AMBRÌ – I molteplici cambiamenti messi in atto da coach Cereda in vista della sfida contro il Langnau – tra i quali lo schieramento di Karhunen tra i pali, il reinserimento di Monnet in prima linea e il ritorno di Pinana – non hanno portato i frutti sperati in casa biancoblù, incapaci ancora una volta di concretizzare le diverse occasioni create e di giocare con costanza per tutti i sessanta minuti.
“Sapevamo bene quanto il Langnau fosse solido difensivamente”, commenta uno sconsolato Thibaut Monnet, “e per questo motivo abbiamo cercato di pressarli con un forechek alto. Sfortunatamente il risultato finale non ci ha sorriso e, nonostante tutto sommato un buon match, abbiamo gettato al vento dei punti molto importanti per noi”.
Fatale è risultato essere il periodo centrale, nel quale si è visto un Ambrì sottotono soprattutto nei minuti susseguenti alla rete del vantaggio bernese. “Nel secondo tempo non abbiamo giocato all’altezza”, continua Monnet, “e dopo la rete di Neukom ci siamo disuniti. Io vedo comunque il bicchiere mezzo pieno: nonostante fossimo sotto nel risultato abbiamo continuato a lottare e siamo rientrati in partita. Si tratta di segnali importanti che lasciano ben sperare anche in ottica futura… È importante rimanere calmi e tranquilli. Continueremo a lavorare come abbiamo fatto sino ad ora perché sappiamo che prima o poi la ruota girerà”.
Ma che dire di questa incapacità di giocare in modo costante per tutti i sessanta minuti? “Tutte le squadre hanno momenti di calo all’interno dei singoli match, ma è altresì vero che a noi capita un po’ troppo spesso e questi blackout ci costano punti importanti…”.
Specialmente nel primo periodo, in almeno quattro evidenti occasioni, si è vista l’intenzione di voler mettere quanti più dischi possibili al centro, oppure direttamente su Ciaccio. Ci hanno provato in particolar modo Ngoy, Guggisberg e Jelovac, senza però trovare il tocco decisivo. È su questi dettagli che nell’hockey moderno si vincono le sfide… “Bisogna cercare di buttare quanti più dischi possibili sul portiere avversario, ma occorre farlo con testa. È inutile tirare tanto per tirare. Contro il Langnau ci siamo creati le nostre belle occasioni ma non è bastato, questo anche per l’eccellente prestazione di Ciaccio, il quale è riuscito a sventare diversi pericoli in momenti importanti della sfida”.
L’Ambrì ha modificato il proprio assetto rinunciando ad un giocatore straniero di movimento – nell’occasione a Taffe – per inserire Tomi Karhunen tra i pali, così da dare all’estremo difensore finlandese un primo assaggio della National League. C’è ora da chiedersi come vivrà Conz questa nuova situazione. “Credo che l’arrivo di Tomi rappresenti un bene per tutti, Conz compreso. La competizione interna tra giocatori può essere qualcosa di positivo. Sabato sera Tomi ha disputato una buona partita; non era evidente per lui, considerando che è giunto in Ticino da pochi giorni. Ad ogni modo si è calato molto bene nella realtà e lo ha dimostrato attraverso una partita di spessore”.
Era dal lontano 28 novembre che Monnet non vestiva più la maglia dell’HCAP in una partita di campionato, ma ciò nonostante coach Cereda ha immediatamente caricato il numero 7 di responsabilità, schierandolo nella prima linea al fianco di D’Agostini ed inserendolo addirittura in uno dei due blocchi di powerplay. “Fisicamente mi sento bene, ho sempre lavorato fuori dal ghiaccio. Chiaramente la situazione non è ideale per me, perché da giocatore vorrei giocare ed è dunque molto frustrante dover osservare dalla tribuna. Questa però è la situazione. Continuerò a lavorare come ho sempre fatto, vedremo che cosa accadrà”, conclude il 35enne di Martigny.