DAVOS – Le ali dell’entusiasmo cresciute al Davos dopo la netta vittoria in quel di Zugo non devono assolutamente creare scompiglio. La chiave per Arno Del Curto è “calma e gesso”, come ha sempre avuto modo di dire durante la stagione.
Sempre privo di Reto Von Arx e Koistinen, il coach grigionese ha riproposto la stessa formazione che ha “distrutto” lo Zugo fuori casa in nome del motto “squadra che vince non si cambia”, cercando l’allungo in casa propria.
Dai primi minuti di gara è sembrato che potesse ripetersi l’assalto visto alla Bossard Arena, con uno Zugo quasi intimorito dalle velocissime incursioni di Wieser e banda. Contropiedi micidiali, aggiramenti della gabbia, difesa ospite disorientata e Stephan costretto al lavoro supplementare, solo per un caso il risultato dei primi 20’ è rimasto sullo 0-0.
Il portiere della squadra di Kreis ha compiuto alcuni interventi provvidenziali tenendo in partita i suoi, in attesa che si riprendessero dallo choc – evidentemente ancora presente da sabato…- e cominciassero a mettere fuori la testa.
I primi segnali di risveglio, lo Zugo li ha dati sul finire del primo tempo e in parte del secondo, apparso più equlibrato di quello precedente, anche perché Bouchard e compagni hanno iniziato a mettere più pressione sul portatore del disco ospite, ma faticando comunque a crearsi occasioni limpide.
Era comunque improbabile che con uno Zugo perlomeno più attento e uno Stephan in forma strepitosa la partita della Vaillant Arena potesse rispecchiare in un modo o nell’altro quella della Bossard, ma il Davos rivisto nel terzo tempo ha fatto tremare più di una volta le gambe ai tifosi ospiti.
Ben 20 i tiri nello specchio da parte dei grigionesi, tutti rintuzzati dall’intrattabile Stephan e altri bloccati dai difensori di Kreis prima che potessero raggiungere il proprio portiere.
A volte però sembra scritto che un dettaglio, un disco sporco o un colpo di fortuna possa cambiae l’indirizzo non solo della partita ma di conseguenza anche della serie. Quel dettaglio, quel disco sporco e quel colpo di fortuna è caduto al 51’, quando un facile polsino di Martschini non controllato con la pinza da Genoni è rimbalzato sulla testa di Bouchard, cadendo in rete e regalando allo Zugo la vittoria con uno dei gol più rocamboleschi della stagione.
Il tipico dettaglio che fa la differenza, il caso che “premia” una squadra brava a difendersi e che cade ingeneroso nella rete di chi ha fatto gioco, insistito e litigato tutta la sera con la porta avversaria.
Lo Zugo riporta la serie in parità riguadagnandosi il vantaggio casalingo, ma per quanto visto sul piano del gioco è lecito attendersi un passo avanti da parte della squadra di Harold Kreis.
Arno Del Curto invece ha poco da rimproverare ai propri ragazzi, se non una certa mancanza di freddezza in alcune occasioni davanti a Stephan, ma i gialloblù hanno fatto comunque la partita, propronendo ancora un gioco veloce, propositivo e convincente. Entrambe le squadre hanno le stesse possibilità di passare il turno, ma per ora la squadra grigionese è quella che ha più convinto sul piano del gioco.
Il gioco, sì, ma a alla fine che contano sono le reti. Anche una sola, segnata di testa.