
AMBRÌ – GINEVRA
5-2
(3-0, 0-0, 2-2)

Reti: 01’29 Joly (Müller) 1-0, 06’05 Virtanen (Tierney, Zgraggen) 2-0, 17’21 Müller (Manix Landry, Heed) 3-0, 40’26 Puljujärvi (Saarijärvi, Manninen) 3-1, 41’08 Miranda (Rutta, Jooris) 3-2, 41’48 Tierney (Zwerger, DiDomenico) 4-2, 57’09 Manix Landry (Zwerger, DiDomenico) 5-2
Note: Gottardo Arena, 5’924 spettatori
Arbitri: Hungerbühler, Dipietro; Bürgy, Urfer
Penalità: Ambrì 2×2, Ginevra 2×2
Assenti: André Heim (infortunato), Simone Terraneo, Michal Cajkovsky (sovrannumero)
AMBRÌ – Delle partite che stanno componendo l’attuale trend positivo dell’Ambrì Piotta – che ha vinto sei delle ultime dieci, issandosi ora al nono posto – il successo casalingo contro il Ginevra è stato il più chiaro e convincente, con poche sbavature ed una buona esecuzione che hanno portato ad un match in cui i biancoblù sono stati superiori agli avversari.
L’ottimo inizio con in particolare due gol nei primi sei minuti di gioco ha ovviamente rappresentato una base fondamentale, poi rafforzata ancora nel finale di primo periodo dal 3-0 nato dalla bella combinazione tra Manix Landry e Miles Müller. A convincere in maniera particolare – e può essere controintuitivo affermarlo – è stato però il resto del match, giocato dagli uomini di Landry con una certa calma e maturità, gestendo bene i tentativi offensivi di un Ginevra dall’altissimo potenziale ma in pista alla rinfusa. Pure difensivamente gli ospiti hanno mostrato tante incertezze, con uno slot coperto malissimo e che ha visto l’Ambrì bravo a trovare da lì tutte le sue reti e due terzi dei tiri in porta.

I leventinesi in questa occasione hanno anche mostrato di poter gestire i momenti chiave con una certa consapevolezza, come in quel periodo centrale in cui Granlund e compagni hanno provato a spingere, ma con un possesso offensivo sterile e gestito da un Ambrì che stavolta non ha avuto troppe sbavature in copertura.
Certo, qualche errore grossolano qua e là c’è stato, ed in quei casi sono state fondamentali le pezze messe dall’ottimo Philip Wüthrich, che ha ribadito di trovarsi in un buon periodo di forma e capace di giocare il match in cui ha sfoderato il maggior numero di parate determinanti.
A fare la differenza è poi stato il fatto di aver visto un Ambrì in cui – finalmente – sono stati diversi gli elementi a vivere una buona serata. Tra questi c’è stato anche Tierney, che dopo la prova promettente contro il Bienne ha alzato ulteriormente il suo livello in questa occasione, giocando una partita solida – pur vincendo pochi ingaggi – e premiata da un gol fondamentale per ristabilire la calma nel terzo tempo.

L’unico vero momento di difficoltà i leventinesi l’hanno infatti vissuto in quei 42 secondi in cui il Ginevra ha segnato due gol, ma l’essere riusciti immediatamente a rispondere è stata la chiave. In quei momenti non si è avvertito invero panico oppure un chiaro cambio di momentum, ed infatti una volta ottenuto il 4-2 con Tierney la partita si è immediatamente smorzata, ed il Servette non ha mostrato particolari altri argomenti per cercare di riaprirla.
Se si vuole trovare una nota stonata in una serata in cui si è vista una prestazione di squadra costante, la si può trovare in un Formenton che anche in questa occasione non ha convinto, ed anzi ha spesso litigato con le sue intenzioni mostrando anche tanta approssimazione nel suo gioco.
Il tempo dirà se il canadese resterà in Leventina, e soprattutto se nella seconda parte di stagione saprà trovare un livello più consono al suo potenziale. Nel frattempo l’Ambrì Piotta si gode una vittoria meritata, e soprattutto una prestazione giocata stavolta in maniera davvero completa.
IL PROTAGONISTA
Philip Wüthrich: Le sue parate sono state determinanti in più di una circostanza, ed hanno impedito al Ginevra di capitalizzare gli errori difensivi dell’Ambrì. Nelle ultime uscite appare in crescita e sta vivendo il suo miglior periodo di forma dall’arrivo in Leventina, e la partita di giovedì è stata quella in cui ha avuto l’impatto più marcato sulla vittoria.
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