LUGANO – Il Berna fa la storia. Dopo essersi qualificato per il rotto della cuffia come ottava squadra in lizza, gli orsi sono riusciti nell’impresa non solo di eliminare le prime due classificate della regular season, ma addirittura a conquistare il titolo di campione svizzero.
Nessuna squadra ci era mai riuscita, il Berna ha saputo ricompattarsi dopo una stagione tutt’altro che esaltante, con l’allontanamento di Guy Boucher a metà torneo e l’approdo di colui che doveva essere un traghettatore ed ha finito per vincere il titolo. Sì, perché l’altra storia da raccontare nella squadra della capitale è quella di Lars Leuenberger, messo a capo della squadra quasi per caso e ritrovatosi martedì sera come allenatore della squadra vincitrice.
“È fantastico, è stata una serata davvero complicata, il Lugano ha giocato un’ottima partita, ci hanno pressato come mai prima nella serie, ma come durante tutti i playoff siamo riusciti a trovare una risposta a questo gioco, riuscendo a vincere”, ha commentato Leuenberger.
Il coach ha portato la sua squadra alla vittoria nonostante fosse consapevole che l’anno prossimo non si sarebbe più seduto sulla panchina degli orsi, affidata probabilmente al finlandese Jalonen. Questo non ha però avuto effetto su di lui: “Non credo che questo abbia cambiato qualcosa rispetto a quando avevo un contratto, sapevo qual era il mio ruolo e sono contento di averlo portato a termine nel miglior modo possibile. Mi sono goduto ogni momento passato con questo gruppo e con questi ragazzi, è stato fantastico”.
Nessuno avrebbe mai pensato che il Berna avrebbe potuto scalzare i favoritissimi ZSC Lions, tantomento il coach dei bernesi, che però, dopo la vittoria ottenuta all’Hallenstadion, ha cominciato ad avvertire i primi segni che qualcosa nel gruppo era cambiato: “Dopo la partita vinta a Zurigo, dove siamo riusciti a non far segnare nemmeno un gol ai Lions, ho visto come nella squadra c’è stato un cambiamento di mentalità che ha portato molta più fiducia. Abbiamo cominciato a credere nei nostri mezzi ed è stato un primo passo importante che poi è sfociato in questo bellissimo successo”.
Della stessa opinione anche Thomas Rüfenacht, ex giocatore bianconero, che sottolinea come la prima vittoria contro i Lions abbia contribuito a far fare un passo avanti alla squadra: “Dopo aver battuto lo Zurigo all’Hallenstadion ed esserci ripetuti in casa nostra, abbiamo cominciato a capire che c’era qualcosa di speciale in questa squadra, che questi ragazzi erano pronti a lottare per raggiungere un obiettivo più alto, cominciando a giocare meglio ed era quello di cui avevamo bisogno per vincere”.
Il Berna è passato dal sentiero più duro, dovendo affrontare le due migliori squadre della regular season ed in finale un Lugano che viaggiava sulle ali dell’entusiasmo. Senza scomporsi il Berna ha continuato a giocare nella medesima maniera, superando anche l’ultimo ostacolo che li separava dal titolo: “È stata una vera battaglia, sfide come questa ti fanno capire quanto sia difficile vincere. Lo si può capire dalle squadre che abbiamo eliminato, prima lo ZSC, poi il Davos ed infine il Lugano, tre squadre fantastiche. È una sensazione davvero incredibile”.
Ironia della sorte, il titolo è stato assegnato sotto le volte della Resega, dove Rüfenacht ha giocato per due anni diventando uno dei giocatori più amati, fino al suo passaggio agli orsi: “Ho avuto degli anni fantastici qua, sono andato a Berna per cercare di vincere il titolo, è stato difficile lasciare questa squadra, i tifosi sono fantastici e credo che stasera si sia capito il perché. Non c’è nessun rancore con la squadra bianconera, c’è solo una grandissima emozione perché finalmente siamo riusciti a vincere il campionato”.
Berna dunque che mette in bacheca il quattordicesimo titolo della propria storia, probabilmente il meno atteso e, dunque, quello che farà più piacere.