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Lugano

L’orso non fa paura ai bianconeri, il Lugano passa a Berna

Thürkauf e compagni tornano a gioire in trasferta ancora alla Postfinance Arena e lasciano il penultimo posto. Ottima prova difensiva nuove idee in costruzione

(Photobrusca & Luckyvideo)

L’orso non fa paura ai bianconeri, il Lugano passa a Berna

BERNA – LUGANO

1-4

(0-1, 1-0, 0-3)

Reti: 15’21 Joly (Sekac, Dahlström) 0-1, 20’40 Klok (Czarnik, Scherwey) 1-1, 41’03 Fazzini (Carr, Arcobello) 1-2, 50’39 Carr (Aebischer, Fazzini) 1-3, 58’39 Sekac (Joly, Jesper Peltonen) 1-4

Note: PostFinance Arena, 16’824 spettatori
Arbitri: Kaukokari, Dipietro; Cattaneo, Gurtner
Penalità: Berna 2×2, Lugano 2×2

Assenti: Giovanni MoriniJoren van PottelbergheMirco MüllerRadim Zohorna (infortunati), Adam HuskaLeandro HausheerLiekit Reichle (sovrannumero)

BERNA – Era il 29 ottobre 2024, sulla stessa pista, praticamente più di due mesi fa. A quella data risaliva l’ultima vittoria esterna del Lugano, capace già in quell’occasione di superare gli orsi, ormai forse l’avversario preferito dei bianconeri, con il quale hanno ottenuto nove punti su nove.

La prima gara del 2025 corrisponde anche a una seconda vittoria consecutiva dopo il derby di dieci giorni fa, un avvenimento che invece non accadeva da settembre, quando Fazzini e compagni stavano ancora facendo brevemente sognare i tifosi con prestazioni di altro livello.

Anche stavolta la prudenza rimane d’obbligo, dopo trenta e oltre partite il Lugano non ha mai dato le garanzie di poter dare continuità alla propria stagione, quindi aspetteremo i prossimi impegni per capire se le buone impressioni che si sono viste qua e là nelle ultime giornate siano effettivamente una tendenza e non un caso.

(Photobrusca & Luckyvideo)

A naso però sembrerebbe che qualcosa piano piano stia cambiando sul serio, perché un Lugano di solo un mese fa, una partita del genere non sarebbe mai stato in grado di gestirla. Sul ghiaccio della Postfinance Arena si è infatti vista una squadra che aldilà di quello mostrato sul ghiaccio sta cominciando a crescere soprattutto in spirito di squadra, in convinzione sul da farsi a ogni cambio e sulla cattiveria territoriale.

Sono quelle qualità che non possono prescindere da un buon rendimento, soprattutto quello difensivo, l’aspetto su cui più si è concentrata la squadra bianconera per questa trasferta di fronte alla squadra di Jussi Tapola. È stato infatti un Lugano in crescendo quello visto all’opera giovedì sera, chiuso e compatto nei primi minuti, attento a ogni movimento e a ogni posizionamento difensivo – in questo esercizio sono evidenti i progressi rispetto a certi disastri del passato – capace di mettere in grande difficoltà il Berna con un grande forecheck su entrambe le linee blu.

E per una volta – ma anche qui non è la prima volta nelle ultime uscite – abbiamo visto un Lugano cinico, efficiente in fase offensiva, capace di aspettare la prima grande occasione per andare a segno, e in grado pure di non panicare quando su una delle poche fasi difensive gestite meno bene il Berna ha trovato il pareggio con il classico gol dell’ex ad opera di Lukas Klok.

Gli orsi hanno spinto per qualche minuto, ma il sistema difensivo bianconero ha operato bene tenendo al largo gli attaccanti di casa, sfruttando anche un’altra grande serata di Schlegel ma soprattutto impedendo a Kahun e compagni di arrivare nello slot basso. I padroni di casa hanno infatti tirato di più ma dei 63 tentativi (31 in porta) solo 21 sono arrivati dal cono dello slot, che è lo stesso numero del Lugano, il quale però ha effettuato solo 38 tentativi totali di tiro, arrivando quindi con un’efficienza molto alta in linea verticale davanti a Reideborn, praticamente con un tiro su due.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Questo è stato testimoniato anche dalla maniera con cui sono arrivate le reti del 1-2 e del 1-3, con i dischi strappati alle assi all’avversario in uscita e rimessi al centro (a Carr e Aebischer) guadagnandosi quindi un break forzato nello slot basso che ha sempre lasciato libero un tiratore, tanto semplice quanto letale.

Anche questo è stato uno dei punti chiave della vittoria, impedire al Berna di operare in velocità in transizione con un grande forecheck a partire dal terzo offensivo, un esercizio in cui si sono ben mossi anche i giocatori del bottom six, con le linee principali degli orsi “strozzate”, e costrette a passare da iniziative personali dei vari Merelä, Ejdsell e Scherwey.

Tra i motivi per sorridere lo staff bianconero può guardare alla ritrovata vena di Daniel Carr, ancora un po’ sprecone ma fattosi perdonare con l’assist per Fazzini e la costruzione del gol del 1-3, e da quando separato dalla prima linea, Sekac ha saputo sostituirlo alla grande, con un’intesa con Joly e Thürkauf sempre maggiore.

Un nuovo punto di partenza per la squadra di Gianinazzi, e non vogliamo stare qui a ripetere la solita domanda su illusione o vera ripresa, aspetteremo le prossime giornate per capire se l’anno nuovo porterà vita nuova. Di sicuro con un po’ di fiducia in più rispetto a qualche tempo fa.


IL PROTAGONISTA

Jiri Sekac: Il ceco ha decisamente cambiato marcia da qualche partita. Dopo la grande prestazione nel derby di Natale, l’ex Losanna ha piazzato un’altra partita convincente per sostanza e qualità, giocando con grande intelligenza tattica, sacrificio e classe, come sulla sgroppata che ha favorito il gol di Joly. Scambiati lui e Carr dalle proprie linee forse Gianinazzi ha trovato altre combinazioni con il potenziale di tirare fuori il Lugano dalle sabbie mobili.


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