AMBRÌ – ZUGO
2-3
(2-0, 0-1, 0-1; 0-1)
Reti: 2’03 De Luca (Heed) 1-0, 10’18 Virtanen (Kubalik, De Luca) 2-0, 37’43 Kovar (Martschini, Hansson) 2-1, 44’46 Vozenilek (Kovar) 2-2, 64’17 Senteler (Vozenilek, Bengtsson) 2-3
Note: Gottardo Arena, 6’421 spettatori
Arbitri: Lemelin, Hungerbühler; Altmann, Schlegel
Penalità: Ambrì 6×2, Zugo 4×2
Assenti: Inti Pestoni (infortunato), Zaccheo Dotti, Philippe Maillet, Simone Terraneo (sovrannumero), Davide Fadani (Bellinzona Snakes)
AMBRÌ – È stata una partita spezzata in due quella che hanno messo in scena Ambrì Piotta e Zugo, e al tirare delle somme vedere i biancoblù ottenere un punto da una prova positiva ma non completa è sembrato il giusto compromesso.
Non c’è però molto da rinfacciare alla squadra di Luca Cereda, che per un buona mezz’ora – la prima di gara – ha controllato la partita in maniera quasi sorprendente, riducendo al minimo i pericoli per Juvonen e mostrando una buona fantasia in attacco, stimolata anche dall’arrivo di un Chris DiDomenico dall’impatto immediato.
La prestazione del canadese ha rispecchiato un po’ quella dell’intera squadra, con un ottimo inizio e una seconda fase meno brillante, fino a quelle due grossolane sbavature nell’overtime. La prima è stata pagata con un boxplay in un momento cruciale, e la seconda con un errore che ha permesso allo Zugo di ottenere la vittoria.
Nel complesso la prestazione di DiDomenico è comunque stata buona, con il canadese che ha immediatamente portato in Leventina quel mix di agonismo e tecnica che lo ha reso spesso irresistibile. Con Landry e De Luca l’intesa è inoltre stata subito buona, ed il nuovo arrivato ha mostrato anche leadership – tante le parole scambiate con i compagni – e la versatilità di effettuare anche diversi ingaggi e giocare in ogni situazione di gioco, per un totale di 22 minuti di ghiaccio.
Sull’onda dell’entusiasmo, la partita è iniziata nel migliore dei modi, con due reti in rapida successione che hanno premiato un Ambrì decisamente più sul pezzo rispetto allo Zugo, che sino al punto di svolta di metà partita era apparso sin troppo rinunciatario nel suo gioco. Merito per questo va ovviamente dato anche ai leventinesi, che hanno gestito bene le sfide sulle linee avversarie – prezioso il quarto blocco nel fermare quello eccezionale di Vozenilek, Kovar e Martschini – e in generale hanno ritrovato una buona compattezza difensiva.
Del suo ce l’ha inoltre messo Juvonen, che ha disinnescato diverse combinazioni pericolose quando la difesa davanti a lui ha concesso troppi spazi, e in generale sembrava che l’Ambrì potesse gestire anche nel secondo periodo la voglia di reazione dello Zugo.
Il momentum è però cambiato bruscamente con quelle due penalità rimediate attorno a metà incontro, opportunità che la squadra di Tangnes ha preso al volo per girare l’inerzia della gara e dare un vistoso giro di vite alla propria intensità. In quella fase l’Ambrì è andato in affanno, incassando prima il gol di Kovar e passando poi i restanti minuti a rincorrere gli avversari.
Riprendere fiato nella seconda pausa non ha cambiato le carte in tavola, con il pareggio di Vozenilek – che partita la sua! – arrivato quasi in maniera automatica, e diversi altri pericoli corsi nei minuti successivi. Buono comunque lo sforzo di squadra quando si è trattato di stringere i denti – tra parecchi tiri bloccati e due boxplay delicati nel finale – anche se sul fronte offensivo è mancato l’estro per estrarre dal cilindro la giocata risolutrice.
In una serata perfetta quel ruolo l’avrebbe ricoperto DiDomenico, ma pure lui nella seconda metà non è riuscito a ridare vigore all’attacco leventinese, tanto che dal 33’ in avanti i tiri scagliati su Tim Wolf sono stati solamente cinque. L’epilogo ha così seguito la logica degli eventi, ma ha lasciato l’Ambrì Piotta con un punto prezioso e una prestazione di squadra comunque buona, anche se nell’ambito di una partita un po’ strana e seccamente divisa a metà.
IL PROTAGONISTA
Daniel Vozenilek: Il possente attaccante ceco ha aggiunto un’altra impressionante prestazione alla sua stagione sin qui eccezionale, tanto che con il gol firmato alla Gottardo Arena guida la classifica dei marcatori con 12 centri. Instancabile e fisicamente difficile da arginare, ha lavorato in zona offensiva con grande costanza, e la sua capacità di avere un impatto ad ogni cambio ha messo spesso in difficoltà i leventinesi.
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