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ZURIGO – Fa decisamente strano vedere una macchina quasi perfetta come quella degli ZSC Lions così in difficoltà. I campioni in carica stanno ancora carburando e il difensore Christian Marti è assai arrabbiato al termine della sfida persa contro l’Ambrì Piotta.
“Non siamo stati conseguenti, siamo scesi sul ghiaccio con la mentalità sbagliata, con la sensazione che in qualche modo ce la saremmo cavata. Non abbiamo affrontato le battaglie nella maniera giusta”.
Un weekend da zero punti, decisamente insolito per voi. Forse però arriva al momento giusto, vi dà la sveglia, è un bell’avvertimento…
“Non credo, sappiamo che attualmente c’è un po’ “il verme” nella nostra squadra, già ultimamente non abbiamo performato a dovere. Io direi che è terribile che non ci sia stata una reazione”.
Magari è anche perché gli avversari, contro i grandi campioni in carica, danno ancora di più proprio perché siete la squadra da battere?
“Sì, questo sì, ma non dovrebbero comunque poter dominare. La partita può sicuramente essere combattuta, trasformarsi in una vera battaglia, ma farsi dominare così da un Ambrì reduce da una settimana tanto complicata e piena di problemi non è accettabile. Intendiamoci, non voglio mancare di rispetto, ma avremmo dovuto batterlo nettamente”.
Cosa è giusto in questi casi? Dimenticare, rimanere calmi e pensare al futuro oppure si può alzare la voce nello spogliatoio e avere pure qualche discorso non propriamente gradevole?
“Prima di tutto ognuno di noi deve guardarsi allo specchio. Gridare negli spogliatoi o sulla panchina non è proprio l’ideale, rischia di diventare tutto ancora più confuso. Se ti comporti così poi da fuori la gente dice che il linguaggio del corpo non è buono, che siamo tutti dive, e altro ancora. Non serve a nulla. Ovviamente bisogna trovare le parole giuste e questo è un lavoro da svolgere tutti assieme, giocatori e staff tecnico. Io onestamente non ho nulla da aggiungere a tal proposito, per me è difficile esprimermi. Se gioco solo una dozzina di minuti a partita non posso mica battere i pugni sul tavolo, non mi prenderebbe nessuno sul serio”.
Lo hai detto, è stata una settimana strana per l’Ambrì, sei rimasto sorpreso dalla prova leventinese?
“Non mi interessa l’avversario, preferisco pensare a noi stessi”.



