SURSEE – Al momento del suo rinnovo l’Ambrì Piotta lo ha annunciato come settimo straniero, ma Brandon McMillan per la squadra biancoblù è ben più di un elemento da utilizzare quando in porta non ci sarà Juvonen.
Il canadese rappresenta infatti una personalità importante nello spogliatoio leventinese, e possiede tutte le caratteristiche necessarie per renderlo molto prezioso nel gioco di Cereda.
“In questa fase della stagione la cosa più importante non è tanto il risultato delle amichevoli, ma riuscire ad unirsi come gruppo e trovare il proprio gioco il più velocemente possibile”, ci ha spiegato McMillan dopo il 5-1 di venerdì sera. “La vittoria contro lo Zugo è stato un buon passo nella giusta direzione, ed ora dobbiamo continuare a giocare assieme seguendo l’esempio di come abbiamo terminato la passata stagione”.
Lo Zugo era praticamente al completo, quello di Sursee era buon test…
“Indubbiamente incontrare la squadra che ha vinto gli ultimi due campionati ti dà un buon punto di riferimento per capire a che punto sei nel tuo lavoro. Certo, era solo una partita, ma la nostra intenzione è affrontare le migliori avversarie possibili e vedere come reggiamo il confronto. Questo è il modo migliore per farsi poi trovare pronti per l’inizio del campionato”.
Per te questa era la prima partita di preparazione, com’è andata?
“È andata abbastanza bene. Ho iniziato pattinando molto, ma poi ho dovuto un po’ rallentare nell’ultima parte della partita. Le sensazioni sono però migliorate con il passare dei minuti, e come squadra dobbiamo fare sostanzialmente la stessa cosa. Ora si tratta di ritrovare il proprio gioco, c’è da lavorare ma mi sento già molto più “sul pezzo” rispetto a prima”.
Lo scorso anno eri arrivato a pochissimo dall’inizio del campionato, mentre stavolta hai l’opportunità di essere qui sin dal preseason…
“Penso che essere con la squadra per questo mese faccia un’enorme differenza. Il preseason è il momento in cui si creano i legami con i compagni, e trasferte come questa di Sursee sono importanti perché si passa molto tempo assieme. Questo è il modo migliore per creare l’alchimia nel gruppo e conoscere tutti i ragazzi… Insomma, è questo il periodo in cui si diventa amici”.
E proprio tu sei una personalità importante di questo spogliatoio…
“Esatto, ed infatti sono uno dei giocatori più vecchi ora, anche se per me questa è una cosa difficile da dire (ride, ndr). Questo è il mio 13esimo anno da professionista e nel corso della propria carriera si imparano tante cose, ho molta esperienza che posso passare ai compagni più giovani e mi piace stare con loro. Sono un giocatore che ama andare alla pista per divertirsi, e penso che siano cose come queste che uniscono il gruppo… Abbiamo davvero un bello spogliatoio, in cui si può scherzare senza che nessuno se la prenda, e questo è davvero importante”.
La passata stagione hai giocato sempre, mentre ora il club ti ha annunciato come settimo straniero e per te potrebbe esserci meno continuità…
“Sì, l’approccio è un po’ differente, anche se in realtà lo scorso anno c’erano comunque cinque stranieri e dunque la cosa non è completamente nuova. Non so bene cosa aspettarmi o quanto verrò impiegato, vedremo come andrà e chiaramente sarò sempre pronto a giocare. Avere l’opportunità di tornare ad Ambrì mi ha dato molta energia, è una bella chance e spero che potremo avere successo come squadra”.
Hai dovuto attendere un po’ prima di ottenere il rinnovo, l’Ambrì ti aveva fatto capire che saresti stato confermato?
“Siamo rimasti in contatto da questo punto di vista per tutto l’anno e durante l’estate, ed abbiamo lavorato per trovare la giusta soluzione. Sono contento che si sia arrivati ad un contratto che soddisfa tutti, mi piace tantissimo il gruppo che abbiamo qui e vivere in Ticino è bellissimo. Stavolta avrò inoltre la mia famiglia con me per tutta la stagione – mi raggiungeranno la prossima settimana – mentre lo scorso campionato è stata dura perché erano potuti rimanere solamente per un certo periodo”.
Dopo un anno in Svizzera conosci il nostro hockey, ora hai gli elementi per cercare di fare ancora meglio…
“Indubbiamente. Già nel passato campionato ho avuto la sensazione che con il passare delle partite le cose andassero sempre meglio per me, come giocatore devi imparare a conoscere una determinata lega, e quella svizzera è diversa da altre in cui ho militato in passato. Il ritmo ed il flow delle partite qui è diverso, e queste sono cose che bisogna imparare. Basta guardare anche ad altri giocatori, sono diversi quelli che arrivano in National League e nella loro prima stagione non hanno risultati eccezionali, ma poi in quella successiva sfruttano tutto il loro potenziale… Spero di riuscirci anch’io ed iniziare da dove avevo finito”.