(© A. Branca)
LUGANO – Sta facendo come previsto parecchio rumore l’allontanamento di Larry Huras dalla panchina del Lugano, con il coach canadese che ha indetto una conferenza stampa per giovedì mattina dove verrà fatta maggior luce sulla faccenda.
Nel frattempo, però, Huras ha risposto in maniera breve ma interessante ad alcune domande postegli dal giornalista de Le Matin, Emmanuel Favre, in un’intervista di cui vi riportiamo la traduzione di seguito.
Larry Huras, ha capito la decisione del consiglio di amministrazione dell’HC Lugano?
“No”.
La accetta?
“No”.
Perchè?
“Ho chiesto a chi di dovere di darmi un buon motivo per giustificare il mio licenziamento. Non ho ricevuto nessuna risposta”.
Potrebbe essere l’eliminazione nei quarti di finale dei playoff contro lo Zugo?
“Senta, se in un campionato equilibrato come il nostro, una sconfitta per 4-3 nei quarti è considerato un fallimento, allora probabilmente ho un’idea completamente diversa di “fallimento” rispetto ai miei ex dirigenti”.
Sembra parecchio arrabbiato…
“Questo è vero, ma poi però mi calmo perchè in fondo ho battuto un record”.
Ah si?
“Certo. Sono stato al timone del club per 17 mesi in una società che ha fatto fuori 12 allenatori da 2006 ad oggi”.
Champagne dunque?
“No, anche se…”
Ha ancora un contratto valido con il Lugano sino al 2014. Che farà? Accetterà una delle offerte che le verranno fatte?
“No, credo che mi concederò un anno sabbatico. Mio figlio gioca per l’Università di Salt Lake City e non l’ho mai visto all’opera. Credo che nella mia vita sia giunto il momento di rivedere le mie priorità”.
Dunque le voci che la vorrebbero pronta ad assumere la guida del Langnau nello spareggio non sono vere?
“No, assolutamente. Il mio volo è già prenotato: lunedì torno in Nordamerica”.
Trovate l’intervista originale cliccando qui.
[poll id=”25″]