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Lugano

L’estate ha trasformato il Lugano, ora le ambizioni dei bianconeri devono crescere

Quattro nuovi stranieri di alto livello, il prestito di Philipp Kurashev e altri innesti mirati e interessanti. Dopo le delusioni di una stagione fa la squadra di Pelletier può puntare in alto con un attacco stellare

L’inizio della stagione 2020/21 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le 12 squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


LUGANO

La rosa 2020/21

PORTIERI
Niklas Schlegel, Sandro Zurkirchen, Davide Fadani

DIFENSORI
Matteo Nodari, Jari Näser, Alessandro Chiesa, Bernd Wolf, Elia Riva, Eliot Antonietti, Alessandro Villa, Romain Loeffel, Tim Heed (🇸🇪), Lucas Matewa, Nicolò Ugazzi, Thomas Wellinger

ATTACCANTI
Daniel Carr (🇨🇦), Reto Suri, Alessio Bertaggia, Dominic Lammer, Timo Haussener, Raphael Herburger, Luca Fazzini, Riccardo Werder, Tim Traber, Giovanni Morini, Jani Lajunen (🇫🇮), Mark Arcobello (🇺🇸), Raffaele Sannitz, Loic Vedova, Matteo Romanenghi, Dario Bürgler, Mikkel Boedker (🇩🇰), Julian Walker, Sandro Zangger, Philipp Kurashev


Da squadra depressa, mal raffazzonata e dipendente da giocatori ormai scarichi e inadatti al contesto della National League a quella che almeno offensivamente appare come una vera e propria corazzata.

La metamorfosi del Lugano attuata in questi lunghi mesi di assenza dall’hockey giocato non ha avuto pari in Svizzera, tanto che la squadra bianconera sembra solo una lontana parente di quella che ha attraversato una stagione a dir poco difficile e ricca ancora di incomprensioni ed “equivoci” figli di una passata gestione.

Le parole lapidarie di Hnat Domenichelli al termine dell’ultimo derby di febbraio erano state pesanti ed hanno avuto un seguito: “In Svizzera la differenza la fanno sempre gli stranieri e gli special teams”. Detto ciò, a questa constatazione sono seguiti i fatti, con le partenze di Linus Klasen, Taylor Chorney e di alcune comparse per fare posto a Mark Arcobello, Mikkel Boedker, Daniel Carr e Tim Heed, sempre con la carta Lajunen in attesa ai box.

Stranieri di primissimo livello, non scelti a caso ma con le caratteristiche perfette per coprire i buchi della squadra, potenzialmente il miglior pacchetto stranieri dell’intero campionato.

Un fatto solo impensabile qualche mese fa, quando gli “imports” bianconeri sono risultati addirittura i meno performanti di tutta la regular season, sorretti oltretutto da una struttura assemblata male e con diversi giocatori doppioni. Infatti gli inserimenti degli stranieri, con due ali e un centro – rispetto ai due centri o ai due difensori – ha permesso di scalare qualità verso il bottom six, delineando una squadra più equilibrata.

Ovviamente anche il recente arrivo di Philipp Kurashev rientra tra i grandi upgrade, con il giovane nazionale a completare una linea di centri finalmente solida e creativa con diversi elementi intercambiabili.

Tra i dieci volti nuovi in rosa c’è infatti anche quel Raphael Herburger maturato parecchio dalla sua prima esperienza in Svizzera, il quale con Suri e un Bürgler si spera ritrovato forma una terza linea che in molte squadre farebbe parte del top six.


ARRIVI
Raphael Herburger (F, Salzburg)
Mark Arcobello (F, Berna)
Aurelien Marti (D, Friborgo)
Bernd Wolf (D, Villacher SV)
Tim Traber (F, Losanna)
Mikkel Boedker (F, Ottawa Senators)
Eliot Antonietti (D, Rapperswil)
Tim Heed (D, San Jose Sharks)
Matteo Nodari (D, Losanna)
Daniel Carr (F, Nashville Predators)
Philipp Kurashev (F, Chicago Blackhawks, prestito)

PARTENZE
Linus Klasen (F, Lulea)
Benoit Jecker (D, Friborgo)
Julien Vauclair (D, ritiro)
Massimo Ronchetti (D, ritiro)
Mauro Jörg (F, Losanna)
Paul Postma (D, ???)
Taylor Chorney (D, Red Bull Salisburgo)
David MacIntyre (F, ???)
Johan Ryno (F, ritiro)
Marc Camichel (F, Ajoie)
Greg Squires (F, Rouen)
Aurelien Marti (D, Losanna)
Stefan Müller (G, Ajoie, prestito)

STRANIERI
Mark Arcobello (F, 🇺🇸)
Jani Lajunen (F, 🇫🇮)
Mikkel Boedker (F, 🇩🇰)
Tim Heed (D, 🇸🇪)
Daniel Carr (F, 🇨🇦)


Anche la difesa ha subito un certo restyling, a partire dallo straniero, con un Tim Heed che in quanto a copertura non è certo fenomenale ma sulla costruzione del gioco e gli inserimenti offensivi, la gestione della linea blu in powerplay e la capacità di tiro non è secondo a nessuno.

