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Ambrì Piotta

L’Ambrì trova la prova di cui aveva bisogno, Ginevra battuto

I biancoblù segnano tre volte in powerplay e mostrano maggiore calma e compattezza. La squadra ha dato segnali positivi, buona prova di D’Agostini

L’Ambrì trova la prova di cui aveva bisogno, Ginevra battuto

GINEVRA – AMBRÌ

2-3

(0-1, 2-2, 0-0)

Reti: 17’07 Müller (Zwerger, Fora) 0-1, 22’18 Horansky 0-2, 29’54 Richard (Jacquemet) 1-2, 34’18 D’Agostini (Flynn, Kneubuehler) 1-3, 39’06 Rod (Tömmernes) 2-3

Note: Les Vernets, 3’922 spettatori. Arbitri Salonen, Müller; Kehrli, Duarte
Penalità: Ginevra 8×2′ + 1×10′, Ambrì 5×2′ + 1×5′ + 1×20′

Assenti: Patrick IncirChristian PinanaJulius NättinenIsacco DottiJiri Novotny (infortunati), Dario Rohrbach (sovrannumero)

GINEVRA – Non ha giocato una partita perfetta l’Ambrì Piotta, ma ha disputato esattamente l’incontro di cui aveva bisogno. La squadra di Cereda ha ricordato a sé stessa quanto le cose possano cambiare in fretta se si riesce a dare quel qualcosa in più in alcuni aspetti fondamentali del proprio gioco, e a risultato di una prova più concreta sono arrivati tre punti su cui in pochi avrebbero scommesso.

A Les Vernets i biancoblù non si sono inventati nulla di speciale – facendo anzi di necessità virtù in seguito all’assenza di Novotny – ma hanno fornito una prova più paziente e matura rispetto alle prime apparizioni stagionali.

Gli ospiti hanno infatti ben interpretato una serata che ha visto in pista un Ginevra meno arrembante del previsto, ed i ritmi blandi su cui si è inizialmente sviluppata la sfida sono stati ben decifrati dall’Ambrì, che ha protetto Ciaccio ed infastidito l’ex Manzato a cadenze regolari.

Tra le buone notizie c’è una ritrovata efficacia del powerplay, che sull’arco del weekend ha prodotto tutte e quattro le reti segnate dai leventinesi, tra cui dunque anche le tre ottenute a Ginevra. A parità numerica non si è invece ancora riusciti a colpire, ma a livello di compattezza l’Ambrì ha comunque fatto dei passi avanti, anche e soprattutto in un finale vissuto a denti stretti.

Perso Fischer dopo pochi minuti per il suo duro intervento su Tyler Moy, la squadra di Cereda ha saputo gestire bene i vari momenti dell’incontro, sbandando però a metà partita, quando una serie di episodi ha rischiato di mettere a repentaglio gli equilibri favorevoli sin li stabiliti.

Un erroraccio di Mercier in uscita dal terzo ha infatti regalato a Flynn il preziossimo disco dell’ipotetico 3-0, ma lo statunitense ha confermato di non aver ancora trovato la massima lucidità. Ancor più frustrante di conseguenza aver incassato una nuova rete in shorthand qualche attimo dopo, quando una rocambolesca ripartenza ha permesso a Tanner Richard di firmare l’1-2.

Il momento delicato è però stato gestito piuttosto bene, a maggior ragione visto che immediatamente l’Ambrì si è ritrovato anche in boxplay. La squadra di casa ha però vissuto una serata poco ispirata – grossolani diversi errori di Omark in una frustrazione di squadra generale – ma i biancoblù hanno risposto con pazienza allo svilupparsi degli eventi.

Una nuova staffilata di D’Agostini ha ridato margine all’Ambrì, rimesso sotto pressione dal bel gol confezionato da Tömmernes per Rod nel finale di periodo centrale, ma sul fronte leventinese non si è mai andati veramente in difficoltà.

Nel terzo tempo infatti il Servette non è riuscito ad imporre la sua volontà di rimonta ed i leventinesi hanno ridotto al minimo i pericoli per Ciaccio, che ha però dovuto sfoderare due ottime parate – specialmente quella su Winnik – nei minuti finali per evitare il pareggio.

La conferma del primo piccolo passo avanti fatto dai leventinesi si è avuta nell’epilogo, non semplice ma giocato con la giusta dedizione. Una penalità di Horansky e qualche ingaggio di troppo perso da Flynn (nel complesso ottimo nell’esercizio con il 70% di riuscita) hanno complicato la vita degli ospiti, che hanno però mostrato unità nel bloccare tiri e lottando su ogni disco.

Sono così arrivati tre punti preziosissimi, puro ossigeno per un gruppo che deve ancora lavorare molto per arrivare al suo potenziale, ma che potrà trarre beneficio dalla serenità che risulta dalla prima vittoria stagionale.


IL PROTAGONISTA

Matt D’Agostini: Non è ancora il “vero” D’Agostini, ma il canadese sta migliorando di partita in partita, ed anche se non è ancora a pieno regime il suo contributo sta tornando ad essere una componente centrale del gioco leventinese.

Autore della seconda rete del weekend, e complessivamente di una prova positiva sull’arco dei 60 minuti, rappresenta uno dei segnali che qualcosa in casa Ambrì si stia muovendo in senso positivo.


HIGHLIGHTS

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