ZUGO – Lo Zugo ha dato fondo a tutte le sue risorse per cercare di avere la meglio sul Berna per la seconda volta in questa finalissima, ma alla fine gli uomini di Tangnes non hanno saputo unire una certa esuberanza con quella malizia e concretezza necessaria per essere vincenti nei momenti che contano.
Esperienza questa che il Berna ha nel suo bagaglio, e che con il passare delle partite sta iniziando a creare un divario importante tra le due squadre, non tanto sul piano della produzione di gioco ma piuttosto sull’interpretazione delle fasi più importanti degli incontri.
Il primo tempo è così diventato uno dei momenti decisivi dell’incontro, dominato in termini di gioco dallo Zugo (11-3 il conteggio dei tiri) ma senza che Martschini e compagni riuscissero ad eludere la guardia di Genoni.
Il tutto ha preparato il terreno per una frazione centrale combattuta e che ha visto il Berna piazzare i colpi decisivi grazie alla doppietta di Gaetan Haas, mentre i padroni di casa hanno avuto solamente l’illusione della rete con Garrett Roe.
Il Top Scorer ha infilato quello che sarebbe stato il puck dell’1-1, ma i direttori di gara hanno deciso – con tutte le probabilità a ragione – di annullare il punto, vista la presenza nell’area di porta di Everberg che ha impedito a Genoni di spostarsi a sinistra per cercare di parare il tiro.
Nel terzo tempo lo Zugo ha cercato in tutti i modi di riaprire la sfida, riuscendoci infine grazie al bel gol al volo di Martschini in powerplay. Gli uomini di Tangnes hanno poi sfiorato in varie circostanze il pareggio – anche il Berna ha avuto qualche bella chance in contropiede – ma alla fine le speranze si sono infrante sul gol a porta sguarnita di Arcobello.
Lo Zugo ora è con le spalle al muro. Per continuare a cullare il sogno di ottenere il secondo titolo della sua storia sabato ci vorrà per forza una vittoria alla PostFinance Arena, mentre il Berna avrà a disposizione il primo match ball per alzare al cielo la terza coppa degli ultimi quattro anni.