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Meyer: “Dobbiamo portare queste prestazioni anche in campionato e trovare un buon ritmo”

Il secondo portiere del Rapperswil è stato protagonista in CHL: “Quando ho l’opportunità di giocare devo sfruttare ogni mia chance, ma mi concentro solamente sul presente. Con Nyffeler c’è una buona sintonia”

RAPPERSWIL – Il Rapperswil ha vinto la partita di andata dei quarti di finale di CHL contro i cechi del Vitkovice con il punteggio di 2-1. Il protagonista della sfida è stato il portiere Robin Meyer, autore di ben 30 parate. Il 23enne, solitamente riserva di Nyffeler, ha sfoderato grandi interventi.

“Se posso essere soddisfatto e fiero? Credo di sì, incassare solo una rete non è male, idem vincere la partita, dire che tutto è andato bene”.

Soprattutto pensando a com’era iniziato il match, quando dopo appena un minuto hai incassato il gol. Cosa si deve fare in questi frangenti in qualità di estremo difensore?
“Bisogna dimenticare l’accaduto, è importante nel nostro ruolo. È fondamentale concentrarsi su quello che avverrà, prendere situazione per situazione, ma ciò non vale solamente per le circostanze negative, bensì pure per quelle positive. Insomma, è importante sapere gestire le emozioni”.

Stavo riflettendo, questa è stata sin qui la partita più importante della tua giovane carriera? Non sono molti i portieri elvetici che possono vantare una presenza in un quarto di finale di CHL…
“È difficile da dire, sicuramente è stata una delle più importanti, ma la mia filosofia è semplice: ogni mia partita è importante, quindi non faccio molto questo tipo di distinzioni”.

La squadra mostra due volti: uno pessimo, in campionato, e uno decisamente migliore in questa competizione internazionale. Riesci a spiegartelo?
“Se avessi una spiegazione probabilmente ci sarebbe una soluzione al quesito. È difficile da dire, ho come l’impressione che in Champions le piccole cose funzionino meglio rispetto al campionato. Ora dobbiamo cercare di portare questa prestazione anche in NL al fine di ritrovare un buon ritmo di crociera”.

In questa stagione non hai giocato moltissimo in NL, ma grazie agli impegni internazionali e a qualche partita in lega cadetta con il Winterthur riesci a disputare parecchie partite. In media sei sui livelli dell’anno scorso per quel che concerne i match con il Rapperswil. Sei contento o ti aspettavi di avere più spazio?
“È difficile parlare di attese, ovviamente mi piacerebbe giocare di più, quando ricevo la chance cerco di fare del mio meglio al fine di guadagnare punti in questo senso”.

Ti sei dato una deadline? Ad esempio entro il 2025 voglio essere un titolare in NL. O preferisci non farti pressione?
“Non è una questione di pressione, ma non sono uno che pianifica a così lunga gittata. Io dò il massimo e lavoro duro giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, partita dopo partita, mi concentro insomma sul quotidiano”.

A fine partita Melvin Nyffeler ti ha abbracciato e poi ti ha spinto verso la curva dei tifosi per farti prendere gli applausi per primo. Un bel gesto che dimostra come siate in sintonia, nonostante in fin dei conti siate dei concorrenti…
“Esatto, alla fine siamo comunque una squadra, è importante che lui abbia piacere quando io mostro delle buone prestazioni e lo stesso vale al contrario”.

Siete due portieri dalle caratteristiche molto diverse, cosa ovvia vedendo le vostre stature, ma puoi comunque approfittare della sua esperienza e carpirgli qualche segreto e consiglio?
“Certamente, Melvin è anche una grande personalità, quindi ricevo volentieri i suoi input e posso sicuramente apprendere osservandolo in allenamento”.

Dove devi migliorare maggiormente?
“È difficile da dire, penso soprattutto a livello tecnico. Sono tutte cose che discuto e applico con il nostro allenatore dei portieri Eichmann. Di base è importante per me riuscire a sfoderare sicurezza ogni giorno e a ogni partita e poi diventare costante”.

Pensando alla sfida di ritorno di martedì a Ostrava avete un minimo vantaggio, ma è ovviamente impossibile speculare…
“È evidente, l’unico obiettivo è quello di vincere la partita di ritorno, così facendo passeremmo il turno”.

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