AMBRÌ – Con la vittoria dell’Ambrì Piotta per 3-2 sul Friborgo dell’appena riconfermato Mark French, i biancoblù hanno chiuso un lungo cammino di avvicinamento al campionato fatto di nove amichevoli e di un’intensa fase di preparazione atletica.
Il bilancio parla di quattro vittorie e cinque sconfitte, ma soprattutto di un gruppo che, specialmente nelle ultime due sfide, ha iniziato ad assomigliare sempre più a se stesso. Alti e bassi non sono mancati nemmeno nella sfida con i dragoni, ma l’attitudine è parsa essere quella giusta, come ci ha confermato Elia Mazzolini.
“Le amichevoli sono fatte per provare e riprovare, ma soprattutto per vedere dove sbagliamo. Credo che in questo lungo percorso di preparazione abbiamo mostrato buone cose, specialmente nell’arco dell’ultimo mese. Chiaramente l’obiettivo a corto termine resta quello di lavorare sui punti deboli, così da arrivare pronti per la sfida di venerdì contro lo Zugo”.
Che bilancio possiamo trarre dalle amichevoli? L’Ambrì è pronto per l’inizio del campionato?
“Ogni giorno emergono elementi su cui è necessario lavorare, è inevitabile. In questo momento credo comunque che possiamo ritenerci generalmente soddisfatti. Ancora non abbiamo conquistato nulla, questo è chiaro, ma mi sembra di poter dire di essere nella condizione di iniziare il campionato con le giuste sensazioni. Diciamo che sino ad ora non è per nulla andata male…”.
È interessante notare che tre delle vostre quattro vittorie siano state ottenute contro avversari di NLA. Questo è senza dubbio positivo…
“È vero, e queste vittorie sono state possibili grazie alla giusta attitudine. Ogni singolo match lo abbiamo affrontato con la giusta filosofia, lavorando duramente giorno dopo giorno. Questo duro lavoro parte dagli allenamenti e poi si riflette sulle partite. Il nostro obiettivo era quello di proseguire il cammino di crescita, mostrando dei miglioramenti sfida dopo sfida. Questi successi contro Zurigo, Rapperswil e Friborgo dimostrano come la strada intrapresa dal gruppo sia quella giusta”.
Non siete mai stati nella condizione di poter schierare la squadra al completo. A livello di lineup e di chimica tra voi giocatori, questo è un problema in vista del debutto in campionato?
“Effettivamente la situazione nella quale ci siamo ritrovati non era delle più ideali, ma gli infortuni sono cose che accadono e che bisogna mettere in conto. Probabilmente accadrà anche in campionato di perdere dei compagni – speriamo naturalmente di no! (ride, ndr.) –, ma ciò che più conta è come l’allenatore riesca, grazie alle sue scelte, a rendere queste assenze il meno pesanti possibili”.
Che dire invece delle tue aspettative personali per questa stagione? Dovrai lottare ogni partita per guadagnarti il posto. Cereda ha però grande fiducia in te…
“Onestamente non ci penso. Sembreranno le classiche frasi di circostanza, ma ciò che sto cercando di fare è di lavorare il più duramente possibile sfruttando al meglio il ghiaccio che mi viene offerto. Non posso fare altro che prendere giorno dopo giorno, dando il massimo e sperando di essere schierato il più possibile. Un giocatore costretto a bordo pista soffre, ed è normale che sia così. Cereda è un allenatore giusto: prima di ogni sfida schiera coloro che si sono guadagnati il posto in squadra grazie al giusto atteggiamento. Questo è il suo modo di lavorare e da parte mia cercherò di dare sempre il 100% per conquistare il mio posto all’interno della rosa. In questo senso mi sento tranquillo”.