LUGANO – Come antipasto alla presentazione ufficiale della squadra, il Lugano ha affrontato in amichevole nel tardo pomeriggio la formazione di DEL dei Kölner Haie, allenati da Uwe Krupp. Partita significativa per le tifoserie di entrambe le squadre, che hanno festeggiato il 25esimo anno di gemellaggio, come sottolineato dalla folta presenza di supporter tedeschi in curva nord.
Patrick Fischer ha dovuto rinunciare agli infortunati Hirschi, Kparghai, Conne, Ulmer, Simion, e ai fratelli Murray, ma ha potuto contare sul rientro di Walsky e sull’esordio di Campoli. Assieme al difensore straniero hanno fatto il loro debutto in prima squadra anche i giovani Zorin – attaccante di passaporto russo – e Barbezat, difensore degli juniori élite del Friborgo. A differenza della prima amichevole giocata contro il Traktor Chelyabinsk, in porta è stato schierato Manzato.
La partita è stata inizialmente piacevole, con entrambe le squadre che si sono affrontate a viso aperto, e ad approfittarne è stato il Lugano, andando in doppio vantaggio prima della pausa grazie alla doppietta di Rüfenacht. I due gol sono stati frutto di un gioco ancora impreciso a causa di automatismi da allenare, ma a tratti piacevole per la sua dinamicità e velocità d’esecuzione.
Il Colonia ha fatto capire comunque di non essere venuto in villeggiatura sul Ceresio, e dopo alcune pericolose avvisaglie ancora nel primo tempo, ha messo alle corde il Lugano nel secondo. Sì, perché se il primo periodo è stato di marca bianconera, quello centrale ha visto prevalere i tedeschi, che sono riusciti meritatamente a pareggiare grazie alle reti in rapida sequenza di Robinson e Ankert, separate da soli 23 secondi.
Pareggio fin lì giusto per quello che si era visto sul ghiaccio, poi nel terzo periodo le gambe bianconere si sono fatte legnose e il gioco fisico dei vice campioni della DEL ha avuto il sopravvento, costringendo i giocatori di casa a commettere diversi falli, giocando spesso in box play e spezzando il gioco. Con gli uomini di Fischer visibilmente stanchi sono poi arrivate le reti di Minard e Tjärnqvist, che hanno regalato la vittoria agli ospiti.
Difficile giudicare la partita del Lugano, giocata solo a metà a causa di un netto calo fisico, dovuto anche ai grossi carichi di lavoro imposti da Fischer, ma quello che si è visto nel primo tempo e per parte del secondo è sicuramente un bel segnale. Sprazzi di gioco veloce e diretto sulla porta hanno strappato diversi applausi e in generale anche l’assetto difensivo – terzo tempo a parte – sembrava ben coordinato.
Tra i singoli cominciano ad emergere le qualità di un Fazzini cresciuto molto sotto ogni aspetto, non a caso tra gli attaccanti più pericolosi. Fa ben sperare l’intesa tra Metropolit e Walsky, ma – opinione personale e non solo – Reuille non sembra l’uomo adatto per completare il primo blocco d’attacco.
Viaggia già a buoni ritmi la linea di Mclean, Domenichelli e Rüfenacht, con il numero 9 autore di entrambe le reti bianconere e in grande forma fisica. Nelle retrovie c’era grande curiosità nel vedere all’opera Chris Campoli. Ebbene l’ex difensore dei Montreal Canadiens non ha per niente sfigurato, tenendo conto che è arrivato solo ieri, e ha mostrato ottime doti di pattinaggio, vigore fisico e capacità di andare al tiro.
In porta Manzato non è sembrato sicurissimo, ma dopo un’assenza così lunga necessita di partite nelle gambe per ritrovare le migliori sensazioni. In attesa che la forma fisica trovi tempi migliori, gli auspici nel veder nascere il nuovo Lugano di Fischer sembrano abbastanza buoni.