LUGANO – BIENNE
4-1
(1-0, 2-0, 1-1)
Reti: 7’27 Andersson (Marco Müller, Bennett) 1-0, 27’28 Fazzini (Arcobello, Morini) 2-0, 29’47 Morini 3-0, 43’41 Morini (Arcobello) 4-0, 46’01 Beglieri 4-1
Note: Cornèr Arena, 1’624 spettatori
Arbitri: Lemelin, Hungerühler; Kehrli, Gurtner
Penalità: Lugano 4×2′, Bienne 5×2′
Assenti: Daniel Carr, Bernd Wolf, Jeremi Gerber (a riposo), Julian Walker (infortunato), Thibault Fatton, Davide Fadani, Nicolò Ugazzi, Jari Näser (Rockets)
LUGANO – A una settimana dall’inizio del campionato il Lugano si è trovato di fronte il Bienne per la penultima partita di preparazione di questo preseason, ultimo impegno alla Cornèr Arena prima dell’amichevole di Langnau e l’esordio in National League contro l’Ajoie.
Contro un Bienne presentatosi in Ticino con una formazione composta da molti giovani ed esordienti, era l’occasione per la squadra bianconera di affinare le manovre e l’affiatamento tra le linee, le quali cominciano a vedere qualche conferma.
In attesa di accogliere Brett Connolly nelle prossime settimane, Chris McSorley si è ancora affidato a Bennett per completare la linea di Granlund e Marco Müller, mentre sembra ormai definitiva quella composta da Arcobello, Morini e Fazzini, un trio che contro i seeländer ha trovato tre reti su quattro con la doppietta dello scatenato numero 23, veramente in grande forma.
A riposo Gerber e fuori il convalescente Carr, Thürkauf e Josephs hanno visto la propria linea completata da Patry, con Herburger, Vedova, Stoffel e Werder a ruotare nel quarto blocco.
Perso Riva nel primo tempo dopo uno scontro con un avversario – non dovrebbe essere nulla di preoccupante – il Lugano ha logicamente dominato la sfida contro un Bienne a metà, ed è stata sicuramente da apprezzare l’attitudine con cui i bianconeri hanno affrontato la sfida, anche se qua e là rimangono diversi punti su cui lavorare.
Se la difesa è apparsa piuttosto ben registrata davanti a un quasi inoperoso Koskinen, pur con qualche “licenza poetica” evitabile per la troppa sicurezza da parte di qualcuno, in attacco vi è da perfezionare la finalizzazione dell’azione o l’ultimo passaggio, ma le entrate nel terzo offensivo hanno visto Arcobello e compagni affondare in velocità molto spesso, per poi prendere possesso della zona e con i difensori offensivi molto spesso a rimorchio pronti per l’inserimento, come in occasione del gol di Andersson.
Per i ragazzi di McSorley occorrerà lavorare anche sul power play, un po’ macchinoso e non sempre pulito, ma comunque in grado di generare sempre dei pericoli grazie all’abbondanza di opzioni disponibili, come si è visto quando Granlund, Alatalo e Kaski si scambiavano le posizioni per togliere riferimenti al box play del Bienne pur riuscendo a generare occasioni in ogni ruolo.
Quel che “preoccupa” semmai, rimane la famosa coperta corta soprattutto in attacco, resa ancora più evidente in prospettiva con l’assenza di Walker. Se l’intenzione del club è di dare fiducia ai giovani per dare corpo al quarto blocco ben venga, ma in caso di assenze si rischierebbe comunque di dover rivoluzionare tutto un line up che ad oggi sembra avere le carte in regola per funzionare piuttosto bene.
Ci sarà un altro arrivo tra gli attaccanti svizzeri? Hnat Domenichelli ha sempre affermato di seguire il mercato e con l’occasione giusta potrebbe muoversi, il problema semmai è che di occasioni, giuste o meno che siano, per il momento non sembrano essercene all’orizzonte.
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