AMBRÌ – DAVOS
6-2
(2-1, 2-0, 2-1)
Reti: 10’14 Kneubuehler (Horansky, Fohrler) 1-0, 11’51 Kostner (Flynn, Hächler) 2-0, 15’47 Nygren (Corvi, Thornton) 2-1, 28’17 Rohrbach (Flynn, Hächler) 3-1, 36’44 Zwerger (Fischer, Novotny) 4-1, 43’09 Ambühl (Heinen, Baumgartner) 4-2, 43’41 Isacco Dotti (Dal Pian, Novotny) 5-2, 48’21 Flynn (Fora, Kostner) 6-2
Note: Valascia, 30 spettatori. Arbitri Wiegand, Urban; Progin, Fuchs
Penalità: Ambrì 6×2′ + 1×10′, Davos 4×2′ + 1×10′
Assenti: Patrick Incir, Matt D’Agostini, Benjamin Conz, Elias Bianchi (infortunati), Joël Neuenschwander, Elia Mazzolini (Rockets), Rocco Pezzullo (Nazionale U20)
AMBRÌ – Sta crescendo a vista d’occhio l’Ambrì Piotta, e non solamente in termini offensivi, ma piuttosto in quella solidità e continuità che rappresentano le vere basi del gioco di Cereda, e che ora stanno venendo a galla sempre di più. La conseguenza sono i risultati, che parlano di tre vittorie consecutive e di dodici gol rifilati al Davos nel giro di due partite, tutta un’altra musica rispetto alle grandi difficoltà realizzative che avevano caratterizzato l’inizio di stagione dei biancoblù.
Il sintomo della crescita collettiva della squadra è ben riassunto dalla partita di martedì, con i leventinesi a segno con sei giocatori diversi e con elementi come Kneubuehler e Rohrbach finalmente in grado di sbloccarsi, mentre dalle retrovie Isacco Dotti ha visto il duro lavoro svolto dopo l’infortunio a Berna premiato con una rete importante.
La vera differenza l’Ambrì Piotta l’ha però fatta nel periodo centrale, quello probabilmente giocato meglio dal Davos ma in cui i biancoblù sono stati cinici e spietati, colpendo l’avversario nei momenti in cui il gruppo di Wohlwend ha accusato maggiormente il colpo. Pesante infatti il gol in powerplay di Rohrbach a metà incontro – dopo che i grigionesi avevano alzato il ritmo nei minuti precedenti – così come quella rete di Zwerger in shorthand che ha di fatto ipotecato la sfida.
Nättinen e compagni hanno così indirizzato sui binari giusti una partita in cui avevano saputo dare già ottimi segnali nelle prime battute, con il periodo iniziale che ha portato due reti e soprattutto visto i leventinesi in pista con il giusto piglio. Tante le battaglie vinte, i puck recuperati in forecheck e ottimo il ritmo in senso generale, con il Davos spesso incapace di contenere la verve dei padroni di casa.
Cosa ancora più importante è stato riuscire a mostrare questo atteggiamento anche quando il risultato ha assunto delle forme più permissive, visto che pure dopo il 6-2 firmato da Flynn i biancoblù hanno continuato a macinare gioco, quasi fossero loro a dover recuperare nel punteggio.
Questo è indubbiamente un ottimo segnale – anche ricordando quanto successo nei Grigioni qualche giorno fa – ed in termini di gestione del vantaggio l’Ambrì sta sicuramente imparando a districarsi con maggiore maturità in queste situazioni.
Importante inoltre notare come le tre reti in powerplay siano arrivate tutte dal secondo blocco, e dunque senza lo zampino di Zwerger e Nättinen. La prima linea è rimasta a secco di punti ma ha fornito come sempre una buona prova, mentre dal resto del lineup sono arrivati segnali molto positivi che hanno reso la manovra meno prevedibile e più costante.
Buona infatti la partita dei vari Kneubuehler, Horansky oppure Rohrbach, tutti elementi che hanno il potenziale per crescere, così come un Flynn che dopo un inizio opaco appare in lenta ma costante ascesa.
La speranza ora per l’Ambrì Piotta è quella di poter continuare a lavorare con continuità, perché senza imprevisti e con la costanza negli allenamenti la squadra di Cereda si sta sempre di più unendo e bilanciando, evidenziando buoni automatismi. Nel mirino ora c’è il Langnau, che arriverà domenica alla Valascia in un match che per i biancoblù rappresenta un bel test per confermare ulteriormente ciò che nelle ultime settimane è iniziato ad andare nel verso giusto.
IL PROTAGONISTA
Marco Müller: Con sei reti segnate è singolare scegliere come protagonista un giocatore che non ha messo a referto nemmeno un punto, ma il centro della prima linea ha mostrato nuovamente sul ghiaccio quell’atteggiamento che è la vera essenza di questo Ambrì.
Battagliero ad ogni cambio, mai domo e sempre pronto a metterci il fisico, Müller ha rappresentato un esempio da seguire. Ne è stata una chiara immagine quel brutto check di Stoop nel secondo tempo, con il numero 13 che però si è immediatamente alzato dal ghiaccio e, stringendo i denti, è tornato a lottare nello slot.
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