avremmo dovuto”.
È vero, era una partita che non valeva nulla ma si trattava comunque di un’opportunità per mantenere le nostre buone abitudini attraverso un buon ritmo di gioco fatto di cambi corti e cura dei dettagli. Soprattutto per noi giovani queste partite rappresentano delle grandi opportunità per metterci in mostra e per dimostrare che, nel caso di un’eventuale chiamata, siamo pronti”.
Se dovessi scegliere tra una settimana di allenamenti quotidiani oppure tre partite inutili come quelle di questi giorni, cosa reputeresti più proficuo a livello personale?
“Opterei indubbiamente per le partite, anche perché bisogna tenere presente che gli allenamenti sotto i dettami di Luca Cereda sono davvero duri ed intensi (sorride, ndr.) In partita ci si diverte molto di più a condizione, però, che si entri in pista con la mentalità e l’attitudine giusta”.
Le prossime due sfide rappresentano un’occasione per riuscire a mantenere alto il ritmo, così da arrivare pronti all’appuntamento decisivo contro il Kloten…
“Sarà fondamentale giocare bene come fossero partite di regular season. Lo scopo è quello di mantenere le nostre piccole abitudini così come un buon ritmo partita”.
Martedì sera non ti sei di certo risparmiato e hai proposto diversi contrasti. Quello fisico è uno dei fattori su cui stai cercando di crescere?
“Io faccio semplicemente ciò che mi dice di fare lo staff tecnico. Mi è stato chiesto di giocare in modo fisico e semplice, ed è quello che ho cercato di fare contro il Langnau. Gli aspetti su cui devo lavorare, però, sono molteplici e non si limitano al gioco fisico. Continuerò a seguire i loro consigli con l’obiettivo di crescere in tutti gli aspetti e divenire un giocatore più completo possibile”.
Hai vissuto una stagione a metà fra Ambrì e Biasca. Personalmente ti aspettavi qualche partita in più nella massima serie?
“Sapevo che sarebbe stato difficile trovare un posto fisso tra i primi sette-otto difensori della prima squadra. È naturale, soprattutto per un giovane, che ad inizio stagione nella propria testa ci si illuda di poter giocare gran parte del campionato in NLA. Come detto, però, io faccio ciò che mi viene detto dallo staff tecnico. Per quel che mi riguarda, cerco di pensare il meno possibile a questa situazione perché, anche volendo, non ne ho il controllo. Ad inizio stagione l’unica cosa che potevo fare, e che ho fatto, è stata quella di rimboccarmi le maniche lavorando al massimo ogni singolo giorno. Ora che sono di nuovo con la prima squadra farò di tutto per dimostrare che sono pronto”.