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Mondiali 2023

L’obiettivo al Mondiale non cambia, una mano in più dalla NHL rinforzerebbe le ambizioni

Ancora memore dell’amara eliminazione ai quarti per mano degli Stati Uniti, la Svizzera punta al weekend finale di Tampere con un gruppo che dovrà crescere nel torneo e farsi trovare pronto nei momenti che contano

RIGA – Il Mondiale è alle porte, e per la Svizzera ci sarà sicuramente voglia di rivalsa. Voglia di prendersi una rivincita dopo quella battuta d’arresto contro gli Stati Uniti ad Helsinki che ha lasciato tanto amaro in bocca, ed uno scoglio dei quarti di finale che nuovamente è stato invalicabile nonostante un girone di qualificazione perfetto e caratterizzato da sette vittorie.

Per arrivare a giocarsi una medaglia nella scintillante Nokia Arena di Tampere servirà insomma una Svizzera che al momento giusto dovrà mostrare carattere ed intensità, forte anche di alcune delusioni del recente passato – l’eliminazione contro la Germania nel 2021, ma anche il pareggio incassato ad un nulla dal termine nel 2019 contro il Canada a Kosice – che si spera abbiano lasciato il giusto insegnamento nel gruppo rossocrociato.

La sfida che ora si pone davanti alla squadra di Patrick Fischer non è delle più semplici, con una rosa che a poche ore dal debutto ha ancora la prospettiva di cambiare in maniera importante. Alcuni elementi di grande valore non ci saranno – Josi su tutti, ma anche Suter, Kurashev, Hofmann, Martschini, Andrighetto ed il giovane Bichsel – e si resta in attesa della situazione di altri elementi che rinforzerebbero il lineup.

L’arrivo di Kevin Fiala non è escluso ma non si concretizzerà sicuramente per le prime partite del girone (una decisione è attesa entro domenica), mentre i New Jersey Devils potrebbero venir eliminati dai playoff NHL al più presto giovedì notte, con Hischier, Siegenthaler e Schmid che potrebbero dunque essere chiamati e raggiungere Riga la prossima settimana. Comprensibilmente invece Timo Meier non ci sarà, perché una volta terminata la stagione dovrà discutere il contratto più importante della sua vita, ed un infortunio al Mondiale sarebbe disastroso.

Con vari punti interrogativi ci si aspetta dunque che lo staff rossocrociato non iscriva al Mondiale l’intera rosa convocata sin dall’inizio – si possono registrare al massimo 22 giocatori di movimento e 3 portieri – per avere una certa flessibilità anche a torneo iniziato.

Al via ci sarà comunque una rosa interessante, con alcuni elementi che già avevamo visto in pista un anno fa a Helsinki, e con i rinforzi dalla NHL che prendono i nomi di Niederreiter, Malgin, Moser e Berni. Quest’ultimo sarà al primo Mondiale in carriera, così come Van Pottelberghe, Künzle e Senteler, mentre Robert Mayer ha nel suo passato solamente tre match.

A livello di pericolosità offensiva la Svizzera assumerebbe naturalmente un’altra dimensione se al gruppo dovessero aggiungersi Fiala e Hischier, così come un powerplay che non avrà tra i suoi elementi uno specialista come Tyler Moy, il miglior svizzero dell’ultimo campionato con 12 reti in superiorità. Lo staff ha deciso di rinunciare a questo “jolly”, forse in nome di un gioco un po’ monodimensionale e che a livello internazionale può diventare prevedibile.

Il principale compito della Nazionale sarà comunque quello di crescere come squadra in un girone di qualificazione tutt’altro che scontato, magari racimolando qualche punto in meno rispetto allo scorso anno – alcune partite avevano fatto suonare dei campanelli d’allarme nonostante le vittorie – ma lavorando per avere la giusta intensità nei momenti più importanti.

Il calendario in questo senso potrebbe essere ideale, ma anche nascondere delle insidie. Le partite sulle carta più abbordabili sono infatti le prime tre – ovvero quelle contro Slovenia, Norvegia e Kazakistan – ideali per entrare in materia e che non dovrebbero far pesare troppo il ritardo nell’eventuale arrivo di ulteriori rinforzi. Imporsi in questi impegni non è però automatico, e lasciare per strada dei punti pesanti renderebbe complicato una seconda parte di qualificazione contro Slovacchia, Canada, Cechia ed i padroni di casa lettoni.

Tutto sarà ad ogni modo in funzione di quell’obiettivo raggiunto solamente una volta nelle ultime otto edizioni: arrivare sino al weekend finale per giocarsi una medaglia.

Anche quest’anno HSHS sarà presente sul posto per raccontarvi il Mondiale da Riga e Tampere, con tante immagini, commenti ed interviste con i protagonisti del torneo.

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