HERISAU – È una delle più grandi promesse dell’hockey rossocrociato e, dopo aver vissuto una grandissima stagione lo scorso anno in QMJHL, è stato draftato al primo turno come nona scelta assoluta dai San Jose Sharks.
Stiamo naturalmente parlando del 18enne attaccante Timo Meier, dal 2013 agli Halifax Mooseheads e che sembra avere tutte le caratteristiche per ritagliarsi nei prossimi anni un posto nella miglior lega al mondo.
Timo Meier, sei stato la nona scelta all’ultimo Draft, la seconda miglior posizione di sempre per uno svizzero alle spalle di Niederreiter… Te lo aspettavi?
“Ad essere sincero essere scelto tra i primi dieci giocatori al Draft è stata una vera sorpresa. Ero molto felice ed onorato di poter far parte di un’organizzazione così importante come quella dei San Jose Sharks, dove ci sono già altri giocatori svizzeri come Noah Rod e Mirco Müller”.
La scorsa stagione hai ottenuto 111 punti tra stagione regolare e playoff… Dove vuoi migliorarti ulteriormente?
“Voglio essere perfetto in ogni dettaglio del gioco. Devo migliorare nella zona difensiva soprattutto, ma devo comunque perfezionare ogni aspetto del mio gioco per poter essere pronto per la NHL”.
Hai vinto il “Mike Bossy Trophy”, trofeo consegnato al giocatore più professionale, questo mostra la tua attitudine sia dentro che fuori dal ghiaccio…
“Sì, innanzitutto cerco di fare del mio meglio in pista, tornando anche in difesa per aiutare i miei compagni, oltre che pensare ad attaccare. Inoltro provo ad essere un bravo ragazzo, cercando di lavorare duro e provando a soddisfare tutte le persone che ci supportano”.
Nel 2014 il premio era stato vinto Nikolaj Ehlers, tuo compagno ai Mooseheads, significa che ad Halifax si fa un lavoro particolare nell’educazione dei giovani?
“Halifax è una franchigia fantastica, con un ottimo staff e un allenatore che cerca di farci migliorare giorno dopo giorno, sia dentro che fuori dal ghiaccio. Dunque sì, penso che si possa dire che ad Halifax queste cose contano parecchio”.
Sei andato in Canada molto giovane, è un’esperienza che sempre più svizzeri intraprendono. Come mai avevi deciso di partire?
“Il mio obiettivo è sempre stato quello di giocare nella NHL, inoltre ho sempre avuto una forte ammirazione per l’hockey canadese. Ho sempre voluto provare a giocare in America quando ero più giovane, così quando ne ho avuto la possibilità l’ho presa. Partire da Herisau e andare ad Halifax è stata una grande decisione, in questo modo ho avuto la possibilità di sviluppare al meglio il mio gioco”.
Hai firmato un entry-level con gli Sharks, cosa ti aspetti per la prossima stagione?
“Voglio solo andare là e cercare di dare il meglio di me, impegnandomi duramente per migliorare in ogni aspetto. Sono sicuro che lavorando intensamente posso giocarmi le mie carte, ma so che prima di poter giocare nella NHL la strada è ancora lunga”.
A San Jose troverai Mirco Müller, hai già parlato con lui? Ti ha dato qualche consiglio?
“Certamente, abbiamo parlato di molte cose e mi ha fornito parecchi consigli utili per riuscire ad ambientarmi al meglio in questa realtà. Fa sempre piacere avere qualcuno in spogliatoio con cui poter parlare la propria lingua madre, qualcuno con cui hai già giocato in passato e conosci bene”.
Hai già parlato col nuovo allenatore degli Sharks, Peter DeBoer?
“L’ho incontrato ad inizio luglio durante il campo d’allenamento di San Jose e non vedo l’ora di potergli dimostrare quello di cui sono capace!”.
Hai giocato i Mondiali con la Nazionale U20, quali sono state le tue sensazioni e com’era l’ambiente in Canada?
“È stato fantastico, poter giocare a Toronto è stato magnifico ed emozionante. Ci siamo divertiti parecchio nonostante le prestazioni non siano state all’altezza. Non vedo l’ora di poter indossare nuovamente la maglia della Nazionale, è sempre un’emozione speciale”.
Pensi già alla Nazionale maggiore? Quali sono i tuoi obiettivi in questo senso?
“Assolutamente sì, voglio giocare in Nazionale il più presto possibile. So che ci sono molti giocatori forti in Svizzera e dunque devo meritarmi il posto in squadra. Spero di riuscire ad ottenere quello spazio lavorando duro per raggiungere quest’obiettivo”.
Nell’amichevole disputata ad Arosa non sei più sceso sul ghiaccio dopo il primo tempo, cosa è successo?
“Ho rotto il tendine del dito della mano sinistra, dunque devo stare a riposo per dieci settimane. Potrò comunque pattinare ed allenarmi sul piano fisico… Nel frattempo osserveremo il miglioramento del tendine giorno per giorno, con la speranza di poter tornare il più presto possibile a giocare”.