LUGANO – BERNA
5-1
(2-1, 2-0, 1-0)
Reti: 10’24 Bärtschi (Vermin, Baumgartner) 0-1, 12’38 Fazzini (Marco Müller) 1-1, 18’51 Connolly (Arcobello) 2-1, 20’16 Granlund (Arcobello, Alatalo) 3-1, 30’36 Morini (Marco Müller, Wolf) 4-1, 52’17 Marco Müller 5-1
Note: Cornèr Arena, 4’609 spettatori
Arbitri: Stolc, Hürlimann; Fuchs, Duc
Penalità: Lugano 4×2′, Berna 2×2′
Assenti: Oliwer Kaski, Julian Walker, Stephane Patry (infortunati), Kris Bennett (Ticino Rockets)
LUGANO – Tre vittorie filate per il Lugano di un solo mese fa sembravano un’utopia, oggi dopo la bella prova collettiva messa in pista contro il Berna sono diventate realtà. Certo, sembra si stia parlando di chissà quale risultato, però quello dell’incanalare più partite vinte in fila era un obiettivo che per il Lugano e Luca Gianinazzi avrebbe significato molto per il proseguo del lavoro e per la ricerca non solo di aria più “fine” in classifica ma anche di tranquillità e fiducia nei propri mezzi.
Scesi in pista con il rientrante Daniel Carr tra le proprie fila, il Lugano ha fatto sua una partita che poteva diventare molto complicata per come si era messa inizialmente, con un ritmo basso e molte fasi di studio e circospezione nelle quali un episodio avrebbe potuto cambiare sin da subito la contesa. La rete di Bärtschi in power play avrebbe potuto fare questo effetto al Lugano visto all’opera prima della pausa dedicata alla Nazionale, ma uno dei primi mattoni messi in fila dai bianconeri è stato quello che ha portato alla reazione, trovata ancora prima del ventesimo minuto, con le reti di Fazzini (con la complicità di Wüthrich) e Connolly a ribaltare il risultato.
Una seconda prova a cui sono oggi sempre attesi Arcobello e compagni è quella che li vuole alla ricerca degli episodi positivi, perché non si vuole più vedere una squadra che sa solamente subire quelli opposti, ma anche capace di crearsi il “momentum”, un gruppo insomma in grado di di prendere in mano la situazione e forzare gli eventi.
Gli eventi probabilmente decisivi di questa partita sono stati sostanzialmente tre: il gol cercato con insistenza da Granlund per il 3-1 dopo soli 16” nel secondo periodo, la straordinaria parata di Koskinen su un 3 contro 1 del Berna, e il gol del 4-1 di Morini che ha seguito pochi secondi dopo l’intervento del portiere bianconero.
Quei tre episodi sono stati cercati dal Lugano, l’errore che ha portato all’intervento di Koskinen è stato ribaltato con quella parata e sul ribaltamento di fronte è stata la convinzione di Marco Müller e Morini a forzare l’inerzia della partita dalla parte dei padroni di casa.
Il Berna di Söderholm non è stato in grado invece di rispondere a quel momento negativo e, anche se privo di Kahun e DiDomenico, l’impressione è stata che la velocità del Lugano, aumentata repentinamente, abbia mandato nel caos le prime direttive del nuovo allenatore degli orsi.
Certo, il Lugano non è stato perfetto, in zona neutra a volte sono saltati gli automatismi e le posizioni, causando un paio di break pericolosi, e soprattutto nella transizione proprio zona centrale rimangono ancora diversi movimenti poco sincroni da aggiustare.
Quello che però deve far maggiormente sorridere lo staff bianconero è il fatto di aver ritrovato una squadra che nei momenti difficili riesce di nuovo a mantenere la lucidità necessaria a controllare la partita – nel terzo periodo il Berna ha tirato dallo slot solo quattro volte – anche quando gli orsi hanno cercato di metterla più sul fisico. In quel momento sono finalmente subentrati anche gli uomini più caratteriali (altro bel segnale che non si vedeva da tempo) con i vari Thürkauf, Gerber e Marco Müller a fare da veri padroni di casa per difendere il proprio territorio.
Questo successo porta i bianconeri a quota 26 punti e gli permette di agganciare la zona dei preplayoff, e un successo martedì contro il Langnau soprattutto darebbe un bel colpetto verso il basso. Per il Lugano è comunque imperativo continuare a lavorare come fatto in queste settimane, perché per quanto visto finora alle parole si sono aggiunti i fatti e in un insieme che piano piano sta trovando i meccanismi per funzionare da squadra vera anche i singoli trovano per logica anche prestazioni migliori.
E chissà che nei prossimi giorni non giunga un rinforzo in più, per dare a Gianinazzi ancora più alternative con cui costruire il proprio Lugano.
IL PROTAGONISTA
Mikko Koskinen: Si potrebbero citare diversi giocatori per l’impatto avuto sulla partita, da Marco Müller a Granlund per esempio, ma il portiere finnico ha probabilmente lanciato definitivamente la partita dalla parte bianconera in un momento importantissimo del match con quell’incredibile parata su Bärtschi in un tre contro uno del Berna. Ma ovviamente oltre a questo durante tutto l’incontro lo spilungone ha chiuso la saracinesca con invidiabile sicurezza e tranquillità, stravincendo il confronto con il suo dirimpettaio, facendosi anche rispettare caratterialmente nella sua area, facendo spesso “pulizia” degli avversari..
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