ZUGO – Mentre si attende la decisione del Consiglio Federale in merito al limite di affluenza agli eventi, il CEO dello Zugo Patrick Lengwiler ha spiegato il suo punto di vista al portale Watson.
Il club della Bossard Arena – come tutti gli altri – non può economicamente permettersi di affrontare una stagione con soli mille spettatori alla pista, ed ogni incontro giocato davanti a così pochi fans porterebbe alla perdita di mezzo milione di franchi. Giocare a porte chiuse porterebbe invece ad una perdita per incontro di 600’000 franchi.
La soluzione che lo Zugo propone è quella di trasformare i propri 2’400 posti spalti in circa 850 posti di tribuna, portando così la capienza dell’arena a 5’700 spettatori. La proposta è quella poi di riempire la pista in ogni ordine di posto, con mascherina obbligatoria e posti naturalmente nominali.
“Un numero rigido di 1’000 spettatori non ha senso”, ha spiegato Lengwiler. “Tutto deve dipendere dalla dimensione dell’impianto… Ma perché non si dovrebbe poter occupare tutti i posti? Se si può viaggiare per 6 ore su un aereo con 600 altre persone, si può anche giocare una partita di hockey con tifosi in mascherina per due ore e mezza. In gioco qui ci sono tante cose”.
“Non c’è più posto per le politiche allarmiste praticate oggi in Svizzera”, ha continuato Lengwiler. “Dobbiamo convivere con il virus ed imparare ad affrontarlo. Dovrebbe esserci più normalità nella vita di tutti i giorni. Non possiamo permetterci una paralisi economica e sociale. Questo non significa essere negligenti, ma applicare concetti di protezione e responsabilità”.