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Ambrì Piotta

Marchand: “Ambiente familiare e competitivo, l’ideale per fare il salto in National League”

L’attaccante ha lasciato Zurigo e punta a ritagliarsi un posto: “Qui ho la grande possibilità di diventare un buon giocatore per la massima lega. Faccio tesoro delle esperienze internazionali, ma devo lavorare sull’intensità”

AMBRÌ – Si preannuncia una battaglia interessante nella rosa dell’Ambrì Piotta, perché in vista della stagione 2022/23 l’intenzione del club biancoblù è stata quella di portare nuova energia con l’ingaggio di alcuni giovani, che sin dal preseason dovranno mostrare il loro valore.

Tra chi dovrà rimboccarsi le maniche per ottenere un posto nel lineup c’è il 20enne Lionel Marchand, promettente attaccante arrivato dall’organizzazione degli ZSC Lions e che lo scorso anno si è distinto nei GCK con 27 punti (14 gol) in 45 partite.

“Sin dai primi giorni ad Ambrì mi sono ritrovato in un ambiente davvero famigliare, tutto è più piccolo rispetto a ciò che ero abituato a Zurigo”, ha esordito l’ala dopo l’allenamento mattutino. “Sono arrivato solamente quattro settimane fa, mi sono stabilito nel mio appartamento e sinora mi sono davvero divertito in Ticino. Tutto insomma è iniziato nel migliore dei modi”.

Hai deciso di lasciare Zurigo e raggiungere la Leventina per le prossime stagioni, cosa ti ha spinto verso questa decisione?
“In un club come l’Ambrì Piotta credo di avere delle grandi possibilità di fare il mio primo passo in National League. Questo è decisamente il mio obiettivo, diventare un buon giocatore per una squadra di massima lega. L’ambiente in questo senso è ideale. Siamo tutti amici ma c’è anche un bel grado di competitività interna, tutti arrivano alla pista con l’obiettivo di guadagnarsi un posto in squadra. Il compito davanti a me insomma è chiarissimo”.

Hai dunque individuato anche su cosa lavorare…
“Devo lavorare principalmente sul piano dell’intensità e vincere più battaglie, senza mai fare un passo indietro in termini di agonismo. In National League tutto è più veloce, e sia le gambe che – soprattutto – il pensiero devono andare velocemente per non essere sopraffatti dal gioco”.

Durante il tuo percorso giovanile hai potuto vivere due Mondiali di categoria, ed anche una stagione in Svezia…
“Esatto, e credo che questo tipo di esperienze ti diano qualcosa in più. Nei tornei internazionali puoi confrontarti con i migliori giocatori al mondo, e capire qual è il tuo livello rispetto a loro. Nell’anno che ho passato in Svezia ho inoltre potuto toccare con mano un hockey un po’ diverso dal nostro, ed in quell’occasione ho dovuto adattare un po’ il mio stile… È stata una sfida, ma ora quell’esperienza potrà tornarmi utile e dalla mia ho una visione più ampia del gioco”.

Da quest’anno si potranno schierare sei stranieri, sei preoccupato perché ci saranno meno posti a disposizione, oppure prendi la situazione come un ulteriore stimolo?
“Non sono preoccupato. Il livello dell’intera lega salirà ulteriormente, dunque dovrò farmi trovare pronto se vorrò avere delle chance di competere con tutti questi giocatori che vedremo in pista in Svizzera. La decisione è stata presa dalla Lega, c’è poco da fare, a noi giovani resta il compito di lottare per un posto e dare il massimo… In questo senso non cambia molto, perché anche con quattro stranieri non era per niente semplice arrivare in una rosa di National League”:

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