LUGANO – Le lacrime di Elvis Merzlikins sono una delle tante immagini che restano impresse al termine della settima sfida di finale, che ha visto il Lugano andare vicinissimo ad alzare quella coppa che manca da 12 anni, ma che anche stavolta è sfuggita ai bianconeri davanti al tutto esaurito della Resega.
“Mi dispiace, non ho parole. Sono fiero della squadra, abbiamo dimostrato il nostro carattere e coraggio, non abbiamo mai mollato… Se volevamo mollare, saremmo stati eliminati dopo quello svantaggio di 2-0 nella serie contro il Bienne”, ha commentato Elvis Merzlikins, strepitoso per tutto l’arco dei playoff. “Questa sconfitta fa più male rispetto a quella di due anni fa, siamo arrivati a Gara 7 ed abbiamo perso a causa di un gol sfortunato. Uscire battuti così fa male, ci abbiamo creduto fino all’ultimo, ma anche stavolta abbiamo perso”.
Il Lugano ha però poco da recriminare, considerando la grande tenacia dimostrata e l’ammirabile capacità di reagire imperterrito alle difficoltà, il tutto con una rosa che lamentava ben più di un’assenza di peso.
“Abbiamo dato tutto. C’era chi non credeva in noi, ma abbiamo dimostrato che sul 3-1 abbiamo tirato fuori gli attributi ed eravamo lì con lo Zurigo… È mancata un po’ di fortuna da parte nostra nell’ultima partita. Purtroppo ci sono mancati degli elementi molto importanti, ma alla fine ci siamo uniti e abbiamo ottenuto dei risultati che dimostrano tante cose”, ha commentato il portiere.
Con questo Merzlikins, che ha finito i playoff con uno stratosferico 93.45% di parate, per il Lugano sembrava poter essere l’anno buono per ritornare a festeggiare il titolo, ma con il lettone tra i pali l’occasione per riprovarci è già dietro l’angolo.
“Ho assaggiato il sapore della finale due anni fa, e pensavo che questa volta sarei stato maturo abbastanza per vincere. Ho lavorato su tutto, dal fisico al mentale ed anche a livello tattico… Ci sono stati dei progressi, ma arrivare sino a Gara 7 e poi prenderla in quel posto fa male”.
Non accettare la sconfitta è però un segnale importante, per ricominciare a lavorare con in testa l’unico obiettivo che conta veramente.
“Sicuramente la fame cresce ancora di più. Non sono mica un perdente, anche se sinora ho raccolto solo sconfitte… A casa ho cinque medaglie d’argento, ma prima o poi arriverà l’oro. Al Lugano prima o poi porterò la coppa, questa è una promessa. Ricordatevi delle mie parole”, ha concluso Merzlikins.