NEW YORK – Mike Richter era stato il portiere capace di portare i New York Rangers alla Stanley Cup nel 1994, ma la sua carriera era finita anticipatamente in seguito agli effetti di varie commozioni cerebrali.
L’ex giocatore è però deciso a fare qualcosa di concreto per aiutare la ricerca, in particolare gli studi relativi alla CTE (Encefalopatia Traumatica Cronica), nota anche come Sindrome da demenza pugilistica.
Lo storico numero 35 donerà probabilmente alla scienza il suo cervello, come scrive il New York Daily News. Richter non ha ancora preso una decisione definitiva, ma dal suo ritiro nel 2003 è stato attivo in diverse circostanze a favore di questa tematica.
“Probabilmente lo farò – ha commentato – non è una cosa che mi rende particolarmente felice, ma è gratificante perchè mi rendo conto che potrò aiutare delle persone”.
Richter è già iscritto al programma di donatore di organi, mentre la madre – deceduta lo scorso anno – aveva donato il suo corpo alla scienza. L’ex portiere aveva passato tutta la sua carriera ai Rangers, giocando 666 partite con il 90.4% di parate.
Si era ritirato nel 2003 all’età di 36 anni, dopo due commozioni subite la stagione precedente. Si era fratturato il cranio dopo essere stato colpito da una discata, episodio a cui aveva fatto seguito una giocchiata nel novembre 2003.