Partito Jecker è arrivato un Marti la cui permanenza è durata solo un paio di mesi e alla fine Pelletier si ritrova con la soluzione Matteo Nodari, un giocatore che può garantire solidità e qualità di primo passaggio, oltre che un’esperienza costruita nelle sue molte stagioni a Losanna.

Interessante anche l’inserimento di Bernd Wolf, bella alternativa con una certa verve offensiva e con il recente ingaggio di Antonietti – contratto che prevede anche l’utilizzo ai Rockets in caso di necessità – i chilogrammi aumentano e la profondità ne giova.

Tutto sommato, pur non essendo il punto di forza della squadra, anche la difesa sembra aver fatto passi avanti e con un sistema semplice e collaudato può funzionare bene come già mostrato dal coach bianconero nel periodo invernale, quando il Lugano è risultato la squadra migliore in retrovia.


Tuttavia il castello difensivo sarà sorretto da una coppia di portieri di alta qualità, con Schlegel che da quello che si è visto potrebbe avere un certo vantaggio su Zurkirchen, ma in qualunque caso i bianconeri dormirebbero sonni tranquilli, e in caso di bisogno il giovane Fadani subentrerebbe in un pacchetto di portieri assolutamente solido e completo.

Quel che emerge è una squadra che ha fatto passi avanti enormi sul piano offensivo, della leadership (altra grossa lacuna della scorsa stagione) e in particolare degli stranieri, ma anche il reparto difensivo ha subito qualche puntellamento positivo.

Lo staff tecnico ha a disposizione una potenza di fuoco decisamente invidiabile, occorrerà però gestire al meglio gli eventuali cambiamenti alle partenze di Kurashev, almeno per la durata del camp di Chicago, e quelle possibili ma non sicure di Heed (da valutare il mercato NHL) e Carr, anche se l’attaccante potrebbe anche rimanere per il resto della stagione, dato che si è già espresso a proposito dei troppi spostamenti tra AHL e NHL e sul discorso di ambientamento della famiglia.

Alcune incognite, certo, anche se Hnat Domenichelli avrà sicuramente pensato alle alternative per non restare scoperto, e anche nel caso di qualche partenza la rosa del Lugano rimarrebbe comunque di prim’ordine.

Serge Pelletier ha già dimostrato di poter guidare una squadra in maniera tranquilla senza “invenzioni” particolari e garantisce un sistema semplice e solido, lasciando anche parecchia iniziativa agli attaccanti di talento. E il powerplay, altro punto dolente sollevato dal direttore sportivo? Diciamocelo, ora con certi interpreti sarebbe difficile fare male anche in quell’esercizio.


MIGLIOR INNESTO

Mark Arcobello: Potremmo citare Boedker, o Heed, o ancora Kurashev, ma citiamo invece il centro americano per via del contesto in cui va a inserirsi. Un centro tanto completo, affidabile e dal rendimento così regolare come quello di Arcobello a Lugano non si vedeva molto probabilmente dai tempi del miglior Metropolit, e sappiamo quanto i centri di qualità – più delle ali – siano una rarità e quanto influiscano su tutto lo scheletro della squadra. L’ex Berna non sarà spettacolare come “Pacman”, ma in quanto a leadership, qualità, sostanza e capacità di resa in ogni situazione e a qualunque cosa gli venga richiesta, il 32enne è veramente un maestro.

ADDIO DOLOROSO

Julien Vauclair: Dopo venti stagioni – salvo l’intermezzo nordamericano – si è chiusa l’era dei Vauclair nell’hockey svizzero e in particolare quella di Julien a Lugano. Il difensore giurassiano, dopo oltre 900 partite, più di 300 punti e due titoli svizzeri con la maglia bianconera, ha deciso di ritirarsi all’età di 40 anni per diventare scout del club e aprire un nuovo capitolo della sua carriera e della sua vita. Tra tantissime battaglie, lacrime di dolore, di gioia e anche brutti infortuni, le sue innumerevoli sgroppate a portare su il disco nei momenti più difficili mancheranno a molti. Bonne chance Julien!

FATTORE X

Permanenze o partenze?: Tim Heed e Daniel Carr hanno contratti a corto termine, Philipp Kurashev parteciperà al camp dei Chicago Blackhawks senza ancora sapere cosa succederà dopo. Domenichelli avrà già pensato ai “piani B”, ma è indubbio che regna un po’ di incertezza sul futuro a Lugano di questi importanti giocatori. Sarà fondamentale trovare degli equilibri che scongiurino scossoni eccessivi nel caso degli scenari peggiori.


La classifica di HSHS

1. ZSC LIONS
2. ZUGO
3. LOSANNA
4. LUGANO
5. BERNA
6. GINEVRA SERVETTE
7. DAVOS
8. FRIBORGO
9. BIENNE

10. AMBRÌ PIOTTA
11. RAPPERSWIL
12. LANGNAU

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