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Ambrì Piotta

Le doppiette di Trunz e Dostoinov regalano la vittoria all’Ambrì

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AMBRÌ – FRIBORGO

4-3

(2-0, 0-2, 1-1; 1-0)

Reti: 4’02 Dostoinov (Trunz, Sidler) 1-0, 19’39 Trunz (Pestoni, Dostoinov) 2-0, 20’39 Dubé (Kamerzin, Plüss) 2-1, 37’51 Dubé (Fritsche) 2-2, 54’41 Sprunger 2-3, 57’02 Dostoinov (Schlagenhauf) 3-3, 64’32 Trunz (Hall, Pestoni) 4-3

Note: Valascia, 3’752 spettatori. Arbitri Schukies, Wehrli; Mauron, Roher
Penalità: Ambrì 1×2′, Friborgo 6×2′

AMBRÌ – Fresco di successo nel derby, si sperava che nella sfida interna col Friborgo l’Ambrì potesse offrire il bis conquistando ancora una volta la vittoria nei tempi regolamentari. In quella che è stata una partita dalle più facce, i biancoblù hanno spesso flirtato con i 3 punti, ma dopo una serie di repentini cambi di programma si sono dovuti accontentare di superare i burgundi dopo i tempi supplementari con il punteggio di 4-3.

I leventinesi – che per l’occasione hanno schierato tra i pali il debuttante svizzero-finlandese Saikkonen – hanno iniziato l’incontro a spron battuto, mettendo da subito sotto gli avversari. La pressione ha immediatamente portato i suoi frutti, con il redivivo Dostoinov che ha regalato il vantaggio ai suoi battendo il poco convinto Nyffeler sul primo palo al quarto minuti.

Il gol ha dato le ali ai padroni di casa, che hanno letteralmente messo sotto assedio il terzo difensivo dei romandi. Infiammato anche dal ritorno del già tarantolato Pestoni, l’attacco biancoblù ha sfiorato a più riprese il raddoppio ma ha peccato di killer instinct. Simbolo di questa mancanza di freddezza lo sniper Giroux, incappato in una delle sue serate no ed incapace di convertire in rete alcuni ghiotti dischi recapitatigli in posizioni favorevoli.

Nonostante le difficoltà incontrate sotto porta, i 3’752 della Valascia hanno potuto ancora gioire quando, a soli 21’’ dalla fine del primo periodo, Trunz ha messo a segno il 2-0 in power play sfruttando il traffico venutosi a creare davanti alla gabbia ospite.

Il punto messo a segno sarebbe potuto essere uno di quelli che “ammazza la partita”, ma a questo Ambrì non piacciono le cose semplici. Un avvio di secondo tempo privo di mordente ha infatti spianato la strada all’inizio della rimonta al Gotteron, che ha trovato il punto del 2-1 con un preciso polsino di Kamerzin, deviato da Dubé.

Ancora una volta sono apparsi piuttosto evidenti i limiti di una difesa che, nonostante la nuova esclusione per scelta tecnica di Birbaum dalla formazione, fatica a trovare i giusti meccanismi. Spesso gli avversari riescono ad inserirsi e a tirare da posizioni molto favorevoli senza nessun tipo di intralcio ed alla lunga questo tipo di situazioni costano molto care.

Punti nell’orgoglio Duca e compagni sono tornati all’offensiva e, in una delle rare superiorità numeriche giostrate con successo, hanno bombardato Nyffeler. Proprio in questa occasione si è però consumata una vera e propria beffa, che bene incapsula la sfortuna che spesso affligge questa formazione. Sul finire del periodo con l’uomo in più sul ghiaccio i leventinesi hanno dapprima colpito un palo e poi un’asta-palo, mentre sul ribaltamento di fronte il Friborgo ha trovato il rocambolesco 2-2 con Dubé.

La botta psicologica si è sicuramente fatta sentire ed infatti la verve dell’Ambrì è scemata di fronte alla ritrovata fiducia dei romandi. Quando poi al 54’ Sprunger ha letteralmente portato a scuola Sidler prima di segnare il punto del 3-2 a tu per tu col cerbero leventinese, ecco che sembrava ci si stesse avviando verso la classica sconfitta onorevole.

Ancora una volta Dostoinov ha però riportato il risultato in parità con un bel movimento sotto porta e nei supplementari è poi toccato nuovamente a Trunz mettere a segno il punto che ha consegnato all’Ambrì un successo tutto sommato meritato.

Oltre ad un pizzico di delusione per quello che può venire considerato come un punto perso, la serata leventinese ha lanciato diversi spunti interessanti.

In primo piano la doppietta della “strana coppia” TrunzDostoinov dimostra che anche le seconde linee sono in grado di vincere le partite e questo è un fattore importante, soprattutto in un periodo dove gli stranieri viaggiano a corrente alternata. Hall è come sempre maestoso, Aucoin e Bouillon faticano invece ad incidere ma sono in ripresa, mentre Giroux può alternare il meglio al peggio.

Fa molto piacere in particolare la doppietta del numero 26, che con un pieno di fiducia potrebbe trasformarsi in quel terminale offensivo che tutti si auspicavano potesse essere, ma che ancora non è.  Ottima pure la prestazione del colosso Zgraggen, essenziale nel suo operato ma sempre al posto giusto ed estremamente propositivo sia in fase offensiva che in fase difensiva.

Solido pure il debutto di Saikkonen, decisivo nel primo tempo con una big save su Plüss e nel secondo con alcune altre parate di pregevole fattura. Al giovane nordico si può imputare qualche rebound concesso di troppo, ma considerando le attenuanti (prima partita in una nuova squadra e passaggio dalla serie B finlandese alla A svizzera) il giudizio resta positivo.

Resta invece assolutamente da risolvere il problema dei cali di tensione che affligge da tempo la formazione di Pelletier. È impensabile giocare un primo tempo di pregevole fattura rovinando poi tutto mollando la presa nel prosieguo della partita senza nessuna apparente ragione.

La caccia alla riga – che ora dista soltanto 4 punti – riprenderà già venerdì nella sempre ostica tana del Ginevra Servette. I ginevrini forse potranno contare per la prima volta sul rientrante Lombardi, mentre tra i leventinesi sarà tutto da verificare lo stato di salute di Gautschi, che ha smesso di giocare nel secondo tempo della sfida con i burgundi.

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Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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