LUGANO – Ci siamo quasi. Tra poco più di 24 ore inizierà l’attesissima finale tra Lugano e Berna. I bianconeri aspettano da 10 anni questo momento e sabato sera potranno finalmente rivivere quelle emozioni che per troppo tempo si sono perse nell’oblio di sconfitte ai quarti di finale e in serie di playout.
L’aria che si respira alla pista è elettrica. Lunedì sera sugli spalti si sono viste scene che ormai vivevano soltanto nei ricordi e nelle immagini d’archivio. Anche Maxim Lapierre, appena arrivato in Ticino ma già immerso a fondo in questa atmosfera, ha sentito il calore delle tribune: “È stato incredibile, la pista esaurita, si poteva chiaramente sentire tutta la passione che sprigionavano i tifosi. Se lo meritano, hanno supportato la squadra anche durante i periodi più cupi e credo che ogni persona legata a questo club, che siano i tifosi, i giocatori o il presidente si meritano questo traguardo”.
Contro una squadra fisica e difficile da affrontare come il Ginevra, come ti sei trovato ad applicare il tuo tipo di gioco?
“Mi sono divertito tantissimo. Ho giocato parecchie serie di playoff nel mio periodo in NHL e in AHL, ormai ho esperienza in questo campo. Bisogna vivere questi momenti e la stessa cosa vale per tutta la squadra: hanno passato dei periodi duri contro il Ginevra negli ultimi due anni, ma da questo hanno tratto insegnamento, sono maturati e quest’anno ne hanno raccolto i frutti”.
Da quando sei arrivato a Lugano sembra che la squadra abbia più fame e grinta. La partita contro lo Zugo prima dei playoff è stata il vero punto di svolta finora?
“Credo che ci siano stati vari punti di svolta durante la stagione, ad un certo punto la squadra era ultima in classifica ma i ragazzi sono riusciti a reagire in modo ottimo. Non sono arrivato all’inizio ma da quando sono qui ho potuto notare come tutti stessero costruendo qualcosa di speciale. Il primo round dei playoff è sempre difficile da affrontare, soprattutto mentalmente. Bisogna cercare di vincere vivendo il momento, oppure si perde e si va a casa. Eravamo un po’ nervosi prima della serie con lo Zugo, ma ci siamo resi conto di quanto siamo cresciuti durante i playoff e ora siamo consapevoli di quello che possiamo fare sul ghiaccio”.
Sei diventato subito un idolo per i tifosi e in Gara 6 si è visto un episodio particolare: quando Slater è stato penalizzato nell’overtime, tutta la tribuna si è alzata in piedi alzando le braccia come facevi tu come gesto provocatorio…
“È stato quasi irreale, davvero bellissimo. La gente qua è fantastica, ti ferma per strada per augurarti buona fortuna e questo ci aiuta molto… Forse i tifosi non se ne rendono conto ma quando tutta la pista è con te, questo ci infonde moltissima energia e ci dà quel qualcosa in più che ci porta poi a vincere la partita”.
Quando Furrer si è guadagnato il rigore non si sapeva se avrebbe potuto tirarlo. In caso contrario, uno del vostro blocco avrebbe dovuto tirarlo, tu, Walker o Sannitz…
“Beh, ho avuto l’opportunità di tirare 12 rigori nella mia carriera in NHL, e di questi ne ho segnati 7, quindi non avrei avuto problemi se avessi dovuto presentarmi a centro pista. È stato davvero incredibile quello che ha fatto Furrer, non è stato per niente semplice dopo aver ricevuto un colpo del genere. Quel rigore passerà alla storia, sicuramente”.
Un altro episodio chiave è stata la rete a 15” dalla fine di Gara 5, ed eri sul ghiaccio anche in quel caso. Quel gol è stato l’esempio della forza di volontà che la squadra ha mostrato in tutta la serie…
“Assolutamente, nessuno dei giocatori sul ghiaccio in quel momento pensava che la partita fosse finita, tutti erano fiduciosi che avremmo potuto pareggiare. Quando ci siamo presentati all’ingaggio con pochi secondi rimasti, si capiva dal nostro atteggiamento che fossimo quasi sicuri di riuscire a segnare in quel frangente. Credo che se lavori duramente e credi in te stesso e nei compagni per tutta la partita, alla fine ricevi ciò che meriti, ed è quello che è successo”.
Ora c’è la finale contro il Berna, cosa vi aspettate da loro?
“Beh è la finale, dunque sarà sicuramente dura. Ci aspetta un’altra battaglia, tutte e due le squadre sono stanche sia fisicamente che mentalmente dopo una lunga stagione, ma è qui che inizia il bello. Bisogna crederci più degli altri, è li che si vince il campionato”.