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Ambrì Piotta

L’Ambrì trova finalmente i 3 punti alla Valascia battendo il Lugano

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AMBRÌ – LUGANO

3-1

(1-0, 2-0, 0-1)

Reti: 14’46 Aucoin (Bouillon) 1-0, 31’42 Stucki (Grieder, Lhotak) 2-0, 35’46 Giroux (Hall, Steiner) 3-0, 54’54 Pettersson (McLean, Walsky) 3-1

Note: Valascia, 6’353 spettatori. Arbitri Prugger, Wiegand; Fluri, Progin
Penalità: Ambrì 11×2′, Lugano 8×2′

AMBRÌ – L’imprevedibilità del derby, di nuovo. Non vorremmo scrivere la solita banalità in proposito, ma alla fine è così. Impossibile fare un pronostico, impossibile dire quello che ci si potrebbe aspettare.

Un’unica cosa era lecito attendersi, forse, era un livello tecnico non al suo massimo, vuoi per l’incapacità dell’Ambrì Piotta di uscire dal proprio limbo fatto di prestazioni a dir poco altalenanti e anche per il momento particolare del Lugano, costretto a far conto delle numerose  e importanti assenze.

Con in porta Tobler da una parte e Merzlikins dall’altra, le due squadre, pur non riuscendo a esprimersi su grandi livelli, hanno dato vita a un derby comunque intenso, combattuto e imprevedibile fino ai minuti finali. Dai primi momenti dell’incontro sembrava che il Lugano potesse imporre un certo dominio sulla contesa, ma le numerose penalità fischiate contro i padroni di casa non sono state sfruttate dai bianconeri, che hanno proposto un power play anche discreto, ma ancora una volta sterile e prevedibile, anche in 5 contro 3.

Anzi, ad approfittare di una penalità sul proprio conto è stato Aucoin, che al termine della propria permanenza sulla panchina dei penalizzati si è lanciato con il più classico dei break verso Merzlikins, aprendo lo score un po’ contro l’andamento del gioco.

La rete del centro nordamericano ha scosso i bianconeri, che non sono riusicti a tramutare la rabbia della sera precedente in lucidità e determinazione, ma anzi hanno cominciato ad andare in confusione. Prova ne è stato il periodo centrale, ancora costellato di penalità e molto spezzettato, con l’Ambrì in netta crescita e il Lugano disordinato.

Ciò che hanno fatto i padroni di casa in questo decisivo periodo centrale è stato semplice: possesso della zona neutra che ha impedito al Lugano di imporre la consueta velocità nella sua transizione, e anzi i bianconeri si sono aperti a numerosi contropiedi, e in più, una tantum, Giroux e compagni hanno saputo sfuttare alla perfezione il proprio momento favorevole, andando a segno in momenti chiave della partita.

A metà incontro Stucki ha raddoppiato deviando un tiro di Grieder e in superiorità numerica Giroux ha triplicato con un polsino dallo slot 5’ più tardi. Il Lugano si è trascinato fino alla seconda pausa senza trovare molti sbocchi offensivi, se non con il solito Pettersson – che ha fallito anche un rigore – e qualche azione tra Walsky e Filppula.

La bravura della squadra di casa è stata poi quella di essere riuscita a gestire il risultato nel terzo tempo, impedendo al Lugano di prendere in mano la situazione almeno fino al prevedibile forcing finale. La rete di Pettersson al 55’ ha ridato speranza ai bianconeri, che hanno spinto forte negli ultimi minuti togliendo anche Merzlikins ma, come detto, la lucidità tra le fila luganesi stavolta non era sufficiente.

Una vittoria meritata per l’Ambrì Piotta, più che altro per aver saputo sfruttare il “momentum” a proprio favore nel secondo tempo per operare l’allungo e per la capacità di imbrigliare la manovra del Lugano, oltre ad aver avuto in porta un Tobler praticamente perfetto.

I bianconeri, con le giuste attenuanti delle numerose assenze – un blocco e mezzo di titolari – non ha prodotto comunque ciò che ci si poteva aspettare. Se Duca e compagni hanno saputo con tutti i limiti del caso fare la loro  partita, Fischer non può essere contento di tanto disordine e incapacità di variare nelle soluzioni offensive.  Sul fronte leventinese si è lottato e sofferto per questa vittoria, ma su quello luganese bisogna essere consapevoli che seppur decimato il Lugano può e deve fare molto di più.

La prima vittoria da 3 punti alla Valascia rilancia l’Ambrì Piotta, che rosicchia un punticino su chi gli sta davanti, ma l’obbiettivo dei biancoblù non deve essere quello di una corsa ad inseguimento sfiancante, bensì quello di ripartire da questa vittoria e migliorarsi giornata per giornata per arrivare pronti al momento topico della stagione.

A livello di classifica per il Lugano cambia poco, anche se ha perso punti sulle primissime della classe, la cosa fondamentale per i bianconeri sarà voltare pagina e ricordarsi delle proprie qualità, che però devono essere unite alla costanza e alla concentrazione.

L’assenza di Klasen è pesante – ma per chi non lo sarebbe? – ma forse in questo momento è altrettanto importante sperare di recuperare gente come Vauclair, Hirschi e Steinmann, la cui importanza nel gioco bianconero è spesso sottovalutata a favore del fenomeno svedese.

Sull’altro fronte importante sottolineare invece la capacità di sostituire in maniera solida ben due portieri infortunati – Zurkirchen e Flückiger – così come elementi fondamentali come Grassi e Bianchi.

La prima vittoria da 3 punti per l’Ambrì cade proprio dopo la prima sconfitta da 0 punti del Lugano alla Resega, i numeri imprevedibili del derby sono anche questi.


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